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Lily chiuse il libro di fisica su cui stava ripassando e si vestì con dei leggins che le arrivavano poco sopra il ginocchio e una maglietta gialla fluo con un 46 nero sulla schiena dell'academy prima di mettersi una cuffietta bluetooth nell'orecchio e uscire dall'hotel a Monza dove avrebbe soggiornato per il weekend insieme a tutti gli altri.
Mandò un messaggio a Ollie e Kimi, avvisandoli che era andata a correre e sarebbe rientrate più tardi, raccomandandosi soprattutto con quest'ultimo di non aspettarla alzato in quanto la mattina dopo avrebbe avuto un turno di prove libere da guidare.

Corse per un po' perdendo la cognizione del tempo, risvegliandosi da quella sottospecie di stato di trance quando ormai era già buio e avviandosi verso l'albergo nelle strade strette illuminate dai lampioni.

Il silenzio aleggiava nell'aria creando un'atmosfera quasi inquietante.
Sentivadei passi dietro di lei ma non vi fece caso finchè un gruppo di ragazzi vestiti di nero le arrivò addosso buttandosi per terra e iniziando a pucchiarla mentre uno le genera la bocca tappata.

Provò in diversi modi a liberarsi, rompendo anche il naso con una testata al ragazzo dietro di lei, che però, dopo un attimo di confusione, continuò a tenerla e giurò di averlo udito bisbigliarle un "Scusami mi ha obbligato."

Stava per arrendersi e sentiva un rivolo di sangue colare giù per il volto, prima che la vista le si oscurasse e una voce maschile attirò la loro attenzione.

L'ultima cosa che vide fù un tatuaggio sulla mano di uno dei suoi aggressori, formato da dei disegnini a forma di stelle con una luna sul dito medio e un sole sull'indice.

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Nel frattempo Ollie...

Era già da un po' di tempo che Lily era uscita e fuori il sole era ormai sparito da un pezzo, così, siccome aveva una strana sensazione, anche Ollie uscì per andare a cercare l'amica.

Fece massimo cinquecento metri, quando sentì delle urla soffocate di una ragazza provenire da un vicolo buio dall'altra parte della strada, così corse subito lì, trovando diversi ragazzi vestiti di nero e incappucciati che stavano pestando a sangue una povera ragazza, la stessa ragazza per la quale era uscito!

La rabbia prese il possesso del suo corpo e non ci vide più: subito urlò attirando l'attenzione dei ragazzi e si avvicinò pronto a dargli una lezione. A uno, quello che teneva Lily ferma, cadde il passamontagna rivelando il volto sanguinante di Lucas, che subito scappò con gli altri lasciando la povera vittima a terra sull'asfalto priva di sensi.

Aveva quasi metà del volto coperto di sangue, diversi tagli, il labbro spaccato, lividi a non finire e gli occhi pesti chiusi, che sommati alle ferite leggermente più lievi su braccia e gambe fornivano una versione di Lily praticamente irriconoscibile e che mise a dura prova il diciannovenne.

-Ehy Lily mi senti? Và tutto bene è tutto okay resisti, và tutto bene stai tranquilla ci sono io.-parlò più per convincere sè stesso forse inginocchiato affianco a lei mentre chiamava i soccorsi e, una volta arrivati, aiutava a caricarla in ambulanza salendo con lei.

Arrivarono in ospedale e in men che non si dica Ollie si era ritrovato a dover aspettare seduto nella sala d'attesa deserta seduto su una di quelle scomode sedie di plastica.
Prese il telefono, avvisando Kimi che aveva trovato Lily e che sarebbero tornati, omettendo accuratamente tutti i dettagli per non farlo preoccupare: sapeva benissimo che Lily lo avrebbe odiato a morte se avesse fatto in modo che Kimi arrivasse con poche ore di sonno o peggio saltasse le FP1, e sapeva anche perfettamente che Kimi non sarebbe mai salito su quella monoposto se avesse saputo di Lily, come d'altronde avrebbe fatto anche lui al suo posto.

-È quì per la signorina Rossi vero?-chiese un medico arrivando con una faccia preoccupata.

-S-sì, come stà? Si riprenderà vero?-chiese con un nodo alla gola.

-Speriamo di sì, non dovrebbero esserci danni a livello cerebrale, ma non possiamo garantirle niente fino al suo risveglio. Ovviamente non potrà guidare per un po' e la terremo in osservazione almeno fino a domani. Tra poco se vuole può entrare, l'avviseremo noi.-

-Và bene, grazie mille.-sorrise mentre l'uomo si allontanava.

Si risedette e cercò il numero di Vale, non avendo quello dei genitori e dovendo giustamente avvisare qualcuno, e fece scivolare il dito verso destra.

-Pronto?-rispose con voce abbastanza assonnata nonostante il casino di sottofondo che faceva dedurre essere a una festa. In un altro momento non lo avrebbe mai chiamato a quest'ora, ma se si trattava di Lily...

-Salve signor Rossi... cioè Vale, scusi per l'orario, sono Ollie l'amico di Lily...-salutò.

-Sì arriva al punto giovane, se mi hai chiamato a quest'ora deve esserci un motivo. È successo qualcosa? Lily stà bene?-

"Dai Ollie, ce la puoi fare" si autoconvinse.

-Ecco lei... era uscita a correre ed è stata aggredita da un gruppo di ragazzi, l'ho portata in ospedale, i medici dicono non dovrebbe esserci nulla di troppo grave ma ora priva di sensi.-cercò di non farsi prendere dall'ansia e spiegò rapidamente.

-COSA CAZZO È SUCCESSO?! Arrivo subito lì, prendo il primo volo disponibile.-sentì del trambusto e poi buttò giù lasciando Ollie nel silenzio tipico di quel genere di situazioni.

Provò a distrarsi giocando al telefono, finchè finalmente non lo fecero entrare in quella maledetta stanza con un letto e una sedia, dove prese posto.

Lily era molto pallida, rendendo più evidenti il contrasto con i lividi. Aveva cerotti fasciature e lividi ovunque. Le prese una mano, fredda come il ghiaccio, baciandola, stringendola tra le sue e addormentandosi lì, perfettamente cosciente del mal di schiena che avrebbe avuto il giorno dopo.

l'orso e il giglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora