Il mattino seguente arrivò, e come sempre Ethan si preparò per andare a scuola. Il cielo era grigio e nuvoloso, rispecchiando il suo umore cupo. Addison lo aspettava all'angolo della strada, come faceva ogni mattina. Camminarono insieme, chiacchierando del più e del meno, ma Ethan era distratto, con i pensieri ancora rivolti a Riccardo e alla ragazza.
Arrivati in classe, Ethan cercò di concentrarsi sulla verifica imminente. Si sedette al suo banco e aprì il libro di testo, ripassando il più possibile. Addison gli lanciò uno sguardo preoccupato, notando la tensione sul volto del suo amico.
"Stai bene?" chiese Addison, abbassando la voce per non disturbare gli altri compagni di classe.
Ethan annuì distrattamente. "Sì, solo un po' nervoso per la verifica."
Addison gli sorrise incoraggiante. "Andrà tutto bene, Ethan. Tranquillo."
Ethan cercò di sorridere a sua volta, ma il nodo allo stomaco non accennava a sciogliersi. Pochi minuti dopo, la professoressa entrò in classe con una pila di fogli in mano. Il silenzio calò immediatamente mentre distribuiva le verifiche.
Ethan prese la sua copia, le mani leggermente tremanti. Lesse attentamente ogni singola domanda, cercando di mantenere la calma. Iniziò a rispondere alle domande più semplici, trovando un certo sollievo nel vedere che almeno alcune risposte gli venivano naturali.
Ma quando arrivò alle domande più complicate, il panico iniziò a insinuarsi. Le parole sembravano confondersi sulla pagina, diventando un groviglio di lettere senza senso. Ethan sentì il cuore battere forte nel petto, le mani sudate stringevano la penna.
Cercò di respirare profondamente, ma ogni respiro sembrava farsi più corto. Le voci dei compagni di classe che scribacchiavano e il ticchettio dell'orologio sul muro diventavano un brusio incessante nella sua testa. L'ansia lo sopraffece completamente.
La professoressa passava tra i banchi, osservando gli studenti. Quando arrivò vicino a Ethan, notò subito il suo disagio. Si chinò verso di lui, parlando sottovoce.
"Ethan, va tutto bene?"
Ethan alzò lo sguardo, cercando di mascherare l'ansia. "Sì, professoressa. Solo un po' di difficoltà con queste domande."
Lei gli sorrise comprensiva. "Prenditi un momento per respirare profondamente. Ricorda, hai tempo. Concentrati su una domanda alla volta."
Ethan annuì, cercando di seguire il consiglio. Ma la sensazione di essere sommerso dalle emozioni era troppo forte. Guardò fuori dalla finestra, cercando un punto fisso su cui concentrarsi. Vide le foglie degli alberi mosse dal vento e provò a trovare calma in quella vista.
Il tempo sembrava scorrere troppo veloce. Le altre verifiche completate si accumulavano sulla cattedra, mentre lui era ancora bloccato a metà. Cercò di rispondere a qualche altra domanda, ma le risposte sembravano sfuggirgli di mente.
Finalmente, quando il tempo fu scaduto, la professoressa raccolse tutte le verifiche. Ethan si sentì sconfitto, consapevole di non aver dato il meglio di sé.
Mentre uscivano dalla classe, Addison gli mise una mano sulla spalla. "Andrà meglio la prossima volta, Ethan. Non preoccuparti troppo."
La professoressa fece uscire tutta la classe, tranne Ethan, e gli chiese
"Va tutto bene, Ethan?" chiese la professoressa, con tono gentile.
Ethan esitò, cercando di trovare le parole giuste. "Non proprio, professoressa. È solo... sto passando un periodo stressante a casa, e mi è difficile concentrarmi."
La professoressa lo guardò con comprensione. "Capisco. A volte è difficile concentrarsi quando ci sono altre preoccupazioni. Vuoi parlarne di più?"
Ethan scosse la testa. "No, grazie. Preferisco non entrare nei dettagli."
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Un anno infinito: Amori, Segreti e Rivelazioni
RomanceEthan è un ragazzino di 17 anni costretto spesso a viaggiare per colpa del lavoro dei genitori, fino a quando gli dissero che poteva rimanere a Miami da una famiglia di amici gli Hill. Al suo arrivo venne accolto clamorosamente. La storia parlerà d...