XXVII

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-Che puzza- mormoro.
-Shhhh- mi zittisce Fred.
-Scusami...- borbotto, allontanandomi dalla sua postazione per RadioPotter.
È da qualche giorno che siamo da zia Muriel, che si è offerta gentilmente di nasconderci, dato che i Mangiamorte ci stanno cercando per obbligare Ron, Harry ed Hermione a palesarsi. Così, dopo le vacanze di Pasqua, io e Ginny non siamo potute ritornare a scuola, bensì ci siamo rifugiate con la nostra famiglia. E da un lato lo preferisco poiché la situazione ad Hogwarts è un inferno. Ginny mi ha svelato dove i Grifondoro si nascondono per sfuggire alle atrocità dei Carrow: nella Stanza delle Necessità, un'idea molto astuta di Neville. Per quanto riguarda Amycus Carrow, ho dovuto sopportare settimane di paura e terrore, ma la McGonagall ha rispettato la sua promessa: non ha toccato più nessuna, grazie agli stretti controlli dei professori. Charlotte si sta riprendendo dal trauma, io e Thomas stiamo cercando di farla sfogare e aprirsi con noi. Meglio buttare tutto fuori che tenerselo dentro. E poi c'è Draco, che mi ha fatto da guardia del corpo. Non è tornato a Villa Malfoy per avere sempre la situazione sotto controllo, e ne abbiamo approfittato per passare del tempo insieme, soprattutto nel Bagno dei Prefetti.
-Radio Potter. Radio Potter. Sono Romulus. Mi sentite? Chiudo-
La voce di Remus esce dalla radio di mio fratello, tenuta accesa da un groviglio di cavi e fili.
Mi giro di scatto. Ginny si alza immediatamente dal letto. George, dopo un rumoroso sbadiglio, si ammutolisce.
-Sono Rapier. Ti sentiamo. Chiudo- dice Fred. E così anche Lee. E Kingsley.
-Stanno bene. Chiudo-
Tutti sospiriamo. Harry, Ron ed Hermione sono vivi e stanno bene. Certo, le dinamiche non possiamo conoscerle, sarebbe pericoloso parlare troppo attraverso la Radio, ma stanno bene.
-Sono diventato papà- dice poi, in preda all'emozione.
Spalanchiamo la bocca. Le lacrime minacciano di scivolare dalla felicità.
Remus si merita tutta la felicità del mondo. Spero arrivi presto il momento di godersela.
Per tutti noi.

-Ginevra Weasley, sei ancora minorenne! Rimani con zia Muriel- impreca mia madre, mentre noi ci prepariamo per andar ad Hogsmeade. Fred mi ha spiegato che attraverso il pub di Aberforth Silente, il fratello del defunto preside, possiamo entrare a scuola. In questi pochi giorni di soggiorno da zia Muriel, infatti, la situazione è diventata davvero critica. La guerra inizierà a breve ed Harry ha bisogno di tutto il sostegno possibile.
-No!- esclama Ginny, mettendosi una felpa addosso. -Io vado. Non puoi decidere per me. Non ora!-
-È pericoloso- la supplica mamma.
-Anche una bacchetta in più può fare la differenza. Ho deciso: vado con loro- dice ferma, indicandoci con il mento.
Mamma ci guarda, i due occhi nocciola improvvisamente scuri.
-Non fate nulla di pericoloso finché non arriviamo- dice.
Metto dietro l'orecchio una ciocca ribelle scappata dalla coda alta.
-Pericoloso a noi- sbuffa George.
-Ragazzi- dice papà, rimasto in silenzio.
-Abbraccio?- domando.
Ci avviciniamo tutti, abbracciandoci forte.
-Per Godric, fate attenzione-
-Si, mamma- diciamo tutti e quattro.
Ci stacchiamo dall'abbraccio e, dopo aver salutato zia Muriel e averla ringraziata, ci dirigiamo fuori la casa.
George prende Ginny per mano e ci smaterializziamo nel punto più vicino ad Hogsmeade, dato che è impossibile farlo proprio lì senza avvisare i Mangiamorte. Troviamo anche Lee Jordan. E Cho Chang. Ginny le rivolge un'occhiata di disgusto.
-Sei brava- commenta Fred.
È passato quasi un anno dal mio esame di Materializzazione, e anche se ho fatto poca pratica in questi mesi, ricordo ancora esattamente come si fa.
-Lo so- rispondo.
E con le bacchette alla mano e cappuccio per coprire il viso, ci infiliamo nei vicoletti della cittadina magica. Seguo i passi di Fred e George, sicuramente esperti sul come evitare di imbattersi nei Mangiamorte.
Toc toc.
George bussa alla porta sul retro del pub Testa di Porco. L'ultima volta che ci ho messo piede è stato due anni fa, per la costituzione dell'Esercito di Silente. Appena la porta si apre, è proprio il vecchio preside che mi sembra di vedere, ma i gemelli mi avevano avvisato dell'impressionante somiglianza tra i due fratelli Silente.
Ci scorta vicino un quadro, raffigurante una ragazza bellissima. Lo apre con un brontolio.
-E adesso vorrei dormire- dice.
-Sei sempre un tesoro, Aberforth- dice Fred, poi si issa nel tunnel e aiuta me e Ginny a fare lo stesso. Lee aiuta Cho, mentre George chiude la fila.
-Buonanotte Aby- dice George.
In tutta risposta lui ci sbatte il quadro-porta in faccia.
-Beh, carina la vestaglia- mormora Lee.
-Lumos- dico. -Siete sicuri che questo passaggio segreto non è rintracciabile?-
-Non lo rilevava neanche la Mappa dei Malandrini, quindi è impossibile che i Mangiamorte lo conoscano-
Ci incamminiamo nel tunnel gelido e dopo una decina di minuti di camminata, Fred apre la porta.
Una luce improvvisa mi acceca gli occhi, ma quando metto a fuoco, vedo tantissimi ragazzi di Grifondoro che ci guardano. E al centro...
-RON- urlo.
Scendo velocemente il buco nel muro e mi fiondo ad abbracciarlo. Puzza come una fogna ma non mi interessa. È vivo e tra le mie braccia. Il mio gemello. Lui mi stringe forte, accarezzandomi dolcemente la schiena.
-Okay, bella riunione di famiglia- mormora qualcuno di Corvonero. Lo trucido con lo sguardo.
-Allora Harry, qual è il piano?- chiede George.
-Non c'è nessun piano- dice Harry.
-Improvvisiamo allora? È il mio piano preferito!-
-NO!- urla Harry, facendomi tremare. -Perché li hai chiamati?- domanda duro a Neville.
-Per combattere, no?-
-Harry- mormora Ron. -Ha ragione. Ci possono aiutare-
-Sono d'accordo con Ron. Non sappiamo nemmeno di cosa abbiamo bisogno, loro possono aiutarci- insiste.
Harry mi guarda per qualche millisecondo. -Harry, vogliamo aiutarti-
Cosi lui ci spiega cosa cerca: una cosa appartenuta a Corvonero.
Luna e i Corvonero ipotizzano possa essere il Diadema perduto di Corvonero, c'è solo un problema: è perduto. Uno simile è presente nella Sala Comune di Corvonero, lo indossa la statua di Corinna Corvonero.
-Se vuoi sapere com'è fatto, posso accompagnarti e mostrartelo- dice Cho.
Harry mormora a Ron ed Hermione. -È in viaggio-. Poi si volta verso gli altri. -Bene, noi andiamo a vederlo, così mi faccio un'idea su come sia fatto. Voi... Beh, rimanete qui, proteggetevi, beh si... A vicenda-
-Può accompagnarti Luna- dice Ginny, energica.
-Oh si volentieri!- esclama allegra.
Neville li fa uscire e nel frattempo Fred comincia a chiamare con la radio con gli altri membri per dirgli di muoversi e venire ad Hogwarts. A combattere. Ho i brividi solo a pensarci.
