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Nel frattempo lì vicino...

Charles e gli altri piloti si erano dati appuntamento nel privè di una discoteca vicino all'hotel e lui ora stava parlando con Sainz, Norris e Gasly, suoi amici.

-Qualcuno sà dov'è sparito Lewis? Manca solo lui.-chiese George Russel, suo compagno di squadra, seduto lì vicino a chiaccherare con altri.

-Sì, ha detto che doveva passare a prendere un'ospite speciale che deve farci assolutamente conoscere. Sarà la ragazza di turno secondo me.-rispose Gasly con una risatina.

In quel momento però entrò, all'ultima moda come al solito, accompagnato da un ragazzino vestito con la polo della mercedes e dei jeans che camminava con le stampelle, in quanto aveva la gamba sinistra ingessata.

-Qualcuno ha parlato del king indiscusso?-chiese sorridendo mentre entrava aiutando il più piccolo.

-Finalmente! E comunque "king indiscusso" lo eri fino a quattro anni fà, vecchio.-lo prese in giro Max.

-Ma piantala. Comunque ragazzi, vi presento il mio degno erede. Lui è Kimi Antonelli, attualmente ritirato dalla Prema in quanto impegnato a guadagnarsi il titolo come "coglione della squadra".-lo presentò prendendoli la testa con un braccio e strofinandogli il pugno libero sulla testa un po' come i fratelli maggiori nei film americani.

I vari piloti gli strinsero la mano fin quando arrivò il turno di Charles

-Se ti ha presentato Lewis significa che non sei buono solo a guardare le curve sbagliate nelle prove libere Kimi.-disse riferendosi alla battuta della sorella una settimana prima e andando dal diciassettenne, che sgranò gli occhi e si mise sull'attenti.

-S-salve signor Leclerc signore.-rispose spaventato ingoiando a vuoto.

-Vi conoscete già?-chiese Hamilton.

-Sì, diciamo che abbiamo... amicizie in comune.-rispose sorridendo e mettendo un braccio intorno alle spalle del ragazzo, portandolo a sedere sul divano dove era precedentemente seduto lui.

I due avevano sempre avuto quel rapporto strano, quasi come quello fidanzato-padre geloso, che con il tempo si era trasformato in Charles che lo trattava come un suo amico ma tenendolo sempre d'occhio e Kimi che lo temeva senza uno scopo preciso.

-Dal modo in cui vi comportate sembra che Kimi si sia fatto una tua ipotetica sorella Charles.-scherzò Sainz senza sapere fosse in parte vero, in quanto anni prima i due fossero rimasti fidanzati per un anno circa per poi rimanere migliori amici.

Lando e Kimi si scambiarono uno sguardo strano per poi scoppiare in una risata strana, il primo siccome sapeva tutto al contrario degli altri che li guardavano strano senza capire, il secondo in imbarazzo.

Parlarono per un po' di gare e cose simili, finchè Lewis non si intromise.

-Raga sta Hit chilla un botto! Te che dici Kimi?-esclamò iniziando a muoversi a tempo di musica con i suoi soliti termini per sembrare più giovane, come dicevano gi altri.

-Hai ragione, non male.-rispose il ragazzo ancora rigido vista la vicinanza con Charles.

L'inglese allora si affacciò dal vetro a specchio che dava al piano di sotto sulla pista da ballo e la console.

-Non male il Dj... aspettare, è una lei, ed è anche niente male! Sarei tentato di scendere e chiederle il numero ma mi pare un po' piccola, secondo me però potrebbe essere alla tua portata Kimi. E quello è Bearman? Il tuo teammate fà conquiste, ti ha preceduto.-notò girandosi verso Kimi che, confuso, si alzò per andare a vedere.

Osservò giù e come vide la dj, spalancò gli occhi.

-Ma che caspita ci fanno qui?-pensò ad alta voce attirando l'attenzione del monegasco.

-Che è successo?-chiese.

-Oh... emh... n-niente di che...-chiese cercando una via di fuga.

L'uomo però si alzò e osservò giù.

-Antonelli, dimmi che quella non è Lily e che sono così ubriaco da vederla appiccicata a Bearman.-si strofina gli occhi con una mano.

-Emh... -cercò l'aiuto dei due ragazzi seduti dietro di loro che gli mimarono un "scappa che potrebbe picchiarti"

"Molto rassicuranti ragazzi, vi ripagherò" pensò.

-Chi è Lily?-chiese Lewis.

-Giuro che stavolta finisce nei guai, lei e quell'altro che doveva tenerla d'occhio!-esclamò videochiamando Arthur.

-Pronto Carles? Tutto ok? Ma sai che ore sono?-chiese apparendo sullo schermo sbadigliando.

-Sì, lo sò. Senti, Lils dov'è in questo momento?-chiese.

-È quà nella stanza affianco che dorme... aspetta.-rispose per poi aprire la porta e vedere il letto vuoto.

-Oh merda... è uscita di nascosto. Vado a cercarla, non preoccuparti...-

-Tranquillo, sò perfettamente dov'è.-terminò la chiamata e scese di corsa la scala, tornando pochi minuti dopo con i due ragazzi.

Il primo sembrava a dir poco terrorizzato, mentre la seconda aveva più l'aria di una bambina di tre anni beccata a rubare i biscotti che sapeva se la sarebbe cavata facendo gli occhi dolci.

Charles li fece sedere sul divano in fondo alla stanza, anche se la ragazza preferì prendere posto in mezzo alle gambe del migliore amico che le appoggiò il mento alla spalla, e si stagliò lì davanti con le mani sui fianchi e un'aria minacciosa mentre tutti gli altri li osservavano.

Bearman aveva uno strano tremolio nervoso alla gamba e subito incrociò lo sguardo dell'amico, che si passò un dito alla gola, indicandogli che era meglio tacere o sarebbe finita male.

-Allora? Chi dei due mi spiega come mai non siete in accademia a riposarvi per la gara di domani?-

l'orso e il giglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora