XXXI

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<<Allora questo vestito come mi sta?>> Chiese Ashley mentre indossava un vestito a sirena in raso.
<<Non mi convince. Ci vuole qualcosa di più, anche in pizzo.>> Risposi.
<<Uno scollo a V o a cuore?>> Chiese la ragazza mentre contiuava a guardarsi allo specchio.
<<A cuore non è male. E anche qualcosa che sia aderente visto che hai un bel fisico.>> Andammo a cercare vari abiti di questo tipo, ne trovammo alcuni, ma pochi. Il primo le stava malissimo, non la rendeva la donna che sarebbe diventata quel giorno, il secondo poteva andare ma il terzo era meraviglioso. Aveva lo scollo a cuore, in pizzo, con una gonna abbastanza voluminosa ma non troppo pacchiana, lo strascico era lunghissimo ed era il pezzo forte. Ashley si mise a piangere, e quando la futura sposa si emoziona difronte al suo abito vuol dire che è quello giusto. Io, Nat e Jay andammo ad abbracciarla. Saremmo state noi tre le damigelle d'onore e sua sorella la testimone di nozze insieme a Jav. Lei era abbastanza, ormai sposata e già con due bambini splendidi. Adesso però toccava a me e alle altre vedere i vestiti. Il vestito di Jay era un marrone cioccolato, con lo scollo a mono spalla, quello di Nat invece era mocha con lo scollo a barca, il mio era in colorazione Espresso con scollo a balconcino e quello della testimone era beige chiaro tendente al panna sporco, le stava d'incanto proprio come eravamo tutte e cinque. Pagammo tutto e ognuna di noi ritornò a casa. Mentre guidavo mi fermai a prendere un paio di cose al supermercato per mamma visto che era in piena continuazione di voglie. Una volta tornata a casa diedi tutto ciò che avevo comprato a mamma che incominciò a mangiare tutto insieme.
<<Mamma piano.>> Ridacchiai mentre prendevo in braccio Alan, quel cagnolino cresceva in fretta.
<<Ho fame tesoro, come dice uno dei piccola dalmata della carica dei cento e uno, mi mangerei un elefante intero.>> Ridacchiammo.
<<Va bene se invito Jav a dormire?>> Chiesi mentre contiuavo ad accarezzare il mio bellissimo Husky.
<<Certo tesoro, se domani vuoi andare da lui fai pure. Anzi non me lo chiedere più, vai e basta.>> La guardai.
<<Questa gravidanza ti sta cambiando.>>
<<Tesoro hai quasi diciannove anni, sei grande, sai badare a te stessa, certo quando hai bisogno di me chiama pure e non potrò lasciarti andare così. Adesso sei grande e capisci sia il buono che lo sbaglio. Io adesso devo pensare a questi due esserini. Sto per entrare nel quarto mese e questi due pesano già un sacco.>>
<<Mamma ti ricordo che hai due bambini.>>
<<Prossima volta me li fai nascere tu?>> La squadrai.
<<La prossima volta sarò io, non tu.>>
<<Hai ragione.>> Ridacchiò e continuò a guardare il suo film e a mangiare le sue schifezze. Mandai un messaggio a Jav, mi aveva detto che fra mezz'ora sarebbe arrivato, quindi decisi di farmi una doccia rigenerante con tutti i passaggi necessari. Mi lavai i capelli con cura e con tutta la pazienza di questo mondo perché almeno una volta alla settimana devo farlo. Mi vestii comoda, mi misi solo la felpa e mi lasciai gli slip neri di Victoria Secret che Ash mi regalò a Natale.
Mentre mi sistemavo i capelli qualcuno bussò alla porta.
<<Avanti.>> Mi alzai dalla sedia, Jav era dietro la porta.
<<Ciao stellina. Che buon profumo che c'è.>> Chiuse la porta e andai a dargli un bacio.
<<Ciao amore. Mi sono appena fatta la doccia, ecco perché è tutto profumato.>> Avevo il bagno in camera tutto per me, penso sia una delle cose più comode del mondo. Lo baciai mentre le sue mani scorrevano sulle mie natiche.
<<Mi sei mancato anche se ci siamo visti questa mattina.>>
<<Anche te stellina. Avevo bisogno di stare con te stasera.>> Ridacchiò.
Una volta esserci salutati, ci mettemmo sotto le coperte, avevo preso gli snack preferiti di Jav e incominciammo a mangiarli.
<<Ti sei allenata in questi giorni?>> Mi chiese mentre portava alla bocca una patatina dal sacchetto.
<<Si abbastanza, ho dovuto studiare per i vari test.>> Avevamo un sacco di test, avevo bisogno di voti alti per poter entrare ad Harvard assicurata.
<<Hai dei bellissimo voti, perché non ti rilassi un pochino?>> Lo guardai.
<<Per il college.>> Mi sorrise e mi accarezzò la guancia.
<<Ti verrò a trovare spesso. Quando ci saranno le vacanze voglio venire da te.>> Sorrisi a mia volta.
<<Quando ci sono le vacanze per qualche giorno verrò ad Atlanta. Però mi farebbe piacere se vieni da me.>> Gli diedi un bacio che ricambiò.
<<Mi mancherai tantissimo.>>
<<Non ci pensare adesso, godiamoci ciò che sta accadendo.>> Incominciai a riempirlo di bacini.
Ad un certo punto, mi prese di peso e mi mise in mezzo a lui, mi posai nell'incavo del suo collo che era pieno del suo profumo.
<<Tra qualche settimana ci saranno le vacanze di primavera, io e Jad avevamo pensato di andare da qualche parte per una settimana, anche insieme a Mark, Robert e Josh.>>
<<Dove avevate pensato di andare?>> Mi girai.
<<Avevamo pensato di andare a Los Angeles, incomincia a fare caldo la.>>
<<Sarebbe fantastico, a me va bene.>> Gli diedi un altro bacio. Quella sera avevo il bisogno di stare con lui, avevo bisogno di toccarlo, fi sentire il suo respiro, il suo cuore. Amo i suoi abbracci, penso siano meglio dei baci qualche volta. Gli abbracci sono quando i cuori di due persone si toccano, per questo credo siano una delle cose più belle che l'umano fa.
<<A scuola come va?>> Gli chiesi.
<<Bene. Me la cavo, biologia no. Ho preso una F all'ultimo test.>>
<<Mi dispiace.>> Mi sentivo in colpa dopo quello che è successo.
<<Tranquilla. Avrei fatto anche io così.>>
<<Ti aiuterò a recuperare. Non vuoi andare al college, ma almeno devi uscire da scuola con voti alti.>>
<<Grazie.>> Mi diede un bacio sulla fronte.
<<Ti va di guardare un film?>> Mi chiese.
<<Certo, metti quello che vuoi.>>
<<Anche se ogni volta che ne guardiamo uno sappiamo come va a finire.>> Mi fece l'occhiolino, roteai gli occhi in senso ironico e mise il film. Aveva messo Bad Boys, lo avevo visto già, però andava bene così.
<<Il mio film preferito penso.>> Disse mentre eravamo a metà film.
<<Davvero?>> Lo guardai mentre gli accarezzavo la guancia.
<<Si, mi piace, è fatto bene.>> Posò la mano sulla mia coscia e contiuai a guardarlo. Mentre che lo guardai, mi prese per i fianchi e incominciò a baciarmi dalla testa, poi le guance, le labbra e infine al collo, per poi arrivare sul mio petto, alzarmi la maglietta e darmi qualche bacio li, poi arrivò alla pancia. Suppongo che avete capito cosa sta per succedere, quindi vi lascio immaginare. Dopo aver compiuto il nostro atto ci mettemmo di nuovo nel letto e contiuammmo a parlare del più e del meno.
<<Quindi alla fine eri rimasta fuori senza le chiavi?>> Mi domandò.
<<Si ero rimasta fuori insieme al gatto della vicina.>> Gli raccontai di quando ero in Texas, prima di venire ad Atlanta.
<<Che idiota.>> Ridacchiò.
<<Guarda che non era colpa mia se quel gatto volevo solo da mangiare.>> Ridacchiai insieme a lui.
<<Ho pensato che prima che vai al college di fare una vacanza soli io e te.>> Disse mentre si stava rivestendo.
<<E dove ti piacerebbe andare?>> Chiesi mentre anche io mi rimettevo l'intimo.
<<Forse in Europa, a Parigi.>> Ritornò nel letto.
<<La città degli innamorati mi piacerebbe anche a me.>>
<<Parli francese vero?>>
<<Oui.>> Gli risposi mentre avevo finito di rimettermi la felpa, per poi prendere il pacchetto di sigarette dal cassetto del comodino e andare verso il bacolcino che avevo in camera.
<<Vieni con me a fumare?>> Gli chiesi mentre mi posava la sigaretta sulle labbra.
<<Arrivo.>> Si alzò, prese la felpa e se la mise addosso visto che era a petto nudo. Mi sedetti su una delle sedie in vimine che avevo lì fuori. Mi accesi la sigaretta.
<<Stellina ho dimenticato il pacchetto a casa, me ne daresti una?>> Gli porsi il pacchetto.
<<Certo amore prendi quelle che vuoi.>> Gli sorrisi, non appena anche lui accese la sigaretta che gli avevo dato, mi fece cenno di alzarmi dalla sedia, mi alzai, si mise lui al posto mio e poi mi prese delicamente per farmi sedere sulle sue gambe.
<<Così è meglio.>> Gli diedi un bacio sulla guancia.
<<Direi.>> Ricambiò il mio bacio.
<<Allora quando faremo ripetizioni di biologia io e te?>> Aspirai il fumo dalla sigaretta.
<<Non ti saprei dire. Mi alleno tutti i pomeriggi, gli unici giorni sono sabato e domenica.>>
<<Allora faremo così, dopo un allenamento vengo da te e ti aiuto a fare i compiti, che ne dici amore mio?>> Schiccherai la sigaretta nel posacenere.
<<Direi di sì... Sì va bene stellina. Martedì però perché mercoledì abbiamo biologia.>>
<<Certo, martedì.>>
<<Io invece di devo aiutare in qualcosa?>> Sorrisi.
<<No tranquillo per adesso niente, quando ho bisogno sai che te lo dico sempre.>> Mi guardò.
<<Non mi chiedi mai di aiutarti Mad, vuoi m
cavartela sempre da sola, non è bello così.>>
<<È il mio carattere, solo quando sono in seria difficoltà allora li ho bisogno di aiuto.>>
<<Da chi hai preso per essere così testarda?>> Mi accarezzò la testa mentre sorrideva scherzoso.
<<Uno sono cancro ascendete scorpione, e con la luna sempre in scorpione. Secondo, da quando sono piccola che sono così. Ho sempre cercato di cavarmela da sola, i miei hanno lavorato sodo per poter avere una casa così, per essere conosciuti in tutti gli stati di questa nazione, anche se loro ci sono sempre stati per me e anche tutt'oggi. Quando avevo bisogno di sfogarmi mi sfogavo con mia nonna perché lei mi capiva davvero, e da quando se ne andata ho incominciato a provare a sfogarmi con i miei dei miei problemi, e qualche volta mi ha aiutato, ma poche volte. Invece da quando sei arrivato tu l'unica persona con cui mi sfogo sei tu, non sempre perché me la cavo da sola, ma quando ho bisogno di te non esito a non chiamarti o scriverti.>>
<<Allora d'accordo.>>
Da li a questa parte parlammo e ci addormentammo come sempre, e nella solita posizione, ovvero lui sul mio petto come un bimbo che ha bisogno della sua mamma.
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Perdonatemiiii, non so perché ma mi ha cancellato la parte finale

𝘼𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙝𝙚 || Javon WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora