MADISON'S POV
Stavo per fare tardi, non avevo sentito la sveglia, avevo pianto così tanto che il mio sonno è passato da sette ore a nove ore.
<<Buongiorno tesoro, dormito bene?>> Mi chiese mia madre dopo che era stata in bagno.
<<Bene, hai vomitato?>>
<<Come sempre. Oggi entro nel terzo mese, tra qualche settimana scopriremo il sesso dei gemelli.>> Mi abbassai e gli diedi un bacio sulla pancia che ormai si vedeva molto bene. Nonostante le poche forze che avevo per confortarmi decisi di fare la mia colazione preferita, anche se la mia voglia di mangiare era pari a zero. Non presi il pranzo e nemmeno la merenda, sapevo che non avrei avuto fame, perciò mi portai qualche soldo se in caso avessi veramente fame. Mi vestii con un pantalone di tuta e una felpa, mi infilai gli occhiali e scesi di sotto così per andare in macchina. Accesi in moto la macchina e subito mi accesi una sigaretta, partii e andai a scuola. Non c'era traffico quella mattina e quindi arrivai dopo circa dieci minuti, la mia sigaretta non era ancora finita, strano ma vero. Scesi dalla macchina, il tempo di finire di fumare che mi ritrovai davanti Jad e Jav. Jav era distrutto, come se non avesse dormito per giorni interi, mi veniva da piangere, mi girai dall'altra parte e non salutai nemmeno Jad nonostante mi avesse guardata. Buttai il mozzicone per te, lo pestai e entrai a scuola. Aprii il mio armadietto, presi il libro di biologia e lo chiusi, e accanto a me mi ritrovai... Micheal.
<<Ho saputo quello che ha fatto Jav, mi dispiace.>>
<<Tranquillo.>> Non avevo voglia di parlare con nessuno, l'uniche persone che avrei accettato sarebbero state le mie amiche, che tra l'altro eravamo tutte divise per i vari corsi da fare. Mi girai e andai in classe.
<<Se vuoi parlare io ci sono.>>
<<No grazie, sei proprio l'ultima persona con cui parlerei dei miei problemi.>> Il suo sguardo si spense, ma dopo che l'ho menato non credo di guardarlo come una persona normale.
<<Sto cercando di essere gentile con te anche dopo che mi hai menato. Perché fai così?>> Lo guardi e mi rigirai così da poter andarmene in classe, mi sedetti infondo all'aula, la stanza si pienò e accanto a me non volevo nessuno, quindi misi lo zaino sopra all'altra sedia. Dopo qualche minuto dal suono della campanella la McGonall ci distribuì i fogli del test, visto che quel giorno avevamo il test di biologia. Iniziai e le domande erano talmente facili che dopo cinque minuti avevo quasi finito fino a che qualcuno entrò in classe.
<<Walton ti ho visto prima all'entrata, come mai questo ritardo?>> Non ci potevo credere, poteva restare lì dov'era fuori?
<<Mi hanno chiamato in segreteria.>> Entrò per bene in classe e non trovava nessun posto libero, arrivò in fondo e facevo finta di fare il test nonostante avessi finito. Il mio zaino non si doveva muovere da lì, accanto a me lui non ci doveva stare, sennò sarei scoppiata a piangere.
<<Walton siediti accanto a Madison.>> La guardai, e poi guardai lui.
<<Madion sposta lo zaino.>> Disse la prof, quindi fece come mi disse e lo buttai per terra.
<<Ho finito. Posso uscire?>> Lui si sedette e incominciò a fare il test.
<<Sono passati solo cinque minuti e te hai già finito?>> Mi guardò stranita mentre si avvicinava per prendere il mio test, glielo passai. Lo guardo velocemente per poi guardarmi di nuovo, sapevo che le risposte erano tutte giuste.
<<Può andare Miller.>> Presi il mio zaino e me ne andai di lì, corsi in bagno e scoppiai a piangere come una bambina, per poi incominciare ad avere un attacco di panico, non ne potevo più. Tremavo tutta, il cuore mi batteva talmente forte che come sempre il mio fiatonsi accorciava sempre di più.
<<Madison sono qui, ringrazia a dio che ti ho trovata.>> Era Jay che era entrata spalancando la porta del bagno, non sapevo come ha fatto a riconoscermi.
<<Come hai fatto a riconoscermi?>>
<<Ti conosco troppo bene, adesso respira ci sono io.>> Mi posai su di lei è piano piano feci come mi disse, respirai. Stemmo in silenzio, senza né guardarci e senza nemmeno dirci una parola. Per quello era la forma con cui tutto mi passava, il silenzio. Dopo che la mia migliore amica mi ha asciugato le lacrime, si sedette per bene vicino a me.
<<Lo sai che Jad non è convinto di quello che è successo?>> La guardai stranita.
<<In che senso?>>
<<Nel senso che Jav per stare così come è stato lo hanno fatto bere tantissimo, e secondo me gli hanno messo anche altro.>>
<<Non mi interessa, ha fatto lo stronzo. Non riesco a guardarlo più negli occhi. Non so se potrò più fidarmi Jay e questa cosa mi distrugge.>> Scoppia di nuovo a piangere.
<<Jay non voglio perderlo, non riesco proprio. Non voglio perdere la persona con cui sto provando cosa significa amare qualcuno davvero. Ho proprio bisogno di lui, non so se riesco ad affrontare la mia vita senza di lui nonostante lo conoscono da qualche mese.>> Mi prese per la testa delicamente e mi posò su di lei è contiuai a piangere nel mentre che lei provava a calmarmi. Era passata una settimana ma già non riuscivo piu a sopportare tutto. Uscimmo dal bagno e andammo fuori a ricreazione, ci mettemmo a sedere nell'aria abbandonata della scuola.
<<Hai da mangiare?>> Mi chiese Ash.
<<No.>> Si erano aggiunte Nat e Ash che anche loro non si fidavano di ciò che è successo.
<<Tieni la mia barretta.>>
<<No, non ho fame, grazie.>> Presi il pacchetto, lo aprii, sfialai una sigaretta, me la portai sulle labbra e me l'accesi.
<<Sabato prossimo ti va di venire con noi a ballare?>> Chiese Nat.
<<Non penso. Sto a casa.>> Sbuffai il fumo fuori e mi guardai intorno.
<<Vengo da te, ci guardiamo un film.>> Guardai Jay e sorrisi.
<<D'accordo.>> Ad un certo punto vidimo in lontananza Megan e Micheal arrivare.
<<Naacondetevi.>> Disse Nat.
<<Ma sei impazzita, ma sai quanto cazzo me ne frega di loro?>> Dissi mentre continuavo a fumare.
<<Fa come ti dico Madison.>>
<<Va bene.>> Ci nascondemmo dietro il muretto.
<<Si può sapere che cazzo hai fatto?>> Chiese la ragazza tutta incazzata.
<<Ho solo messo metà pasticca dentro.>> Rispose Micheal.
<<Sei impazzito? Avevamo detto niente droga. Quale gli hai messo?>> Arrivò anche James.
<<Rufilin, quella che usano in Una Notte da Leoni nel primo film.>> Rispose quello schifo di James.
<<Voi due siete pazzi, è la droga dello stupro brutti idioti, ringraziate a dio che ha vomitato tutto. Avevamo detto solo alcool.>> Nat stava registrando tutto. Che cazzo stava succedendo.
<<Almeno l'ha avuta la sua lezione.>> Rispose James.
<<Con la droga, brutti imbecilli, siete dei cazzo di imbecilli. Nel caso questa cosa viene fuori la col0a è sola vostra.>>
<<Di James. Lui è quello bandito da mezzo stato della Georgia.>>
<<Senti bello le cose si fanno in due. Almeno quella puttanella e quello sfigatello hanno avuto la loro lezione.>>
<<La puttanella sicuramente, l'avete vista oggi?>>
<<Si era distrutta, forse abbiamo esagerato.>> Rispose Micheal. Stavo collegando tutto. Tutto.
<<Vaffanculo Micheal, che ti ha detto?>>
<<Ho provato a dirle che se aveva bisogno poteva parlare con me, ma mi ha detto che sono l'ultima persona con un parlerebbe dei suoi problemi.>> Mi cascò il mondo addosso. Non riuscivo a crederci. Le ragazze mi guardarono.
<<Quelli siamo io e Jav.>> Dissi e loro rimasero a bocca aperta.
<<Sta mattina a Micheal gli dissi le testuali parole che lui ha detto.>> Non riuscivo a crederci, ero senza parole per lo schifo.
<<Lo sapevo che avevano fatto qualcosa, lo sapevo cazzo. Io la uccido.>> Bloccai Jay. I ragazzi andarono via e noi uscimmo fuori.
<<Dopo una cazzo di settimana, in cui ho sofferto come un cazzo di cane, vengo a sapere che hanno fatto tutto ciò?>>
<<La verità viene sempre a galla. Andiamo dal preside, vedrai che tutto si risolverà.>> Disse Jay e fecimo come aveva detto. Andammo nell'ufficio del preside e gli spiegammo tutto l'accaduto, gli fecimo vedere il video e tutto ciò che si poteva far vedere. Anche se era una faccenda successa fuori dalla scuola comunque era giusto informare ciò era successo. Chiamarono le forze dell'ordine e portano in centrale i tre ragazzi. Ero distrutta, riuscivo a stento a stare in piedi per quanto dolore avevo provato in quella settimana, e adesso dopo tutto il dolore che ho passato sarà difficile dover ricominciare da capo. Perché quella settimana è stata come fosse passato un mese, però non ero più incazzata con lui, alla fine loro hanno confessato che lo hanno fatto solo perché volevano vendicarsi di me e di Javon, facendolo così avvicinare sempre di più a lei per poi finire di baciarla, ma a quanto pare Megan ci era rimasta male per la sua reazione. Era stato freddo e subito dopo quello che è successo l'ha insultata male, testimone anche Micheal.
<<Vuoi che ti porto a casa?>> Mi chiese Jay.
<<No ho la macchina qua, vado da sola.>> Salutai le mie amiche e uscì di scuola e subito mi accessi una sigaretta. Faceva freddo e tirava vento, il clima perfetto per la situazione che c'era. Stavo per entrare in macchina quando la macchina accanto a me apriva la portiera del passeggero che guida: era lui. Ci guardammo entrambi, il suo sguardo era spento, il cuore mi andò in frantumi. Non volevo parlarne lì davanti perciò entrai in macchina e andai a casa, volevo che fossimo solo io e lui, sapevo che quel giorno nemmeno i suoi c'erano a casa e nemmeno i miei, perciò una volta che tornai a casa mi misi alla finestra e aspettai che arrivo. Dopo che mi accesi l'ennesima sigaretta, vidi la sua panchina che veniva parcheggiata nel piazzale di casa sua. Scese, osservò casa mia per qualche secondo e stava vedendo verso di essa, il cuore incominciava a battermi sempre di più. Scesi di sotto e sentii bussare alla porta, andai ad aprire. Ci guardammo e basta, per qualche secondo che sembravano infiniti finché non lo avvicinai a me e scoppiò a piangere. Non riuscivo ancora a credere a tutto quello che gli hanno potuto fare. Indietreggiai così da poterlo farlo entrare in casa, chiusi la porta e non si staccò.
<<È tutto okay, è tutto passato. Ti perdono, so che non è colpa tua, e so che era l'ultimo dei tuoi pensieri baciare lei, so che ti hanno fatto del male, e ti perdono.>> Il mio cuore andava sempre di più in frantumi a sentirlo stare così male. Non smisi di abbracciarlo, perché sapevo di tutto ciò che lui avesse bisogno era solo di quell'abbraccio.
<<Mi dispiace tanto.>> Sussurrò.
<<È tutto finito.>> Alzò la testa e gli asciugai le lacrime.
<<È tutto finito.>> Gli ripetei mentre gli accarezzavo il viso. In quel momento la mia frase che mi ero detto prima: "sarà difficile ritornare come prima" era come svanita, certo non sarà facile per lui, ma la Madison di prima mi avrebbe detto di aspettare prima di ritornare a fidarmi di lui. Ma in quel momento non era così. Io mi sono fidata di lui, e lo hanno ferito, gli hanno fatto del male, io mi continuerò a fidare di lui, perché so che lui non aveva nessuna intenzione di fare niente per come mi ha descritto Megan.
Non gli diedi nemmeno il tempo di parlare che gli diedi subito un bacio. Quel bacio era un bacio che serviva, a farci stare bene di nuovo, a farci essere noi stessi. In quel momento ci eravamo uniti in un abbraccio che sembrava che fossimo una persona sola. In quel momento mi ero giurato di non lasciarlo più andare, anche se le cose fra noi non fossero andate bene, io sarei ritornata da lui a chiedergli: <<Come stai?>>. Volevo fargli ritornare il sorriso, come lui, lui è stata la mia rinascita dopo il cielo buio e cupo, senza nemmeno una stella, che ho visto in gran parte della mia vita. Non mi importava di niente, io e lui non siamo fatti per stare lontani, sia in amicizia che in amore, non sappiamo stare senza sapere se entrambi stanno bene oppure cosa stiamo facendo. Non sappiamo farlo. Siamo anime collegate, anime che non potranno mai diversi perché in un modo o nell'altro io e lui ci saremo sempre ritrovati, sia nel bene che nel male. In una vita passata io e lui già eravamo qualcosa, infatti per questo le nostre anime si sono ritrovate, perché come ho detto prima, siamo destinati a ritrovarci sempre.
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nuovo capitolo!❤️❤️
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𝘼𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙝𝙚 || Javon Walton
Teen Fiction"𝙇𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝘼𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙚̀ 𝙪𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙢𝙞𝙩𝙞 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙧𝙤𝙢𝙖𝙣𝙩𝙞𝙘𝙞 𝙙𝙞 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙖𝙧𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙤𝙨𝙩𝙖𝙘𝙤𝙡𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙡𝙡'𝙞𝙣𝙫𝙞𝙙𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙙𝙚𝙖 𝙚 𝙙𝙞 𝙙𝙪𝙚 𝙖𝙢𝙖𝙣...