-Raccontami tutto- dico a Ron, che si è seduto per bere. Deve essere davvero assetato poiché si scola tutta la brocca.
-Ora non c'è tempo, ma una cosa devo chiedertela-
Annuisco energicamente. -Tutto quello che vuoi-
-Che cosa c'è tra te e Malfoy?-
Hermione, accanto a me, trasalisce.
-Perché?-
-Perché siamo stati catturati e scortati a casa sua. Ci ha salvati. O almeno, ci ha fatto guadagnare tempo-
Arrossisco. Sta davvero cambiando.
-Mi ha detto "Tua sorella sta bene". Ho escluso subito Ginny. E rimanevi tu...- . Stringe il bicchiere. -C'è qualcosa tra voi? Perché non me l'hai detto?-
-Non so cosa c'è tra noi...- dico, guardando Hermione. Lei sa. Ha sempre saputo, glielo leggo negli occhi. -Ma c'è qualcosa, si-
-Ringrazia che siamo in guerra e che non voglio passare i miei ultimi momenti a litigare con te- dice fermo. E... Deluso.
-Non morire e ti spiegherò tutto-
-Tu non morire perché devo ucciderti io-
Le mie labbra si incurvano verso l'alto. Lui mi lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi e dirigersi verso George.
-Sono contenta stiate bene- dico ad Hermione, abbracciandola.
Lei mi accarezza la schiena. -E adesso la battaglia finale- sussurra. -Stai attenta-
-Anche tu- dico, poi dal tunnel da cui siamo entrati arrivano Remus, Bill e Fleur.
Mi fiondo da Remus e mio fratello. -Tu cosa ci fai qua?!- dico a Remus.
-Tonks è a casa con Teddy, io... Io non potevo starmene seduto ad aspettare-
-Come sta Tonks?-
-Addolorata per la perdita del padre, ma Teddy... Teddy l'ha fatta riprendere. Guardalo- dice, estraendo una foto dal taschino. Un bimbo avvolto in una copertina azzurra cullato da Remus mi compare davanti.
-Assomiglia a Tonks- sussurro, con le lacrime agli occhi. -È bellissimo, Remus-
Lui annuisce commosso.
-Sarai un buon padre-
-E tu una brava madrina-
Mi acciglio, sorpresa.
-So che non è il momento adatto, ma voglio che tu sia presente nella vita di mio figlio. Se dovesse succedermi qualcosa...-
-Non ti succederà niente. Mi hai sentito?- dico, ferma. -E saremo insieme al fianco di Teddy-
Lui mi attira a se e mi abbraccia. -Stai attenta-
-Anche tu-
Un frastuono dietro Remus ci fa staccare dall'abbraccio.
-Sono in ritardo? L'ho saputo solo ora...-
È Percy.
Ci squadra tutti. Uno ad uno. Non mi sono mai chiesta se lui sappia di me, dato che non parla con mamma e papà da mesi e mesi.
-Alors... Come sta il piccolo Teddì?- chiede Fleur per smorzare la situazione.
-Oh bene!- dice alzando la voce. -È con Tonks a casa di sua madre. Ecco, ho anche una foto!- dice mostrandole la foto di prima.
Percy guarda mamma e papà. -SONO STATO UNO SCEMO- ruggisce Percy, facendo spaventare Remus che sussulta. -Un idiota, imbecille... Un... Un...-
-Un deficiente schiavo del Ministero, rinnegato e avido di potere- conclude Fred.
Noto Percy deglutire. -Sì!- risponde.
-Be', non potevi dirlo meglio di così- dice Fred, tenendogli la mano.
Mamma scoppia a piangere e si fionda su Percy, abbracciandolo, mentre lui guarda papà negli occhi.
-Mi spiace, papà- mormora.
E dopo un secondo, anche papà corre ad abbracciarlo.
-Che cos'è che ti ha fatto tornare in te, Perce?- chiede George.
