Capitolo 12

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«Cos'hai fatto?» per la prima volta sentii Mason alzare la voce. Non era arrabbiato, piuttosto incredulo «Hai davvero sfidato il dio della guerra?»

«Si»

«E lui ha riso...» ripeté incredulo.

«Si»

«E poco prima avevi ucciso tutti i suoi Ribelli tranne uno?»

«Si»

Contrariamente a ciò che avevo supposto facesse, Mason scoppiò a ridere.

«Perché ridi adesso? Non dovevi sgridarmi o che ne so, farmi una predica?» mi accigliai.

«Perché sei incredibile davvero, non indietreggi neppure davanti a un dio»

«Non so se questo possa considerarsi incredibile, forse più che altro folle» sospirai rendendomi sempre più conto di ciò che avevo combinato.

Avevo praticamente dichiarato guerra alla mia nemesi, l'avevo sfidato pur non conoscendo i suoi poteri o ciò che era in grado di fare.

Poteva esistere una persona al mondo con un simile desiderio di morte?

«Sei folle e sconsiderata, certo, ma è proprio questo che mi piace di te, sei vera e te stessa fino alla fine, il fatto che tu non ti fermi davanti a niente è un dono, ma può rivelarsi anche una maledizione... promettimi che se le cose dovessero diventare troppo difficili scapperai»

Rimasi in silenzio.

«Scappare?»

«Si, se il nemico sarà così forte da mettere in pericolo la tua vita o quella di qualcun altro, dovrai fuggire, non posso rischiare di perderti»

«Questo significa che tu...?»

«Che ti amo?»

Annuii.

«Non ho mai smesso, neppure per un secondo, non dubitarne mai» lui accorciò la breve distanza che ci separava e mi strinse in un abbraccio.

Sentivo il battito del suo cuore e il calore del suo corpo che si univano al mio. Era passato poco, eppure tutto questo mi era mancato da morire.

«Promettimi che penserai sempre a salvarti» bisbigliò contro la mia testa «Se un dio ti vuole, non si fermerà finchè non ti avrà avuta... ed è per questo che dovrai essere veloce e sfuggirgli sempre»

«Lo farò ma non se questo dovesse costare le vite di qualcuno a me caro»

«Anche in quel caso, ti prego, voltati dall'altra parte e fuggi, nessuno può essere più importante di te»

Non risposi.

Sapevo che se le cose si fossero messe male e lui mi avesse presa, tutto il nostro mondo sarebbe andato in rovina, ma egoisticamente parlando, sarei stata in grado di voltarmi se ci fosse stata la sua vita o quella di qualcun altro in gioco?

Non ero certa che sarei riuscita a essere così forte.

«Senti» si staccò da me quel tanto da potermi guardare «Sono stato un vero coglione e mi dispiace per tutto, troverò un modo per accettare la cosa, ma tu per favore, continua a sopportarmi»

«Non devi chiedere scusa, ma ho bisogno che tu mi prometta che non scapperai più. Se qualcosa non va, parlamene»

«Lo prometto»

Posai un casto bacio sulle sue labbra come a sugellare un patto.

Il mio cuore, con quel gesto, si alleggerì di un peso.

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