Capitolo 21

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Angel

Una risata mi uscì d'istinto «Morite luridi cani bastardi, morite e soffrite»

Grida disperate e pianti incessanti erano tutto ciò che permeava l'aria, odore di morte aleggiava tutto attorno a me dandomi un'immensa gioia.

Non c'era niente di più bello della morte.

Era la pace più pura, l'essenza stessa della felicità.

L'unica cosa che riusciva a far tacere per un istante la mia malinconia.

Avevo deciso di attaccare un branco a caso, giusto per passare il tempo e ammazzare anche la noia.

«Luna Angel, cosa sta succedendo qui?» un uomo massiccio dai capelli biondi mi raggiunse e guardò lo scempio che aveva attorno.

«Alpha Philip, che onore essere degnata della tua presenza»

«Puoi spiegarmi perché il mio branco è stato massacrato?» ringhiò.

Sbadigliai e mi coprii la bocca con la mano «Vedi, mi stavo davvero annoiando e ho pensato che questo potesse essere un buon passatempo»

«Sei stata tu?» il suo corpo iniziò a tremare.

«Vedi forse qualche altra persona con le mani sporche di sangue qui?» gli sorrisi pronta a sfidarlo.

«Me la pagherai e non mi interessa se sei la Luna di qualche branco o la compagna di qualcuno, morirai per mano mia, e morirai adesso»

«Ti sto aspettando, fammi divertire lupetto» sistemai la gonna del vestito e attesi la mutazione.

Lui era incredibile, uno dei lupi più grandi e massicci su cui avevo posato gli occhi.

Ringhiò avanzando adagio, passo dopo passo la mia eccitazione aumentava.

«Finalmente qualcuno che mi farà divertire, anche se non durerai molto» avevo scoperto purtroppo, che non mi era più consentito trasformarmi, ma la forza di lupo era rimasta.

Anche in forma umana ero pericolosa.

Alpha Philip mi caricò schiudendo le fauci e pronto a staccarmi qualche arto o, peggio, la testa.

Le afferrai proprio in tempo, erano a un passo dal chiudersi sul mio torace. La sua forza era fuori dal comune, davvero degna del migliore dei combattenti.

«Non crederai che la mia forza sia tutta qui Alpha Philip? Sei pronto a incontrare la tua amata Dea?» sorrisi e in quel preciso istante vidi la consapevolezza balenare nei suoi occhi.

Lo sapeva, era certo di star per morire.

Lo afferrai per il collo, stringendolo forte in modo che non potesse muoversi.

Non mi interessava se con le zampe davanti mi stesse graffiando in modo significativo perché questo non mi avrebbe spinta a dargli una via di fuga.

«Trasformati feccia e di le tue ultime parole affinché il mondo possa ricordarle»

Lui lo fece «Ti riporteranno indietro Angel, non temere, loro ti salveranno da tutto questo e potrai essere felice» un moto di tristezza mi colpì.

Felice?

Cosa significava?

Decisi di porre fine alla sua vita prima che potesse far nascere nel mio cuore sensazioni strane.

Piantai un braccio nel suo petto ed estrassi il suo cuore pulsante dalle sue carni.

Lui cadde in ginocchio e io mi rannicchiai vicino a lui, la vita stava lasciando il suo sguardo ma non prima che potessi dirgli addio.

Il Morso dell'AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora