Capitolo 7

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Angel

Due braccia forti mi sorreggevano e mi tenevano al sicuro.

Avrei riconosciuto quell'odore tra mille.

Il mio compagno.

Il mio Mason.

Respirare il suo profumo e sentire la sua pelle sfiorare la mia era qualcosa che mi dava una gioia immensa, più grande di qualsiasi altra cosa io avessi mai provato.

Era come se il mio corpo sapesse di essere nel posto giusto, tra le sue braccia.

«So che la nostra prima volta sarebbe dovuta essere dolce, ma beh, ho fallito» ammise mostrandomi il rossore sulle guance.

«Sei stato perfetto e anche la nostra prima volta lo è stata» gli accarezzai il viso sperando che i miei sentimenti riuscissero a raggiungerlo.

«Non smetterò mai di ringraziare la dea per avermi donato una simile compagna»

«Sono felice di averti trovato anche se non siamo partiti con il piede giusto»

«Sapevo che saresti stata mia» gonfiò il petto allontanandosi un po' da me.

«Ah si?» lo sfidai «Come facevi a esserne così certo?»

«Perché la dea ci accoppia solo con la nostra anima gemella, possiamo ribellarci quanto vogliamo ma saremo sempre spinti tra le sue braccia»

«E se ti avessi rifiutato? Se fossi fuggita?»

«Se fossi fuggita, stanne certa, ti avrei trovata ovunque, sarei corso anche in capo al mondo pur di riportarti da me» sospirò «Ma se mi avessi rifiutato, sarei morto di dolore... perché vedi, se il legame si spezza, il destino di chi viene rifiutato è quello»

«Avrei potuto perderti?»

Lo vidi annuire e mi si strinse il cuore.

«Ma ora che ti ho marchiato va tutto bene, non c'è più questo pericolo» si alzò in piedi e liberandomi dal suo abbraccio.

Mi accigliai «Dove vai?»

Mi tese la mano «Andiamo a casa, è ora che tutto il branco conosca la sua Luna»

Un sorriso spuntò spontaneo sul mio viso e il mio cuore fece altrettanto.

Casa.


Il viaggio di ritorno fu silenzioso. C'eravamo solo noi, mano nella mano a bearci dei momenti appena trascorsi.

Non avrei mai potuto immaginare che tutto sarebbe cambiato di colpo catapultandomi in questa nuova vita, ma adesso che avevo lui al mio fianco e che sentivo il legame consolidarsi a ogni passo, ogni incertezza o dubbio, sembravano essere svaniti. Sapevo che questo era il mio posto, che sarei dovuta resta qui, al suo fianco.

Ben presto la cascata fu solo un vago ricordo, perché la casa del branco era ormai all'orizzonte.

Ci bastò mettere piede all'interno del perimetro per far sì che un mare di persone ci corse in contro congratulandosi con lui per aver finalmente trovato la propria compagna e stringendomi la mano e riempiendo la mia testa di nomi che di certo non avrei ricordato così facilmente.

Era bello però.

Mason era così entusiasta e orgoglioso, tanto che il sorriso sembrò non voler mai lasciare il suo viso e vederlo così fu forse la cosa migliore di tutte.

Era inspiegabile ciò che ci univa ora dopo ora, ma vedere così tanta gioia uscire da lui, fece sobbalzare il mio cuore. Mi sentivo come se la mia vita prima di lui non fosse mai esistita, come se avessi vissuto uno strano sogno e che tutto, cuore e mente compresi, avessero ricominciato da quello sguardo in quel pazzo pub.

La mia vita stava ricominciando a splendere con mille e più colori ed ero davvero curiosa di scoprire tutto questo dove ci avrebbe portati.

Perché lo sapevo, sapevo che nonostante tutto, saremo stati insieme.


Mason

«Ci ha chiesto di marchiarla» il mio lupo continuava a saltellarmi nella testa.

Capivo la sua felicità, ma se avesse continuato così mi sarebbe venuto solo un gran mal di testa.

«Stai calmo» ridacchiai divertito dalla sua improvvisa voglia di esprimere i suoi sentimenti.

Era divertente vedere il cambiamento che aveva fatto da quando l'avevamo incontrata.

Nulla pareva turbarlo fino a prima che lei entrasse nelle nostre vite, era temuto, feroce e implacabile... ma ora dava più l'impressione di essere un tenero e docile cagnolino.

«A chi hai dato del docile cagnolino?» ringhiò nella mia mente.

Scossi la testa divertito e guardai la nostra incredibile compagna.

Era stupefacente vedere con quale velocità aveva accettato tutto questo, sapevo che era qualcosa di grosso per qualcuno che era stato morso, ma lei sembrava non aver avuto grosse difficoltà e ne fui felice.

Era avvolta dalla gente, il nostro branco, e aveva un radioso sorriso stampato sul viso.

«Ok, adesso calmatevi, altrimenti le verrà un esaurimento» alzai la voce ridendo.

Il branco sembrò lasciarle un po' di spazio e lei rise divertita.

Era bello vederla così.

Alzai lo sguardo al cielo «Grazie Dea, la mia compagna è perfetta».

Chiusi gli occhi e sorrisi dal profondo del cuore.

Ero felice.

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