Calling poison 1.0

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* Eiden's POV *

Mi sento sopraffatto da questa situazione . È la prima volta nella mia vita che non so come reagire. L'ironia mi ha sempre accompagnato nei momenti duri perché é cosí che affronto la mia vita. Ma questa volta...

L'unica cosa che riesco a fare in questo momento é stringere Elli a me. Quel senso di protezione nei suoi confronti mi ha di nuovo rapito. Non mi succede spesso, tuttavia con lei è già la seconda volta. Non sembro quasi più me stesso quando sono con lei, eppure sento di abbandonare la maschera che mi sono costruito in sua presenza...

Non so cosa fare..la rabbia che ribolle in me vuole solo prendere a pugni quell'animale e fargliela pagare per il male che ha fatto... E poi i miei occhi incontrano i suoi, verdi come smeraldi e profondi come oceani, e voglia di non lasciarla andare mi pervade..

* Ma cosa cazzo ti succede devi stargli lontano Eiden* _ la mia coscenza mi ricorda che non posso permettermi di affezionarmi di nuovo a qualcuno, soprattutto a Eleonore. So che la mia presenza potrebbe solo causarle guai. È meglio mantenere le distanze.

La lascio andare, con riluttanza, cercando di non incrociare di nuovo il suo sguardo. Sento i suoi occhi scrutare i miei movimenti, cercando di capire quale sarà la mia prossima mossa dopo ciò che mi ha detto. Evito con cura ogni contatto visivo, mentre mi allontano lentamente, lasciando il silenzio a riempire lo spazio tra di noi.

- La pagherà per questo!_dico con gli occhi ardenti di rabbia, mentre ripercorro mentalmente le sue parole. Non lasceró che Marc e quel coglione di suo cugino la passino liscia.

Mi alzo da quel divano grigio e soffice, e mi dirigo verso la porta, percependo l'ombra di Eleonore che mi segue. So che dopo ciò che mi ha detto, ha bisogno di avere qualcuno accanto, ma non posso essere io. La mia presenza potrebbe solo complicare ulteriormente le cose.

- Domani riprenderemo il progetto, adesso riposati_ le dico avviandomi verso la porta d'uscita in legno massiccio .

Afferro la maniglia, ma contro voglia..

- Aspetta!_la voce preoccupata di Elli mi blocca.

- Pensavo che dopo il tuo discorso sarei dovuto andare via..

- Ecco, ehmm.. io..

Le afferro il mento per poterla guardare ancora una volta, anche se a stento le mie labbra riescono a trattenersi dalla voglia di baciare le sue...

-... Ed é meglio cosí._ Le appoggio le mie labbra sulla sua fronte per evitare di andare oltre, e finalmente decido di aprire la porta per andare via da lì, via da lei..

* Lo giuro su quello che ho piú caro, la pagherá quel bastardo*

* Lo giuro su quello che ho piú caro, la pagherá quel bastardo*

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* Eleonore's POV *

Lo vedo andare via e una sensazione di vuoto mi si forma nello stomaco.. non ci capisco nulla.

Nel vialetto peró vedo che sta parlando con qualcuno e le mie gambe iniziano di nuovo a tremare, pensando che sia di nuovo Marc.

Ma per fortuna é Dennis, e il mio cuore riprende a battere normalmente.

Non lo faccio neanche attraversare la soglia che li butto le braccia al collo, affondo la mia testa sul suo petto e riprendo a piangere.

- Ehi pupette *, come stai? che é successo?_ il suo tono esprime preoccupazione e le braccia strette a me enfatizzano il suo timore.

- Elli perché quel tizio é uscito da casa tua? Chi é ? E perché mi ha detto di pendermi cura di te? Pupette, rispondimi, ti prego...

Mi trascina in cucina e mi fa sedere su una delle quattro sedie in legno bianco accostate al piccolo tavolo rettangolare situato in mezzo alla stanza.

Si china verso di me, afferrandomi il mento con delicatezza. Il suo sguardo scruta il mio viso, mentre con dolcezza asciuga le lacrime amare, quelle che portano con sé i ricordi dolorosi. Le sue carezze sulle guance sono un conforto che allevia l'anima.

- Preparo del té e poi mi spieghi tutto.

Annuisco a quelle parole dolci e mi sento di nuovo al sicuro. Tiro su una gamba e me la porto vicino al ventre. Appoggio la testa sul ginocchio e chiudo gli occhi per un solo momento. Cerco di riprendermi e smetterla di piangere. Odio piangere.

Dennis appoggia le tazze in ceramica fumanti sul tavolo con il miele e lo zucchero.

- Sul serio Des? Tazze di natale? Il 3 di giugno?_scoppio a ridere.

- Se qualcuno di decidesse a far lavorare quella lavastovigle forse potremmo avere delle tazze piú adatte alla stagione!_ dice sarcastico per poi seguirmi nelle ristata.

- Elli non voglio romperti, ma sono veramente preoccupato per te! Parlami cosa ti succede, questa mattina non sei neanche passata a prendere il tuo solito caffè...il che é strano.

- Non é cosí semplice Des, se ti racconto tutto potreppe succedere un casino, e non posso affatto permetterlo, tu hai giá i tuoi problemi ok! E non voglio incasinarti con i miei...

- Elli, tu per me ci sei sempre stata.. quando mia madre mi ha lasciato tu sei sempre stata al mio fianco, in ogni momento. Lascia che ricambi il favore, sono pur sempre il tuo migliore amico...

- Non é cosí semplice..._ ho paura di come potrebbe reagire, e non posso incasinarlo ancora.

- Almeno dimmi chi é quel tizio che é appena uscito da casa tua.

- E'un mio collega di lavoro, un mio responsabile.

- Se ti ha fatto qualcosa giuro che...

-No, non mi ha fatto niente, anzi mi ha aiutata..

- Aiutata a fare cosa Elli?

- Des, io..

- Parla cazzo Eleonore..

- Marc mi ha trovata.

* Pupette nomignolo in francese, significa pupa, pupetta.

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