Il giorno seguente, Ethan si sedette in aula con una certa apprensione, mentre il momento della restituzione delle verifiche si avvicinava. La professoressa, con la sua solita calma e professionalità, iniziò a distribuire i fogli dei compiti. Ethan ricevette il suo con un misto di speranza e timore, e non poté fare a meno di scrutare il voto scritto in rosso sulla parte superiore: 42/100.
Il cuore di Ethan affondò. Nonostante avesse dedicato molto tempo a studiare, i risultati erano ben lontani dalle sue aspettative. Lo sguardo demoralizzato di Ethan non passò inosservato alla professoressa, che si avvicinò al suo banco con un'espressione incoraggiante.
"Ethan, posso parlarti un momento?" chiese con tono gentile.
Ethan annuì, cercando di nascondere la sua delusione mentre si alzava e la seguiva verso l'angolo della classe.
"Volevo dirti che, anche se il risultato non è quello che speravi, hai l'opportunità di recuperare," spiegò la professoressa, cercando di offrire un po' di conforto. "Hai tre giorni di tempo per rivedere l'argomento e prepararti per una verifica di recupero. Ma c'è una condizione."
Ethan alzò uno sguardo speranzoso, il suo interesse ora completamente catturato dalla promessa di una seconda chance. "Qual è la condizione?"
"È necessario che tu segua delle ripetizioni," rispose la professoressa. "Ho parlato con Jacob, che ha ottenuto il punteggio massimo di 100/100. Lui sarà il tuo tutor per aiutarti a prepararti per il recupero."
La notizia di dover lavorare con Jacob, l'unico studente a ottenere un punteggio perfetto, portò una miscela di sollievo e nervosismo.
"Va bene, professoressa," disse Ethan con un cenno di testa, accettando la sfida.
"Perfetto," rispose la professoressa con un sorriso incoraggiante. "Conto su di te per sfruttare al massimo questa opportunità. E ricorda, non sei solo in questo. Jacob è molto disposto ad aiutarti."
La campanella suonò, segnalando la fine della lezione e il momento di tornare ai banchi. Ethan si avvicinò a Jacob, che era già circondato da un gruppetto di compagni che lo lodavano per il suo punteggio.
"Jacob, posso parlarti un momento?" disse Ethan, cercando di mantenere la voce ferma.
Jacob si girò, notando l'espressione seria di Ethan. "Certo, Ethan. Che succede?"
Ethan spiegò brevemente la situazione e il compito che lo aspettava, e Jacob lo ascoltò con attenzione. "Capisco. Non preoccuparti," disse Jacob con un sorriso rassicurante. "Come ho detto alla professoressa sarò felice di aiutarti. Magari possiamo iniziare con una sessione di ripetizioni oggi stesso, se hai tempo."
Ethan si sentì sollevato dalla disponibilità di Jacob. "Grazie, Jacob. Apprezzo davvero il tuo aiuto. E spero di riuscire a migliorare il mio punteggio."
"Non ti preoccupare," rispose Jacob. "Lavoreremo insieme su questo. Sono sicuro che riuscirai a recuperare."
Con questo accordo, Ethan e Jacob si preparavano ad affrontare i giorni successivi con una nuova determinazione, cercando di trasformare una difficoltà in un'opportunità di crescita e miglioramento.
Il pomeriggio si avvicinava, e Ethan, con una nuova determinazione, decise di dedicarsi al recupero. Con il permesso di Addison, che aveva acconsentito a fare un'altra attività nel frattempo, Ethan invitò Jacob a casa per iniziare le ripetizioni. Il sole calava dolcemente, tuffando la città in una luce calda e dorata, mentre Ethan si preparava ad accogliere il suo tutor.
La casa di Ethan era accogliente e ben curata. Il salotto, arredato con un mix di mobili moderni e dettagli caldi, era illuminato da una luce morbida che entrava attraverso le finestre, creando un'atmosfera tranquilla e rilassante. Ethan aveva sistemato il tavolo del soggiorno, liberandolo da qualsiasi oggetto non essenziale, e aveva preparato alcuni appunti e libri di testo.
Quando il campanello suonò, Ethan si affrettò ad aprire la porta, trovando Jacob in piedi sullo zerbino, con uno zaino a tracolla e un sorriso amichevole.
"Ciao Jacob, grazie per essere venuto," disse Ethan, invitandolo a entrare. "Faccio un po' di posto per le ripetizioni."
Jacob si tolse le scarpe e entrò, dando un'occhiata intorno alla casa. "Nessun problema, Ethan. Sono contento di aiutarti."
I due si sedettero al tavolo del soggiorno, e Ethan sistemò i libri e gli appunti in modo ordinato. La stanza era tranquilla, interrotta solo dal lieve fruscio delle pagine e dal suono delle voci di Ethan e Jacob che discutevano degli argomenti da ripassare.
"Allora, come vuoi procedere?" chiese Jacob, aprendo il suo quaderno e disponendo gli strumenti per la lezione.
Ethan guardò i suoi appunti e poi il suo tutor. "Penso che dovremmo iniziare con le domande che ho trovato più difficili nella verifica. Poi, se possiamo, vorrei che mi spiegassi alcuni concetti che non ho ben compreso."
Jacob annuì. "Va bene. Iniziamo dalle domande che ti hanno creato più problemi e poi passiamo ai concetti. Voglio essere sicuro che tu abbia una comprensione chiara di tutto."
La sessione di ripetizioni iniziò in modo produttivo. Jacob spiegò con pazienza e chiarezza, aiutando Ethan a comprendere gli argomenti complicati. Ethan si accorse di quanto fosse utile avere qualcuno che non solo conosceva bene il materiale, ma era anche in grado di spiegare le cose in modo comprensibile.
Dopo un'ora di studio intenso, Ethan sentiva di aver fatto dei progressi significativi. Si prese una breve pausa per bere qualcosa e poi riprese le lezioni, approfittando al massimo del tempo che Jacob aveva messo a disposizione.
Mentre Jacob si preparava a uscire, Ethan lo accompagnò fino alla porta con un sorriso riconoscente. Era felice di come fossero andate le ripetizioni e si sentiva più sicuro riguardo alla verifica di recupero.
"Grazie davvero per tutto, Jacob," disse Ethan, mentre Jacob si avvicinava alla porta. "Non avrei potuto farcela senza di te."
Jacob sorrise e fece un passo avanti, fermandosi vicino a Ethan. "È stato un piacere aiutarti. Volevo solo dirti che sei stato davvero bravo oggi. Non è mai facile ammettere di avere bisogno di aiuto e lavorare duramente per migliorare."
Ethan arrossì leggermente, colpito dalla gentilezza e dalla sincera ammirazione di Jacob. "Grazie, lo apprezzo molto."
Jacob esitò per un momento, il suo sorriso diventando un po' più timido. Poi, senza dire nulla, si avvicinò lentamente a Ethan. Ethan, sorpreso ma incuriosito, rimase immobile mentre Jacob lo baciava delicatamente sulle labbra.
Il bacio fu breve e dolce, e quando Jacob si staccò, entrambi rimasero immobili per un istante, il silenzio della stanza intorno a loro sembrava amplificare il battito dei loro cuori.
Jacob si ritirò leggermente, guardando Ethan negli occhi. "Mi scuso se ti ho sorpreso," disse con una nota di imbarazzo nella voce. "Non volevo mettere pressione su di te, solo... volevo che sapessi che ci tengo a te."
Ethan, ancora sorpreso, si asciugò leggermente le labbra, cercando di mettere a fuoco le sue emozioni. "Non ti preoccupare, Jacob. È stato... inaspettato, ma non sapevo che provassi questo per me."
Jacob annuì, il suo sguardo sincero e un po' preoccupato. "Capisco se hai bisogno di tempo per pensare a tutto questo. Siamo amici e voglio che rimaniamo tali, indipendentemente da tutto."
Ethan lo guardò con un sorriso gentile, sentendosi un po' più calmo. "Apprezzo la tua sincerità, Jacob. Anche io ci tengo a te e voglio che la nostra amicizia rimanga forte."
Jacob annuì, sorridendo di nuovo. "Ottimo. Allora, ci vediamo presto per ulteriori ripetizioni, e buona fortuna con lo studio."
Ethan lo salutò mentre Jacob usciva dalla porta, chiudendola dietro di sé. Rimase lì per un momento, riflettendo sull'accaduto, mentre la luce della sera filtrava dolcemente nella stanza. Sentiva una miscela di emozioni: sorpresa, confusione e, in fondo, un certo piacere nel vedere che qualcuno si preoccupava sinceramente per lui.
Con un ultimo sguardo alla porta, Ethan tornò al suo tavolo, cercando di raccogliere i pensieri e di prepararsi a continuare il suo percorso verso la verifica di recupero, con una nuova consapevolezza e una sensazione di sostegno in più.
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Un anno infinito: Amori, Segreti e Rivelazioni
RomanceEthan è un ragazzino di 17 anni costretto spesso a viaggiare per colpa del lavoro dei genitori, fino a quando gli dissero che poteva rimanere a Miami da una famiglia di amici gli Hill. Al suo arrivo venne accolto clamorosamente. La storia parlerà d...