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Una volta uscito dalla casa di Richi mi sento male e sopraffare dall'ansia.
Mi viene in mente una idea, una cosa che funziona sempre e che sicuramente mi riporterà a uno stato di calma: andare a puttane.
Mi dirigo nel viale più vicino, carico una ragazza mediamente alta, mezza nuda, e mora.
Non voglio sapere nulla in particolare, solo dove ci dobbiamo mettere. Non la porto a casa, decido di parcheggiare in un parcheggio imboscato da quelle parti e scoparla in macchina.
Non credo sia italiana, mi parla con un accento dell'est. Fermo la macchina nel parcheggio e sono un po' perso nel mio mondo che quasi non so da dove iniziare
Sinceramente ho la testa piena di pensieri ma adesso voglio pensare solo a scopare
"a quanto?" le chiedo osservando la sua gonna cortissima e inguinale e un reggiseno nella parte alta
"allora 50 per pompino e 100 sesso nella figa amore.. Posso fare sconto perché tu bello ragazzo"
Annuisco facendo un mezzo sorriso, da una parte essere con una puttana mi fa rabbrividire e mi fa pensare ancora di più di essere un fallimento.
Ma cerco di non pensarci, osservo i suoi capelli lunghi e neri. Per un attimo mi domando anche quante brutte persone ha trovato questa ragazza qua, quante brutte situazioni ha vissuto, in che vita raccapricciante deve essere stata per decidere di fare questo lavoro. Per decidere di vendere il suo corpo. Quante volte deve aver rischiato e quante volte si sarà trovata nel vuoto più totale
“vuoi andare in stanza con me? O noi vuoi restare qua? Facciamo l’amore, ti faccio pompino, mi lecchi, quello che vuoi, l’importante tu felice”, per poi concludere umilmente “sono brava io”. Non credo ti leccherò, bella. Penso fra me e me. Ebbene sì è facile cadere in tentazione, ma liberaci dall’astinenza, amen.
"va benissimo stare qua se per te va bene" dico sbrigativo.
Lei va subito a slacciarmi i pantaloni, mi tocca, mi libera l'erezione... Allora la figa non l'ho completamente rinnegata!
Il problema è tenersi a bada. Soprattutto quando il vulcano è ormai pronto a eruttare, il fiume a esondare, l’uragano a scatenarsi… beh ci siamo capiti. Il problema è proprio questo, calmare i bollenti spiriti e per farlo solo alla testa posso fare appello: soprattutto se non voglio essere più rapido di Bolt nei cento metri. Altrimenti fai il gioco delle signorine, perché il motto dev’essere: “meno dura ciò che è duro ora, meglio è”, meno lavoro e la tariffa è la medesima.
La cortigiana si spoglia seduta stante, senza fronzoli. Neanche accenna a un minimo di spogliarello ed è subito pronta, rapida quanto un Freccia Rossa: quel corpo così perfetto era tanto inconsistente quanto vuoto e di colpo finto, come fosse di plastica. Perché un corpo per quanto possa essere bello, attraente, è nullo se non è accompagnato da altro: si deve arrivare il prima possibile alla “meta” quasi freddamente. Per loro questa è diventata routine: ogni giorno la stessa cosa, uguale, identica, al punto da diventare noiosa ed è questo a rendere, appunto, inconsistente la loro bellezza.
Il sesso non è coinvolgente. Per loro è ovviamente emotivamente più facile, ancor più meccanico, e alla fine in questi casi lo è anche per me.
Ma d'altronde penso non ci sia una differenza abissale col fare all’amore, quello con la A maiuscola, completamente differente dal sesso quello arido
“più dura ciò che è duro, meglio è”

SBAGLIATO (Boy X Boy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora