I

403 6 9
                                    

Ed eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-.
Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di essere diversa dalla mia famiglia, a volte sembra che non le appartenga proprio. Voglio chiarire, non ci sono problemi preoccupanti, ma ho una sensazione da tempo di sentirmi estranea.
Sto correndo troppo, giusto?
Piacere a tutti, sono Emma Weasley e si, faccio parte della famiglia dai capelli rossi più conosciuta dal mondo magico per questa peculiarità. L'unica differenza è che i miei capelli non sono rossi e il mio viso non è costellato da lentiggini, infatti di Weasley ho solo il cognome. Ebbene sì, ho lunghi capelli castani e occhi nocciola e sono la settima di 8 fratelli e gemella di Ronald Weasley.
Mi dirigo al tavolo della mia Casa con tutti gli occhi puntati addosso, mentre scorgo Fred e George rincuorarmi tirando su i pollici.
-Feccia Weasley, non vorrai mica sederti accanto a noi?- domanda un ragazzino dalla chioma platino.
-Oh Malfoy, ti da tanto fastidio che io sia stata smistata in Serpeverde? Evidentemente rientrare nei requisiti del tuo tanto idolatrato Salazar Serpeverde non ti va a genio? Peccato Malfoy, davvero, peccato-
-Ma come ti permetti, lurida...-
-...traditrice del mio sangue? Come sei ripetitivo Malfoy, su-
Mi siedo al tavolo, dinanzi a lui, con aria di sfida. Si sporge verso di me -Tu non hai neanche idea dell'inferno che ti farò passare-
-Uhh, che paura- rispondo, guadagnandomi una risatina di un ragazzino che stava seguendo la conversazione. Draco gli tira un'occhiataccia, lui pare quasi fregarsene.

Alla fine della cena, mi dirigo fuori seguendo il Prefetto di Serpeverde.
-Emma!- squittisce il mio gemello, tra la confusione.
-Ron?-
-Oh Emma- dice lui avvicinandosi -Com'è possibile?-
-Non lo so Ron, evidentemente non sono solo i capelli l'unica cosa che mi rende diversa da voi-
-Sorellina mia, tu sei unica, ricordalo sempre- risponde lui, prima di abbracciarmi.
Ron è sempre stato molto protettivo e geloso nei miei confronti, anche se i miei compagni di avventure e disastri son sempre stati i gemelli.
-Emma, Emma! Abbiamo conosciuto Harry Potter, é stato assurdo!- esclamano in coro (una loro particolarità) Fred e George.
-E ritenete ciò più eclatante che vedere nostra sorella in Serpeverde?- sbotta Percy, che si è avvicinato in ruolo di Prefetto di Grifondoro per richiamare Ron. -Cosa diranno mamma e papà?- mi domanda, affranto, come se finire in Serpeverde sia una tragedia. Beh, per loro lo è sicuramente, dato che tutta la mia famiglia è finita in Grifondoro.
-Se ne faranno una ragione!- esclama Fred.
-Ciò significa che possiamo infiltrarci nel dormitorio dei Serpeverde e piazzare scherzi- conclude George, sognante. Non è una cattiva idea, quanto desidererei che Malfoy potesse mangiare i Fondenti Febbrecitanti, così può smetterla di assumere quelle espressioni da "babbeo figlio di papà sono superiore a tutti".
-Assolutamente no!  E ora, dritti nelle rispettive Sale Comuni!- dice Percy in modo autoritario, da fratello maggiore della situazione, rompiscatole come sempre.
Saluto tutti e individuo un gruppo di Serpeverde per dirigermi nella mia Sala Comune.
Casa così tanto criticata ma così tanto affascinante, con Sala Comune immersa nel Lago Nero i cui colori verde e argento fanno da padroni.
Qualcuno mi spinge, facendomi cadere.
-Nessuno ti vuole qui, Weasley- dice Malfoy, con un gruppetto di bambini che ridono vedendomi a terra.
Che umiliazione, ma chi si crede di essere.
-Malfoy, lasciala in pace! Te la prendi con una ragazza in gruppo?- esordisce il ragazzino di prima, mettendosi dinanzi a me.
-Zabini, non metterti in mezzo, sai che gente è quella- dice ammiccando a me.
-Sicuramente non peggio di te, Malfoy. Se proprio devi prendertela con qualcuno, prenditela con qualcuno della tua stazza-
Malfoy sogghigna -Andiamo ragazzi, Zabini ha deciso di stare dalla parte dei perdenti- e se ne vanno, spintonandolo e ridendo ancora di me.
Il ragazzo si gira, porgendomi una mano, che prendo per rialzarmi.
-Grazie-
-Sono Blaise- dice.
-Perché l'hai fatto?- chiedo.
-Perché non approvo il suo comportamento-
Annuisco, sorpresa. -Io sono Emma, piacere- dico porgendogli la mano.
-Il piacere è mio- risponde lui, stringendola.

Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora