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"Mi racconti una storia Jus?" chiese una bambina di circa cinque anni sdraiata nel suo letto sotto il lenzuolo rosso ferrari mentre quello che probabilmente era il suo ragazzo preferito al mondo che le faceva da babysitter in assenza dei genitori entrava nella cameretta per controllare stesse dormendo.

"Non sei un po' grande per la favola della buonanotte? In più i tuoi genitori hanno detto che devi andare a dormire presto, domani è un giorno importante."sorrise il giovane guardandola come se fosse la creatura più bella al mondo.
Mi correggo, ai suoi occhi era la creatura più bella al mondo.

"Forse sì, ma le tue storie sono bellissime e non riesco a dormire. Per favoreeee?"continuò la bambina imperterrita facendo gli occhi dolci.

"Và bene, ma poi a nanna, promesso?"chiese sedendosi su una sedia e offrendole il mignolo.

"EVVAIII! Sei il babysitter migliore al mondo!"urlò abbracciandolo e i genitori della bambina osservarono la scena sorridenti.

Sì, questa, per Lily, era casa.

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Un'altro febbraio era in arrivo, e con lui anche il secondo quadrimestre, nonchè il più impegnativo, e per Alice anche la nuova scuola

Alice Lily Leclerc era, escludendo l'essere sempre stata fin troppo matura per la sua età, una normale ragazza 16enne italiana con origini monegasche, o almeno, quasi.

Avete presente Charles Leclerc, il pilota di Formula 1 alto, moro, occhi azzurri, bono assurdo... e avete presente il fratello maggiore Lorenzo, altrettanto figo, che lavora in banca... e il fratello minore, Arthur, pilota di Formula 3... ecco, questa era in breve la famiglia di Alice.

Tempo prima anche la ragazza faceva parte nel fantastico mondo delle monoposto, e dire che fosse brava era sminuirla: aveva iniziato a correre a tre anni e a solo 6, dopo diverse discussioni e problemi a livello burocratico vista la tenera età, aveva firmato un contratto con la Prema, diventando la più giovane pilota nella storia della formula 3. Quell'anno era iniziato al meglio: la ragazza aveva fatto amicizia con tutti i piloti, i suoi genitori le volevano molto bene e la sostenevano e le prime tre gare della stagione si erano concluse con due secondi posti e un primo.

E poi, improvvisamente, tutto le era caduto addosso: i genitori avevano divorziato, con la conseguenza che il fratello Lorenzo aveva deciso di andarsene di casa, e la madre aveva smesso di supportarla nel suo sport.

Un paio di mesi dopo il suo idolo e migliore amico Jules Bianchi, che l'aveva sostenuta sempre e comunque, si era schiantato durante una gara ed era entrato in coma, morendo quasi un anno più tardi e la ragazza, durante il suo funerale, decise di prendere una pausa dalla sua passione, in quanto fosse troppo difficile gareggiare con quel peso che la opprimeva.

Infine Alice aveva accettato sotto insistenza del team principal di tornare a gareggiare ma il destino aveva altro in serbo per lei e, finita la gara conclusasi con un primo posto con sorpasso finale niente male, aveva ricevuto l'orribile notizia che nessun figlio merita di ricevere: il padre, unico sostenitore rimastole, era salito in paradiso e da allora la ragazza si fece una promessa: non avrebbe mai, e dico mai, più messo piede all'interno di una monoposto.

Dopo questi eventi era riuscita ad andare definitivamente avanti cambiando persino nome: se prima tutti la conoscevano come Lily, nome da lei molto più gradito rispetto al secondo Alice, aveva deciso di invertire i due nomi, tenendo però sempre Lily come secondo nome.

Però quel mondo aveva fatto parte della ragazza per troppo troppo tempo perciò, nonostante i brutti ricordi, ogni weekend tornava alla ferrari accademy, un po' per passare del tempo con il fratello Arthur e Kimi, il suo migliore amico, un po' per avere qualcosa con cui tenersi impegnata che non fosse la scuola.

Lì nessuno sapeva del perchè Alice avesse mollato anche perchè l'amicizia tra lei e Bianchi non era tanto famosa, e molti non sapevano neanche fosse lei quella ragazzina tanto brava a guidare, quella Lily che festeggiava da quasi dieci anni in una foto appesa al "muro della gloria" tra quella di Charles e quella di Kimi Raikoner, sotto quella di Schumacher, osservata da tutti i ragazzi con occhi sognanti, sperando un giorno di essere là.

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Alice, come tutte le mattine, venne svegliata dall'odioso suono della sua sveglia e rotolò letteralmente giù dal letto, trovandosi sdraiata per terra sul parquet. Poi si alzò, spense quell'aggeggio infernale e scese le scale per fare colazione con un bicchiere di latte, due gocciole e una mela.

-Buongiorno. Hai bisogno di un passaggio o prendi l'autobus?-chiese June, la più grande delle 5 ragazze che abitavano con lei, 21enne, pronta per andare a lavoro con il suo atteggiamento sempre positivo.

-No vai pure, mi arrangerò. -rispose assonnata.

Finì con calma la colazione, poi si fece una doccia, indossò un paio di jeans, una t-shirt bianca oversize, le Air Force 1 bianche, occhiali da sole e cappellino nero e zaino a scacchi con lo stemma del cavallino rampante cucitoci a mano su una tasca. Uscì di casa e prese l'autobus scendendo alla terza fermata, davanti a scuola.

Avrebbe potuto chiedere un passaggio ad uno dei fratelli, ma almeno i primi giorni voleva provare a non essere additata come la sorellina famosa di Leclerc.

Arrivata a destinazione guardò il telefono con come sfondo un collage di varie foto dei fratelli sul podio, stemmi della ferrari, del team che festeggiava, di sue foto con Kimi, una di tempo prima con Jules e al centro, più grande, una foto di lei in spalla a Charles e Arthur con gli altri ragazzi dell'accademy, Kimi Antonelli, Lando Norris e Oscar Piastri.

Poi prese un respiro.

-O la và o si schianta.-si disse come facevano in squadra prima degli avvenimenti importanti o delle gare, e finalmente entrò a testa bassa dirigendosi nella classe di matematica, che avrebbe avuto alla prima ora, e sedendosi in fondo all'aula.

Gli altri ragazzi iniziarono piano piano a riempire la classe, non sembrando notare la sua presenza, finchè non entrò la professoressa e tutti andarono al proprio posto in silenzio e lei si tolse il cappello e mise gli occhiali in testa.

-Bene ragazzi, come forse avrete notato abbiamo una nuova studentessa quest'anno! Alice alzati in piedi.-e lei obbedì osservando la prof con le mani dietro la schiena.

Appena si alzò in piedi, da un gruppetto di ragazzi, da quello in ultima fila nell'angolo opposto in particolare, partirono una serie di fischi non proprio graditi dalla ragazza, che però non ci fece troppo caso, rimanendo impassibile.

-Ragazzi... siediti pure cara.-poi iniziò a spiegare e la ragazza iniziò a prendere appunti e iniziando a studiarli contemporaneamente, abilità appresa col tempo visto il poco tempo a sua disposizione.

l'orso e il giglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora