Capitolo 3: Il primo allenamento di basket

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Passò un altro giorno e, durante una pausa dalle lezioni, Ethan si avvicinò al gruppo di membri del club di basket che stavano chiacchierando vicino agli armadietti. Il gruppo era composto da Benjamin Anderson, noto per il suo atteggiamento da bulletto e per la sua presenza imponente. Era il capitano della squadra, e nonostante non fosse il più forte, il suo comportamento prepotente garantiva il rispetto e la paura dei suoi compagni.

Riccardo Santoro era un ragazzo energico e carismatico, appassionato di matematica, sport e innovazione. La sua capacità di motivare gli altri e la sua determinazione erano ben conosciute. Era anche molto intelligente e si preoccupava profondamente per il benessere di chi gli stava intorno, sostenuto da un forte senso di giustizia.

Oliver Williams, d'altro canto, era estremamente introverso ma con una mente brillante. Era curioso, ambizioso e persistente, e la sua gentilezza era nota a tutti. Amava esplorare nuove idee e offrire aiuto a chi ne avesse bisogno.

Infine, Charlotte Taylor era determinata e ambiziosa, con una passione per il basket che andava di pari passo con le sue abilità organizzative e di leadership. Era intelligente e analitica, capace di gestire situazioni complesse con grande empatia e un forte senso di giustizia.

Quando Ethan si avvicinò, salutò il gruppo con un sorriso sincero. "Ehi ragazzi, come va?"

Benjamin rispose con un tono scocciato, ma non sgradevole. "Ciao Ethan! Tutto bene."

Ethan prese coraggio e chiese: "Volevo chiedervi se potrei unirmi alla vostra squadra. Potremmo parlarne dopo le lezioni?"

Oliver, sempre organizzato, annuì. "Mi sembra una buona idea. Abbiamo bisogno di nuovi membri, abbiamo avuto alcune sconfitte recenti."

Charlotte, con un sorriso che cercava di mantenere il clima positivo, aggiunse: "Però la decisione spetta a Benjamin. È lui il capitano."

Ethan si sentì rinvigorito dalla risposta entusiasta di Oliver e Charlotte. "Perfetto, ci vediamo in palestra alle quattro allora?"

Benjamin, con un sorriso sarcastico, interruppe: "No, non ci servi in squadra." Poi, con un tono beffardo, aggiunse: "Vedi... Sei troppo... come dire... minuto. Al primo colpo potresti farti male."

Il gruppo rimase in silenzio per un momento, e l'atmosfera divenne tesa. Riccardo e Charlotte si scambiarono uno sguardo preoccupato, mentre Oliver lanciò a Ethan uno sguardo di simpatia.

"Non è giusto, Ben," disse Riccardo, cercando di difendere Ethan. "Merita una chance come tutti. Abbiamo bisogno di nuovi membri."

Charlotte si unì al supporto, con un'espressione seria. "Esatto. Dovremmo almeno dargli una prova per vedere come se la cava."

Benjamin alzò le spalle, visibilmente indifferente. "Fate come volete. Non aspettatevi però che io lo accolga a braccia aperte."

Nonostante la risposta negativa di Benjamin, Ethan non si lasciò scoraggiare. "Grazie ragazzi, davvero. Farò del mio meglio per dimostrarvi che posso essere utile alla squadra."

Oliver, con un sorriso timido, disse: "Ci vediamo in palestra alle quattro, Ethan. Non preoccuparti, andrà tutto bene."

Le lezioni ripresero e Ethan tornò a casa per cambiarsi e prepararsi per l'allenamento. La sua mente era una miscela di emozioni: l'entusiasmo per la possibilità di far parte della squadra e l'ansia per il comportamento ostile di Benjamin. Nonostante tutto, la determinazione di Ethan era incrollabile. Voleva dimostrare a tutti, ma soprattutto a se stesso, che poteva superare qualsiasi ostacolo.

Quando Ethan arrivò in palestra, trovò l'ambiente vivace con il suono dei rimbalzi e dei ragazzi che si scambiavano passaggi. Indossava la divisa da basket con determinazione, cercando di non mostrare la tensione che provava. Sapeva che il suo provino sarebbe stato una sfida e che doveva dare il massimo.

Un anno infinito: Amori, Segreti e RivelazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora