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Restiamo nello stesso letto addormentati.
Siamo vicini e collassati, il suono della di qualcuno che bussa alla porta ci fa svegliare di soprassalto.
È Richi, ci chiama per nome.
Ciò che subito penso è che forse Dadda s io abbiamo sbagliato.
Potemmo rovinare un'amicizia di anni per questa cosa... Faccio un sospiro, sentendomi amareggiato dentro.
Vado subito ad aprire a Richi e il suo sguardo fisso non me la raccontano giusta
"Simo, come stai?" mi chiede toccando un mio braccio.
"bene Riccà, grazie" dico mostrandogli un sorriso.
Sa qualcosa? Non credo proprio.
Entra in camera per svegliare Dadda
"Simo, qualsiasi cosa sai che puoi parlare con me, no?" dice Richi incontrando serio il mio sguardo e facendomi sentire tremendamente colpevole.
Annuisco e lo stringo fra le mie braccia, gli voglio davvero tanto bene.
Si siede con noi e insomma, non appena Dadda torna fra i vivi Richi cerca di tastare e chiedere
"siete stati fino ad adesso in stanza? Che cosa stavate facendo BRUTTI PORCI?" dice ironicamente e ridendo
"tua madre... è stata qua!" dice Dadda con un tono sprezzante per quello che Richi ha detto, lo dice poi stiracchiandosi e guardandomi subito dopo con un'aria da cagnolino, come a dire "scusami".
Non c'è da scusarsi, mi dico. Io ho creato tutto questo casino, e mi sembra anche giusto che Richi per ora non sia coinvolto. Mi sono pentito di quello che è successo? Non posso dire di sì e neanche di no.
Me ne sono pentito perché non vorrei mai giocarmi l'amicizia con Dadda e dall'altra parte non me ne pento perché lo sentivo con tutto me stesso. Ho seguito ciò che sono e ciò che voglio, mi dico. E forse non è così sbagliato.
Magari, mi dico, riusciamo a mettere da parte questa cosa, no? È stata la follia di una volta e la curiosità, che so, però in effetti ci pensavo da così tanto tempo...
"Richi e tu cosa hai fatto fino a ora? Eri con Simone?" dico ironico, ridacchiando, riferendomi a Simone il nostro menager, un signore pelato sulla cinquantina
"ero con tua madre" dice Richi ridendo e vedo la luce negli occhi di Dadda. Lo guardo e sorrido di sott'occhio.
Non ho mai e poi mai giudicato l'omosessualità, o qualsiasi forma di gusto sessuale, come una malattia o come qualcosa da curare.
Quindi il mio problema, che fin'ora mi ha più scosso, è il fatto che Dadda è il mio migliore amico e io non voglio perderlo per nulla al mondo.
Non so se lui pensi che sia giusto o meno, ma forse devo semplicemente provare ancora a stare lontano da lui quantomeno per quanto riguarda momenti intimi, momenti in cui siamo da soli eccetera.
Tanto si trattava solo di sesso penso. E dopo essermi tolto questo pensiero e questo "sfizio" direi che è il caso di smettere. Facciamo un'altro paio di date del tour, gli sto alla larga e invento scuse. Torniamo al nord, e cerco ancora di più di non vedere mai Dadda da solo, poi continuiamo il Tour con una data a Napoli: la mia bellissima città.

SBAGLIATO (Boy X Boy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora