Calling Poison 1.9

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* Eiden's POV *

Ho fatto un casino. Non so neanche io come sia potuto accadere. Mi ero ripromesso di rimanere da solo perché non voglio e non merito nessuno, soprattutto lei.

Ma quando lei non c'è, il vuoto più totale mi assale. L'oblio mi inghiotte e non posso farci nulla. Solo i suoi occhi sono la mia salvezza, e mi consola il fatto di poter ricevere il suo sguardo a lavoro. Ma non poterla toccare, sfiorare, assaporare è una tortura che mi logora da dentro. Ogni volta che poso gli occhi su di lei, una scarica di adrenalina invade il mio corpo, e non posso farne a meno quando il suo dolce profumo mi inebria. Dio, questa donna mi fa uscire di senno senza che lei faccia nulla per provocarmi.

Sto impazzendo letteralmente. Ogni fottuta sera, quel damerino l'aspetta alla fine del lavoro per riportala a casa in macchina, ed io brucio al solo pensiero che possa solo sfiorarla. Ma non posso fare nulla. Almeno con lui non potrà soffrire; le potrà dare tutto quello che io non posso darle.

È giovedì e tra pochi giorni ci sarà la conferenza a Rivière-D'Azul. Per fortuna siamo riusciti a finire tutto in tempo. Domani è il giorno della partenza ed io e Elli non ci parliamo nemmeno, se non fosse per lo stretto necessario. L'entusiasmo iniziale è completamente svanito. Avevo altri programmi con la moretta; volevo solo del buon, sano sesso, non che non lo voglia ancora. Ma ora non è più quella voglia malata di prima. Voglio affondare dentro di lei e vederla aggrapparsi a me come se non esistesse nessun altro, né per lei né per... me.

Iniziamo l'ultima riunione prima della partenza di domani e con noi c'é che Louise, ed io ringrazio il cielo di non esser soli, o potrebbe finire come l'ultima volta: Elli sbattuta al muro, ma giuro che se succede un'altra volta non mi fermo!

É una giornata molto calda e non riesco a levare gli occhi di dosso da Elli. Indossa una gonna di jeans a vita alta, che le strizza il sedere fino a formare un bel cuscino dove io vorrei solo perdermi. Una canotta in pizzo nera, la fascia cosi bene da valorizzare le sue tette incredibilmente sode, ed io inizio a sentire un pugno allo stomaco, delle sensazioni troppo piacevoli si fanno strada dentro di me, mentre continuo a guardare quella piccolo gocciolina di sudore sparire dentro la sua scollatura.

La riunione va avanti, ma io sono completamente distratto. Non riesco a concentrarmi su nulla che non sia lei. Ogni movimento che fa, ogni volta che si sporge per prendere una penna o quelle labbra carnose che la mordicchiano, mi manda fuori di testa. La sua pelle leggermente abbronzata, i capelli mogano che le ricadono morbidi sulle spalle. Le lentiggini appena visibili e sporadiche sul suo viso, sembra una dea..

Louise sta parlando dei dettagli logistici per la conferenza, ma le sue parole sono solo un rumore di fondo. Fisso Elli e i nostri sguardi si incrociano per un attimo. Lei distoglie subito lo sguardo, ma io vedo un lampo di consapevolezza nei suoi occhi. Sa esattamente l'effetto che mi fa e forse, solo forse, anche lei lo sente.

Improvvisamente non ce la faccio più l'erezione spinge nei pantaloni e sono sudato come non mai. Cazzo Elli...

- Io-io non mi sento bene, vado un attimo in bagno_ mi alzo senza aspettare risposta e mi rifugio in quel unico posto tranquillo.

Mi avvicino al lavabo, apro il rubinetto e mi getto dell'acqua fredda addosso per fermare il mio bollore. Mi guardo allo specchio e le gocce cadono sul viso rovente mentre i mie occhi si spostano sulla seducente moretta dietro di me.

- Mossa sbagliata petite, non saresti dovuta venire...

- Che diavolo ti succede adesso? É richiesta la tua presenza in questo progetto sai?_ il sarcasmo é la sua virtù seguito dal suo broncio sexy. Si tiene davanti a me con un espressione corrucciata e le braccia strette sotto il seno che lo fanno sembrare ancora più grande di quanto non lo fosse già. Non resisto....

L'afferro per il polso e la trascino dento una cabina e chiodo la porta a chiave dietro di lei. Abbiamo tutti e due il respiro corto, le nostre teste premute l'uno contro l'altro e le bocche a un soffio di distanza. Ci guardiamo e vedo tempesta e fuoco nei nostri occhi, il desiderio oscuro di fonderci in una sola persona e la voglia matta eccitante che alleggia tra di noi.

- Tu dolcezza, succede che Tu mi mandi fuori di testa._ La bacio cibandomi del suo sapore dolce, la prendo a cavalcioni stretta contro la porta, mi stringe con le gambe e geme quando le tiro i capelli, le poggio un dito sulla bocca e le mimo di stare zitta. Entra qualcuno in bagno e va nella cabina affianco la nostra. Elli sgrana gli occhi e io ho in mente qualcosa. Qualcosa che abbiamo interrotto l'ultima volta...

Con una mano la tengo ferma contro la porta, le sue gambe che non si staccano dalle mie e la mano che le premeva la bocca adesso é scivolata sotto la sua gonna. L'indice preme la sua intimità e fa avanti e indietro per tutta la sua linea bagnata. Assaggio il suo sapore e faccio attenzione a bagnare bene 2 dita e infine farle sprofondare dentro di lei. La bacio ancora e ancora, soffocando un gemito dopo l'altro. Non voglio che altri la sentano godere, aspetto il rumore della porta del bagno chiudersi che le lascio la bocca e lei riprende a respirare piu forte e piu veloce mentre io continuo a scoparla con il dito. Il suo bacino si muove a ritmo, mentre la sento bagnarsi ancora di più e la mia erezione spinge sempre di più.

-Ed... _riesce a dire e io capisco che sta per arrivare al culmine. Continuo il suo tormento con il pollice a stuzzicarle il clitoride e con le altre due a fare su e giù finché grida il mio nome arrivando dritta in paradiso.

La poggio piano a terra, con gli occhi stanchi ma pervasi da un luccichio luminoso. Alzo un sopracciglio mentre si inginocchia e mi sorride di piacere. Il mio corpo é percorso da un brivido e per una volta non so come reagire. Mi slaccia i jeans e mi libera l'erezione che si poggia proprio sulla sua guancia.

- Cazzo Elli, mi vuoi far morire non é così?_ le dico mentre le accarezzo la testa dolcemente.

Il sorriso che mi rivolge è carico di una sensualità che mi fa perdere la testa. Le sue mani si muovono con una destrezza che mi lascia senza fiato. Sento il suo tocco delicato ma deciso, e ogni fibra del mio corpo si tende in risposta. Lei alza lo sguardo verso di me, i suoi occhi smeraldo brillano di un desiderio oscuro e tossico, mentre mi guarda con quell'espressione che mi fa impazzire.

- Forse sì, Eiden. Forse sì. - risponde con una voce roca ma piena di malizia che mi fa rabbrividire ancora una volta.

Senza staccare gli occhi dai miei, avvicina la sua bocca carnosa alla mia erezione e la prende tra le labbra. Un'ondata di piacere mi travolge e devo appoggiarmi al muro per non cadere. La sensazione della sua lingua che mi accarezza, le sue labbra che si stringono attorno a me...Dio, vorrei imprecare ma mi trattengo.

Lei lavora con una maestria che mi lascia senza fiato. Ogni movimento è un tormento dolce, ogni volta che la sua lingua lecca la superfice della mia erezione, ogni volta che si muove su e giù mi avvicina sempre di più al limite. Le mani afferrano i miei fianchi per mantenere il controllo, ma sento che sto per perderlo, mentre lei sembra affamata di me, sembra volerne sempre di piú mentre mi scopa con la bocca. Sembra bramarmi me, il mio corpo e io non posso che arrendermi al suo tocco, per la prima volta lasciarle il comando della mia anima.

- Elli, sto per... - riesco a dire a malapena, mentre il piacere cresce fino a diventare insostenibile.

Lei intensifica i movimenti, sento la sua bocca che mi avvolge completamente e poi il vuoto. La vedo lasciare il bagno e io realizzo tutto a rallentatore. Cerco di richiamarla a me ma é troppo tardi. Sono mezzo nudo e non posso raggiungerla in questo stato.

Mi getto dell'acqua fredda sul viso, tentando di placare il fuoco che mi arde dentro, non solo per il desiderio inappagato ma anche per la rabbia crescente. Mi guardo allo specchio, le gocce che cadono sul mio viso rovente, e i miei occhi trovano il riflesso di Nora che esce dal bagno con una calma apparente, lasciandomi lì mezzo nudo e pieno di frustrazione.

- Cazzo, Nora!_ urlo, ma la mia voce si perde nel rumore del rubinetto ancora aperto.

Mi sistemo in fretta, chiudo i jeans e mi lancio fuori dal bagno, cercandola con passi rapidi e decisi. Ogni sguardo curioso dei colleghi mi irrita ancora di più, ma nulla può fermarmi. Devo trovarla, devo parlarle e capire cosa diavolo stia succedendo.

Nessuna hai il diritto di giocare così con me. La pagherà!

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