(Per chi volesse a breve dovrebbe uscire la traduzione in inglese tradotta dalla mia amica @The_Gay_Pancake, andatela a leggere)
La vita di Alice Lily Leclerc era, nonostante l'essere la sorella del celebre pilota di Formula 1, abbastanza normale...
Lily si svegliò venendo accecata dalla luce del sole. Si guardò intorno, notando, con sua sorpresa, di non trovarsi nella sua stanza d'albergo ma in quella di un'ospedale. Non ricordava come ci fosse finita e solo nel cercare di ricordare le arrivò una fitta alla testa. Poi senza preavviso, le immagini della sera prima le riempirono e la testa.
I suoi pensieri vennero però interrotti dalla voce roca di un ragazzo, seduto lì affianco, che notando che si era svegliata si alzò in piedi chiamandola.
-O-ollie?-chiese incerta e subito lui l'abbraccio posando la testa nell'incavo del suo collo evitando i lividi per non farle male.
-Lily menomale che stai bene, temevo non ti svegliarsi più... mi hai fatto preoccupare.-parlò per poi staccarsi rimanendo in piedi affianco al letto mentre le spostava una ciocca di capelli dal viso.
Si alzò leggermente dal letto mettendosi, con l'aiuto del ragazzo, seduta e gli fece posto affianco a lei. Mentre lui si sedeva però gli cadde l'occhio sull'orologio e le si accese una lampadina
-Aspetta... le prove libere! Cosa ci fai qui, dovresti essere al circuito!-esclamò drizzando la schiena e pentendosene subito gemendo per il dolore che si diffuse immediatamente in quasi tutto il corpo.
-Ssh, rilassati e non fare movimenti imrovvisi, sò che detesti sentirtelo dire ma sei troppo debole al momento per alzarti.-ridacchiò beccandosi un debole schiaffetto sul braccio.
-No io non rimango quà neanche se mi pagano! Kimi tra poco guiderà per la prima volta una Formula 1 nelle prove ufficiali e io devo essere lì con lui.-incrociò le braccia al petto facendo un'espressione che a Ollie ricordò tanto una bimbetta stracarina arrabbiata.
In quel momento entrò un medico con i capelli bianchi come il camice che, vedendo i due giovani vicini, sorrise quasi intenerito.
-Scusate se ho interrotto qualcosa, sono venuto per farle alcuni controlli signorina... Rossi-Leclerc, nata a Montecarlo e residente a Tavullia corretto?.-chiese consultando la cartella clinica e guardandola in attesa di una risposta.
-Sì sono io. Una domanda, tra quanto potrò uscire da qui più o meno?-chiese mentre Ollie si alzava tornando sulla sedia di plastica lì affianco.
-Allora, tenendo conto delle visite fatte fin'ora dovremmo in teoria farla uscire domani mattina, ma bisogna vedere.-
-Quindi è escluso che possa uscire tipo tra poco?-chiese un'ultima volta pregando tutti gli dei di sua conoscenza mentre il dottore iniziava a trafficare con le varie apparecchiature.
-Bhe, se deve andare da qualche parte e non può farne proprio a meno potrei chiedere di farla uscire stamattina a patto che torni oggi pomeriggio per alcuni controlli e che promette di non fare sforzi e non affaticarsi.-ragionò e Lily sorrise ringraziando e lanciando uno sguardo di sfida all'amico che stava alzando gli occhi al cielo sorridendo.
-Mi tolga una curiosità però: lei è la stessa Alice Leclerc che è arrivata seconda al Gran Premi di Formula uno di Monaco vero?-chiese.
-Sì sono io signore, e lui è lo scarsone che è arrivato settimo a Jeddah.-gli fece la linguaccia mentre Ollie si portava una mano al cuore a metà tra il sorpreso e il finto offeso.
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Le sera prima ad Aragona...
Erano quasi le 21 e poco più della metà parte dei piloti di MotoGP, insieme a qualche infiltrato dalla Moto2 e dalla Moto3, era era nel camper di chi di turno a parlare e scambiarsi i buona fortuna per le qualifiche del giorno dopo, sempre che non le annullassero davvero come si vociferava. Tra di essi vi era anche, come spesso capitava, Vale, che in quel momento stava chiaccherando con Pecco e Bastianini approposito delle traiettorie, venendo interrotto dal telefono che vibrò nella tasca posteriore dei Jeans.
-Pronto?-chiese allontanandosi un po' e riconoscendo la voce di Ollie.
-Sì arriva al punto giovane, se mi hai chiamato a quest'ora deve esserci un motivo. È successo qualcosa? Lily stà bene?-chiese e nell'udire quel nome tutti gli italiani, più qualcuno degli spagnoli ormai quasi bilingue, tacquero ascoltando.
-COSA CAZZO LE È SUCCESSO?! Arrivo subito lì, prendo il primo volo disponibile...-esclamò buttando giù con gli occhi sgranati.
-Vale che è successo? C'entra Lily? Stà bene?-chiese Pecco mentre lui andava verso la porta fermandosi per rispondere.
-L'hanno picchiata degli scemi a Monza, è in ospedale con Bearman priva di sensi, devo andare da lei, vi faccio sapere come và.-spiegò velocemente.
-Ah no non ci pensare neanche, io vengo con te.-esclamò Pecco facendo per seguirlo fuori.
-Neanche per idea, ti giochi il campionato! Vado da solo punto, avete una gara da correre.-esclamò.
-Chissene, Lily è più importante di un trofeo e non puoi dire niente perchè faresti la stessa cosa al posto mio.-controbattè
-Appunto, veniamo anche noi sù forza.-esclamò il Bez che uscì seguito dagli altri ragazzi dell'accademy e, a debita distanza per non destare sospetti, David Alonso, preoccupato per quella che ora poteva definire la sua "quasi ragazza".
@olliebearman ha pubblicato un nuovo post
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