-Ah no, non mi interessa, FINCHÈ NON SONO SICURO CHE LA MIA MIGLIORE AMICA STÀ BENE IO NON MUOVO UN DITO! E non me ne frega niente se strappate il contratto o mi sbattete fuori!-esclamò Kimi nel retrobox Mercedes continuando a provare a chiamare Lily nonostante scattasse sempre la segreteria e rifiutandosi di iniziare le FP1.
-Kimi dai vedrai che stà bene... e poi è con Ollie giusto? Sanno badare a loro stessi...-provò a farlo ragionare Bono, l'ingegnere di pista.
-No, perchè se le fosse successo qualcosa io... non posso e basta!-si passò le mani tra i capelli stringendoli in mezzo ai pugni mentre chiudeva gli occhi cercando di calmarsi, ottenendo però il risultato contrario grazie alle immagini degli scenari più catastrofici che si stavano creando nella sua mente.
In quel momento sentì delle voci molto simili a quelle dei suoi amici provenire dal box così corse subito lì, trovando i due amici che lo cercavano.
-LILY!-esclamò abbracciandola.
La osservò qualche secondo: aveva l'occhio destro violaceo e gonfio, un cerotto a coprire un taglio abbastanza grosso vicino alla tempia e due punti sul lebbro inferiore, il tutto contornato da lividi.
-Cosa ti hanno fatto...-parlò quasi in un sussurro accarezzandole delicatamente il viso con i pollici.
-Kimi stò bene, và tutto bene, ora però per piacere sali su quella macchina e spacca il cronometro. Ti aspetto quà promesso.-sorrise leggermente prendendogli le mani dopo aver capito in fretta la situazione
Il ragazzo allora obbedì e, dopo averle dato un delicato bacio sulla guancia, quasi come se tenesse di romperla, si infilò il casco e saltò sulla Mercedes argentata.
Lily e Ollie invece vennero fatti sistemare nel retrobox a guardare Kimi dagli schermi, il quale fece un giro fuori, poi iniziò a spingere.
-Come stai?-chiese l'inglese appoggiandosi una mano sulla spalla.
-Per una che è appena essere uscita dall'ospedale per essere stata pestata a sangue bene.-sorrise girando la testa prima di abbracciarlo.
-Ti voglio bene Ollie.-sussurrò chiudendo gli occhi e seppellendo la faccia nel petto di lui.
-Ti voglio bene anche io Lily, non sai quanto.-sussurrò tra i suoi capelli.
La ragazza alzò lo sguardo incontrando quei bellissimi occhi marroni, piuttosto banali secondo la maggior parte delle persone, ma bellissimi secondo lei.
Non erano di una particolare sfumatura di azzurro, non erano verdi come il prato o grigi come il cielo prima di una tempesta, ma semplicemente marroni, dello stesso colore del caffè, con delle striature leggermente più chiare, e da lontano la pupilla sembrava scomparirvi dentro da tanto erano scuri. Davano uno strano senso di accoglienza e sicurezza, un senso di casa.Lily si risvegliò sorridendo e girandosi verso lo schermo, con le braccia del ragazzo attorno al suo collo e la testa sotto la sua, la schiena che aderiva al torace di Ollie.
Passarono diversi minuti così, abbracciati, solo loro due, il suono del circuito in sottofondo, seguendo attentamente la Mercedes numero 12 con lo sguardo.
-Good jobs Mate...- l'ingegnere non fece in tempo a finire la frase che l'auto si girò andando a sbattere contro le barriere.
-Cristo santo KIMI!- esclamò la mora correndo subito dall'ingegnere di pista per vedere se stava bene.
-I'm okay, sorry.- si scusò ancora dentro l'autovettura e l'ingegnere sorridendo le passò le cuffie premendo il bottone del microfono e godendosi già la scena che sarebbe arrivata.
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l'orso e il giglio
Random(Per chi volesse a breve dovrebbe uscire la traduzione in inglese tradotta dalla mia amica @The_Gay_Pancake, andatela a leggere) La vita di Alice Lily Leclerc era, nonostante l'essere la sorella del celebre pilota di Formula 1, abbastanza normale...