Capitolo 18: Il primo mistero della scuola

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Durante la lezione di matematica, Jacob ed Ethan non riuscivano a concentrarsi sui numeri e sulle equazioni. Le loro menti erano altrove, ancora scosse dagli eventi recenti. Mentre la professoressa spiegava un nuovo teorema alla lavagna, i due amici cominciarono a parlare a bassa voce tra loro.

"Jacob, non riesco a smettere di pensare a quello che è successo," sussurrò Ethan, guardando il suo amico con occhi preoccupati.

"Neanche io, Ethan. È tutto così assurdo," rispose Jacob, cercando di non attirare l'attenzione della professoressa.

Purtroppo, la loro conversazione non passò inosservata. La professoressa, notando il loro chiacchiericcio, si fermò e si voltò verso di loro con uno sguardo severo.

"Jacob, Ethan, è la terza volta che vi riprendo oggi. Basta! Siete in punizione per una settimana. Dovrete rimanere tre ore in più a scuola ogni giorno," annunciò, con tono deciso.

I due ragazzi sospirarono, sapendo che non avevano altra scelta che accettare la punizione. Durante il primo giorno di punizione, dopo che tutti gli altri studenti erano andati a casa, Jacob ed Ethan si ritrovarono soli in una delle aule deserte della scuola. Dovevano completare alcuni compiti extra assegnati dalla professoressa, ma l'atmosfera era strana.

Mentre il silenzio riempiva il corridoio, cominciarono a sentire dei rumori strani. All'inizio pensarono fosse solo l'edificio vecchio che scricchiolava, ma le voci sussurranti e i passi leggeri erano inconfondibili. Si guardarono l'un l'altro con occhi spalancati.

"Ethan, hai sentito anche tu?" chiese Jacob, abbassando la penna.

"Sì, ma cosa può essere?" rispose Ethan, cercando di sembrare calmo, anche se il suo cuore batteva forte.

Decisero di investigare, spinti dalla curiosità e dall'adrenalina. Uscirono dall'aula e si avventurarono lungo i corridoi bui, seguendo i suoni misteriosi. Le voci sembravano provenire dal vecchio laboratorio di scienze, un luogo che era stato chiuso da anni.

Quando arrivarono davanti alla porta del laboratorio, si fermarono, incerti su cosa fare. Jacob appoggiò l'orecchio contro la porta e sussurrò, "Sembra che ci sia qualcuno lì dentro."

Ethan annuì. "Forse dovremmo entrare e vedere di cosa si tratta."

Con il cuore in gola, aprirono lentamente la porta. L'interno del laboratorio era avvolto nell'oscurità, ma i rumori erano più forti che mai. Avanzarono con cautela, accendendo le torce dei loro telefoni per illuminare il cammino.

Mentre esploravano la stanza, notarono delle ombre muoversi rapidamente fuori dalla loro vista. Le voci sussurranti sembravano provenire da tutte le direzioni, creando un'atmosfera surreale e inquietante.

"Ethan, guarda là," disse Jacob, indicando un vecchio armadio in un angolo della stanza. "Sembra che qualcuno si nasconda lì."

Si avvicinarono all'armadio con cautela, pronti ad affrontare qualsiasi cosa trovassero. Ma quando aprirono la porta, non c'era nulla. Solo vecchi libri di testo e attrezzature da laboratorio abbandonate.

"Sarà stata la nostra immaginazione?" chiese Ethan, cercando di razionalizzare ciò che avevano vissuto.

"Non lo so, ma qualcosa di strano sta accadendo in questa scuola," rispose Jacob, ancora scosso.

Decisero di lasciare il laboratorio e tornare in aula, ma non poterono fare a meno di sentirsi osservati mentre camminavano lungo i corridoi deserti. La scuola, con il suo mistero nascosto, era diventata un luogo inquietante, e i ragazzi sapevano che dovevano scoprire cosa stava succedendo.

Il primo giorno di punizione finì senza ulteriori incidenti. Ethan e Jacob, ancora scossi dagli strani eventi nel laboratorio di scienze, tornarono a casa con la mente piena di domande. La notte passò lentamente, con i pensieri dei due amici che vagavano tra le ombre e i sussurri che avevano sentito.

Un anno infinito: Amori, Segreti e RivelazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora