Il resto del gran premio andò bene e la sera, i tre più Lewis, Charles, Carlos e Lando, decisero di andare in un locale tranquillo a rilassarsi.
Il piano iniziale era di andarci a piedi ma, visti i paparazzi, alla fine optarono per le macchine, divisi Carlos con Lando, Ollie con Charles e Kimi e Lily con Lewis.
-Voi due comunque ci nascondete qualcosa.-disse mentre partiva l'uomo rivolto ai due passeggeri seduti dietro.
-Dai Lewis, io e Lily siamo solo amici, e poi lei stà con Ollie.-la prese in giro mentre la ragazza gli tirava uno schiaffetto sulla spalla.
-Ma piantatela un po' entrambi. Io non stò con nessuno.-rispose e il cellulare del moro prese a squillare.
-Pronto?-chiese con il vivavoce permettendo anche agli altri di ascoltate.
-Antonelli passami Lily ora!-esclamò ad alta voce quello che riconobbero come Vasseur.
-Oi eccomi, che succede? E perchè non hai chiamato me?-chiese.
-Bho, avevo voglia di disturbare Antonelli. Comunque ti volevo avvisare personalmente che la tua stanza in accademia è pronta, quando vuoi porta pure le valigie che ti trasferisci da noi definitivamente.- rispose.
-Ma... in che senso? La scuola?-
- Potrei aver telefonato alla tua insegnante e aver scoperto che è una fan sfegatata della ferrari, perciò ha acconsentito a farti studiare da casa, a patto che un giorno al mese torni in classe.- la informò.
-Davvero? Grazie grazie grazie! Ti voglio bene Fred.-rispose prima di buttare giù.
-Evviva!-strillò per poi abbracciare Kimi.
-Visto, l'avevo detto io che c'era qualcosa tra voi due.-riprese il discorso vedendoli abbracciati.
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Qualche giorno dopo...
Lily stava guidando a tutta velocità, quando la fecero rientrare ai box e scese dalla macchina. Si tolse il casco e improvvisamente lo rivide: era lì, sorridente e con la tuta rossa della ferrari, che discuteva con Charles ridendo e scherzando.
-Jules...-si avvicinò, con le lacrime agli occhi e lui si girò, guardandola felice mentre si avvicinava e l'abbracciava.
-Tutto bene scimmietta? È successo qualcosa?-chiese confuso vedendo gli occhi lucidi.
-No, tutto bene. Ti voglio bene fratellone.-
-Bene, ora ti và di correre insieme? Così mi preparo per il weekend.-disse e i due salirono in auto. Partirono ma, dopo poche curve l'amico si schiantò e Lily fermò la sua auto, correndo da lui e trovandolo senza casco che fissava il vuoto, la sua tuta macchiata di sangue e una pozza rossa per terra.
-È colpa tua Lily, è solo volta tua.-parlò il cadavere. Poi la testa di tamutò in quella della madre, che iniziò ad insultarla.
-Piangi per loro eh? È tua la colpa, sono morti a causa tua! E meriti di soffrire, finirai all'inferno e non li rivedrai mai più!-
Lily si svegliò sedendosi di scatto sul letto con il fiato corto e tossendo, come se avesse trattenuto il respiro per troppo tempo. Ci impiegò quasi un minuto a calmarsi, poi guardò il comodino: era appena l'una di notte, sicuramente tutti stavano dormendo a quell'ora.
Indugiò un attimo sulla foto sul suo comodino con Jules e i fratelli anni prima che sorridevano, poi si infilò le sneakers i pantaloni grigi della tuta per il freddo e facendo piano prese telefono e cuffiette e uscì.
Scese fino al piano sottoterra, nel parcheggio quasi completamente vuoto, poi si sedette con la schiena attaccata ad una delle fredde colonne in cemento e infilò le cuffiette facendo partire la musica.
Prese un paio di respiri e iniziò a canticchiare.In passato gli era già successo di avere incubi simili e, dopo diverse volte, era riuscita a trovare un modo per calmarsi, ovvero cantando.
Non aveva mai cantato di fronte ad altre persone e i suoi amici non sapevano di questa passione, infondo era sempre cresciuta con la convinzione di essere stonata, infilatagli in testa dalla madre da piccola, quindi perchè avrebbero voluto sentirla cantare?Due piani sopra nel frattempo...
Pov Ollie:
Stavo beatamente dormendo, finchè un essere chiamato Kimi venne a svegliarmi.
-Cosa vuoi Kimi? È l'una, dormi per piacere, qualsiasi cosa sia sono convinto che possa aspettare domani.-mi rigirai nel letto affondando la testa nel cuscino.
-Shhh, silenzio ci sgamano. Ora vieni sù, devi vedere una cosa. Fidati, non te ne pentirai.-sussurrò vicino al letto reggendosi alle stampelle e di malavoglia mi alzai infilando le scarpe.
Poi, facendo silenzio, uscimmo e prendemmo l'ascensore fino al piano interrato.
Appena le porte si aprirono, una voce angelica appena udibile riempì il corridoio silenzioso, dandomi un senso di pace interiore mai provato prima, quasi innaturale e, vista l'espressione del mio amico, anche a lui doveva fare quell'effetto, ma si vede l'avesse già sentita prima in quanto riuscì a contendersi, al contrario mio che aprì la bocca meravigliato.
-Seguimi sù, e fai silenzio.- camminammo in silenzio fino all'entrata del parcheggio e ogni passo la voce si faceva più forte. Appena arrivammo lì ci nascondemmo dietro il muro della varco d'ingresso, dove erano già presenti tutti gli altri ragazzi, che mi fecero un cenno con la testa.
La voce si interruppe per qualche attimo, poi riprese e io sbirciai dentro, attento a non farmi vedere.
(Come canzone io mi sono immaginata la cover di Sami Rose di "in the stars", ma siete liberi di immaginare quella che più vi piace.)
C'era una ragazza seduta a terra poco più in là, che cantava con gli occhi chiusi, un cuffietta nell'orecchio destro e il telefono vicino.
Cantava una canzone sicuramente non allegra, con voce triste, quasi cantasse con il cuore, e avrei voluto solo correre da lei, stringerla a me, baciarla, abbracciarla e dirle che era tutto okay... aspettate, ma quella...
-È Lily!?-chiesi sottovoce agli altri, che annuirono.
-Lei è...-non trovavo parole per descriverla.
-Fantastica? Già.-rimanemmo un po' di tempo ad ascoltarla, poi si alzò e fummo costretti a correre a nasconderci lì vicino.
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l'orso e il giglio
CasualeLa vita di Alice Lily Leclerc era, nonostante l'essere la sorella del celebre pilota di Formula 1, abbastanza normale, ma cosa succederà quando un giorno il passato busserà alla sua porta, portando però con sé un bellissimo pilota dagli occhi color...