Meno di una settimana dopo...
Pov. Generale:
Era finalmente arrivato il grande giorno.
Lily si era svegliata alle cinque del mattino per paura di fare tardi, si era fatta la doccia, si era piastrata i capelli e aveva indossato una maglietta nera e dei jeans.
Ricontrollò di aver preso tutto, fece e disfece il borsone con la sua roba due o tre volte.
Guardò la sveglia per l'orario: 07:03 di Domenica 9 Giugno.Alla fine si decise a scendere trovando, come c'era da aspettarsi, tutto l'edificio vuoto. Salì fino alle camere dei ragazzi e bussò a quella di Ollie, che si era offerto di portarla fino alla nuova casa per risparmiarle il viaggio con degli sconosciuti.
-Avanti.-
Lily aprì la porta trovando l'inglese con una camicia bianca e i jeans che stava finendo di sistemarsi i capelli davanti allo specchio.
-'giorno Orsetto.- sorrise abbracciandolo da dietro.
-Buongiorno anche a te Giglio. Pronta?-chiese calcandosi in testa il cappellino rosso dopo l'ennesimo tentativo senza successo di far stare quei due ciuffi ribelli a posto.
Stranamente oggi si era svegliato con una sorta di ansia al pensiero di dover accompagnare la migliore amica da quelli che sarebbero a brevissimo diventati i suoi genitori e per quel giorno tutto doveva essere perfetto.-Diciamo di sì.-sorrise mentre l'altro si girava e, dopo averle stampato un bacio in fronte come facevano spesso prima dei momenti importanti, prendeva le chiavi della macchina e, tra vari battibecchi, il borsone di lei.
Inizialmente anche Kimi aveva detto sarebbe andato con loro ma alla fine dovette rimanere in fabbrica per questioni di lavoro.
I due salirono sulla ferrari rossa parcheggiata lì fuori data in prestito al maggiore durante il periodo di residenza in Italia e partirono.
Passarono la maggior parte del viaggio a scherzare e cantare canzoni di Taylor Swift(cantante preferita di entrambi) finchè il navigatore non li fece fermare davanti ad una casetta tipicamente campagnola gialla su tre piani.
-Arrivati a destinazione madame.- le sorrise spegnendo l'auto.
-Per favore limitati a italiano e inglese, mi dispiace ma hai ancora tanto da lavorare sul tuo accento francese.- ridacchiò lei al suo buffo accento misto italiano/inglese.
-Pronta all'ennesima nuova avventura?-
-Non lo sò... e se non gli piacessi? E se cambiassero idea?-
Lui allora le prese le mani.
-Lily ascoltami bene, sei una ragazza stupenda, dentro e fuori, ti giuro che se ti trattano male li aspetto fuori da quel portone e li faccio a pezzi. Và bene?-
-Mh... Stasera chiamata vero? Io te e Kimi, e guai a voi due se non mi rispondete.-scherzò
-Come vuole mia signora, ora andiamo dai.-scesero dalla macchina.
-Vuoi che entri con te?-
-Tranquillo, c'è la devo fare da sola questa volta.-
-Allora buona fortuna, ti aspetto quà fuori.-le sorrise incoraggiante appoggiandosi alla macchina con le mani in tasca.
Lily allora si diresse al portone, prese un po' di coraggio e bussò.
Aprì subito dopo una signora sulla quarantina dai capelli castani molto scuri, quasi neri e alta poco più della ragazza con un sorriso enorme stampato in faccia.
-Salve, è lei la signora Giovanna?-chiese timida.
-Sì tesoro sono io, avevi bisogno di qualcosa?-chiese con fare materno.
-Sì io sono Alice Lily Leclerc, la ragazza che avevate intenzione di adottare...-rispose lei guardando in basso.
-Ah già, scusa se non ti ho riconosciuta subito, chissà dove ho la testa. Dai entra pure.-la fece passare ed entrare in un soggiorno di modeste dimensioni piuttosto "all'antica".
-Fatti abbracciare dai... come stai tesoro?-la abbracciò stretta staccandosi poco dopo ma tenendo le mani sulle sue braccia.
-Bene bene grazie.-
-Meglio. Ho visto che hai due nomi, hai magari qualche preferenza o se vuoi magari cambiare nome dobbiamo ancora mandare tutti i documenti quindi...-
-No mi và benissimo il nome che ho ora, e i miei amici usano Lily ma se preferisci puoi chiamarmi anche Alice.-
-Bene e Lily sia. Chiamami pure mamma, o se preferisci chiamarmi Giovanna và benissimo anche quello, magari ecco capisco che può fare strano all'inizio...-sorrise comprensiva.
-Nono non c'è problema, mamma.-sorrise.
-Oh perfetto. Tuo padre dovrebbe arrivare tra un po' mentre tuo fratello...-
-Ho un fratello?-le si illuminavano gli occhi.
-Sì, Nicolò, ha 25 appena compiuti. È su di sopra te lo chiamo così vi conoscete un po'.-le sorrise per poi spostarsi verso le scale e chiamare il figlio.
Scese un ragazzo molto più alto di lei con i capelli neri e una ciocca bianca che spuntava dagli occhiali da vista con la montatura argentata in testa.
Il suo viso ovale era abbastanza pallido con le lentiggini castane che facevano contrasto sugli zigomi, sopra ai quali spiccavano due occhi blu scuri, talmente appariscenti che sembravano presi da internet.
Vedendola sorrise mostrando i denti bianchi, e tutto in lui era come se ricordasse una notte di luna piena.-Ehy ciao, tu saresti mia sorella vero? Benvenuta in casa Rossi, io sono Nicolò, Nik per gli amici.-le offrì la mano.
-Io sono Alice, Lily per gli amici, piacere di conoscerti fratellone.-sorrise stringendola.
Angolo autrice:
Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio per i voti e mi raccomando se avete anche qualche consiglio su come potrei migliorare la storia o magari perchè no, anche qualche idea, commentate e fatemi sapere. Ciauuuuu✨️
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l'orso e il giglio
Random(Per chi volesse a breve dovrebbe uscire la traduzione in inglese tradotta dalla mia amica @The_Gay_Pancake, andatela a leggere) La vita di Alice Lily Leclerc era, nonostante l'essere la sorella del celebre pilota di Formula 1, abbastanza normale...