Lui ci spiega che la situazione al Ministero era cambiata radicalmente e che grazie ad Aberforth Silente ha saputo che Hogwarts sta per entrare in guerra, così ci ha raggiunti.
Mi avvicino a lui mentre mamma, papà e Remus decidono che ruolo debba ricoprire Ginny in questa guerra, essendo sedicenne.
-Non mi sarei mai aspettata questo giorno- gli dico, mentre Fred e George gli danno delle pacche affettuose sulla schiena.
-Io... Io volevo tornare, o almeno, una parte di me voleva farlo... Meglio tardi che mai, no?!-
Annuisco. -Sono contenta che sei qui, Percy-
-Riunione di famiglia prima che qualcuno di noi muoia!- esclama Fred.
Io e Percy gli scocchiamo un occhiataccia.
-Scherzavo, scherzavo- dice alzando le mani in segno di resa.
-Dobbiamo andare- dice mamma, accarezzandomi la spalla.
Ci dirigiamo così in Sala Grande. -Non trovo Ron ed Hermione- mi sussurra Harry, alla mia destra.
Mi sale il cuore in gola.
-In Sala Grande tieni gli occhi bene aperti- mi dice.
Arrivati lì, lui ispeziona la parte destra della Sala, io la sinistra. Mi faccio largo tra la folla spaventata, cercando dei capelli rossi.
-Emma!- esclama qualcuno alle mie spalle. Thomas.
-Ehi...- mormoro.
-Allora è vero? Dobbiamo combattere?- chiede.
Annuisco. -Per caso hai visto Ron?-
Lui scuote il capo.
-Oh... Sta attento, e fa andare Charlotte a casa-
Lui mi fa di si con la testa.
Così riparte la mia ricerca, che però viene interrotta da un gelo improvviso e una voce serpentesca.  Voldemort.
-So che vi state preparando a combattere-
In Sala Grande si levano urla. Noto ragazzi abbracciarsi in preda al terrore.
-I vostri sforzi sono futili. Non potete fermarmi. lo non voglio uccidervi.
Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. No voglio versare sangue di mago-
Nella Sala cala il silenzio.
-Consegnatemi Harry Potter e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Hary Potter: lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e verrete ricompensati. Avete tempo fino a mezzanotte-
Tutti si voltano verso Harry, che si guarda intorno smarrito.
-Potter è laggiù! Prendetelo!- esclama Pansy Parkinson. Oca.
Cerco Blaise con lo sguardo, ma non riesco a vederlo dato che tutti i Grifondoro, alcuni Corvonero e molti Tassorosso si alzano per fronteggiare non solo Parkinson, ma tutti i Serpeverde.
La McGonagall invita tutti gli studenti ad uscire, mentre chi vuole rimanere a combattere può farlo.
È proprio qui che individuo Blaise, che mi viene incontro e mi tira a se.
-Va a casa- gli dico.
-E chi rimane a coprirti le spalle?- domanda, sorridendo debolmente e togliendomi i ciuffetti della coda dal viso, posizionandoli dietro le orecchie.
Mi focalizzo sulla leggera barbetta che gli ricopre la parte bassa del viso e penso a quanti anni sono passati dalla prima volta che l'ho visto. A quante cose abbiamo fatto insieme. A quanto mi è stato vicino prima del litigio, prima di Voldemort.
Non importa quanto io e Blaise possiamo litigare, perché ritorneremo sempre l'uno dall'altra.
-Em! Vieni con noi... Oh, ciao Zabini- dice George, prendendomi per un braccio.
-Blaise è con noi-
Lui annuisce distrattamente. -Andiamo- dice.
Così ci dirigiamo presso alcuni passaggi segreti, per sorvegliarli. Con noi ci sono Lee e Hannah Abbot.
-Conviene separarci- dice Fred. -Così possiamo coprire più passaggi segreti possibile-
Annuisco.
-Va bene- dice Hannah Abbot.
-Io posso andare con Emma- si propone Lee, avvicinandosi.
Io lo blocco con la mano.
-Lei sta con me- dice fermo Blaise.
-Ci hai provato, Lee- ammicca Fred. -Sta attenta, Em- dice abbracciandomi forte. Così forte che sembra mi stia dicendo addio.
-Ci vediamo dopo, Fred. Ti voglio bene-
-Ti voglio bene anch'io-
Così ci separiamo, bacchetta in mano e orecchie in attesa, mentre percorriamo i corridoi fino al passaggio segreto che ci è stato indicato.
-Daphne?- chiedo. Sono mesi che non la vedo, anche Draco non mi ha saputo dire nulla.
Alza le spalle. -Non lo so, non la vedo da un po'. Non so se oggi ce la troveremo di fronte-
-Spero di no- sussurro.
Ci appostiamo al quadro indicato. I corridoi sono percorsi da studenti e professori allarmati, che corrono con la bacchetta impugnata e un'aria sconvolta.
-Blaise- mormoro. -C'è una cosa che devo dirti-
Vivere queste emozioni prima di combattere, pensare che questi possono essere i miei ultimi momenti... Voglio essere sincera.
Annuisce. -Ti ascolto-
-Ti ho detto che avevo bisogno di te lo scorso anno, ricordi?-
-Si- dice in un sussurro, puntando tutta la sua attenzione su di me. -E mi dispiace davvero tanto di non esserci stato, Em-
Scuoto la testa. -Tranquillo-
Stringo i pollici, chiudendo le mani a pugno.
Devo dirglielo.
-Ho scoperto che il mio cognome non è Weasley-
Lui sgrana gli occhi. -Cosa?-
-Il mio nome è Emma Blackwood. Ho scoperto che i miei genitori biologici sono stati uccisi e Silente mi ha affidata ai Weasley-
Mi prendo un po' di tempo per frenare le emozioni. -Sono stata male all'inizio, però poi... Poi ho capito che avercela con loro non avrebbe portato a nulla, perché mi hanno cresciuta e amata incondizionatamente-
-Ed io ti ho trattato anche male, mentre tu soffrivi- dice, con la voce spezzata.
-Stavi soffrendo anche tu, Blaise. Ognuno soffre per qualcosa- dico.
-Vieni qui- dice abbracciandomi. Mi stringo forte a lui.
-Che scena patetica- borbotta qualcuno alle nostre spalle.
Io e Blaise alziamo subito le bacchette.
È Lucius Malfoy, con un altro mangiamorte accanto a lui. Non ricordo il nome.
Cazzo, ci siamo distratti.
-Ecco dov'erano finite le foto di Edmund- sbuffa, divertito.
I mangiamorte stanno entrando ad Hogwarts... Aspetta, ha detto Edmund?
Ha origliato la conversazione.
-Mi sei sempre sembrata familiare, ma al Ministero della Magia quando ti ho guardata negli occhi ho rivisto lui-
Faccio un passo in avanti, la bacchetta salda. -Non. Devi. Nominarlo-
-Era insulso come te. Ma adesso dovresti ringraziarmi, perché lo rincontrerai, lui e la sua stupida moglie-
Insulso. Stupida moglie.
È morto.
-CRUCIO- urlo, con tutta la rabbia che mi esplode dal petto.
-Protego!- esclama lui, con un sorriso inquietante.
L'altro attacca Blaise, che si difende.
Iniziamo a duellare ed io riverso tutta la rabbia in questo combattimento. È qui, davanti a me. Posso ucciderlo. Devo ucciderlo. Devo mettere un punto a tutta questa sofferenza. Devo dare pace a mamma e papà.
Sento dei passi dietro il passaggio.
Merda. Merda. Merda.
-Blaise...- mormoro, mentre schivo per poco un incantesimo.
Lui ha gli occhi puntati verso il suo avversario.
-Cazzo- dico, quando sento una bacchetta dietro la mia nuca.
-È un piacere rivederti, Emma-

Capitolo molto corposo... Chi sarà mai alle spalle di Emma?
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Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora