Capitolo 9

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Angel

Mason stava camminando sulle uova da settimane ormai, ma dall'avvertimento della Dea non era più successo nulla. Niente nemici all'orizzonte, niente di niente.

Eppure, nonostante tutto attorno a noi fosse sereno, non riuscivo a levarmi di dosso che presto le cose sarebbero state l'opposto.

Camminavo nel giardino da ore, avanti e indietro persa nei miei pensieri, quando mi sentii osservata.

Athena si agitò nella mia mente come se fosse inquieta e io mi misi in allerta.

«Nemici?» le chiesi.

«Non riesco a capirlo, ma una cosa è certa, sono forti»

Presi un respiro.

Dovevo proteggere il branco, qualsiasi fosse il pericolo.

Mason era impegnato in un pattugliamento, toccava a me.

Non avrei permesso a nessuno di entrare e minacciare questo luogo e la mia gente.

Essere la Luna di questo branco mi aveva permesso di avere accesso al collegamento mentale di gruppo; quindi, per la prima volta lo usai.

«A tutte le guardie disponibili, la vostra Luna richiede il vostro aiuto all'istante, qualcuno sta entrando nel nostro territorio»

In pochi secondi mi ritrovai circondata da venti lupi che sprigionavano ferocia a ogni respiro.

«Andiamo a dargli il benvenuto» ringhiai cambiando forma e lasciando il controllo ad Athena.

«Athena, non ucciderli finchè non capiamo se sono nemici»

La sentii sbuffare dentro la mia testa ma fece un cenno con il capo.

Partimmo di corsa, tutti i lupi mi seguivano perché a quanto pareva riuscivo a fiutare la traccia prima di chiunque altro e come se questo non indicasse già molto, ero anche la loro Luna.

Dopo qualche minuto, arrivammo al cancello d'entrata del nostro territorio.

C'erano cinque lupi enormi, di diversi colori e dall'aspetto minaccioso.

Non sapevo chi fossero, ma una cosa era certa, nessuno di loro sarebbe entrato nel nostro branco senza un invito esplicito.

Tornai umana e camminai davanti a tutti i miei alleati, senza mai distogliere lo sguardo da quei lupi.

Erano fermi appena fuori dal nostro territorio, quasi come se ci stessero aspettando.

«Tornate umani oppure verrete attaccati» gridai in modo che chiunque attorno a noi potesse sentire anche senza usare i sensi di lupo.

I lupi iniziarono a mutare uno dopo l'altro, lasciando che solo quello al centro restasse lupo.

«Anche tu» impressi nella voce il mio comando di Luna e lupo Alpha.

Lui sembrò assecondarmi e tornò umano.

Quando lo fece sbiancai e indietreggiai.

Era l'uomo dell'ospedale.

Quello che mi aveva morsa e rifiutata, dandomi però la possibilità di tornare in vita.

«Come puoi essere qui?» bisbigliò con voce rauca.

Distolsi lo sguardo e mi concentrai su uno di loro a caso «Volete spiegarmi chi siete e cosa siete venuti a fare qui?»

Uno di loro avanzò fiero «Siamo gli Alpha dei branchi circostanti, abbiamo saputo che Alpha Mason ha trovato la sua compagna e volevamo darle il benvenuto» mi sorrise.

Il Morso dell'AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora