3. Primo dialogo

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*Buon mercoledì*

Siamo arrivati al primo dialogo tra i nostri protagonisti <3 spero vi piaccia, che questi due testoni vi facciano un po' sognare, divertire e affezionare a questa loro storia <3 non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate...

Continuate in modo che io possa capire le vostre opinioni.

Grazie per seguirmi <3 siete dolcissimi, sempre <3

Al prossimo capitolo,

Un bacione grandissimo

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Céline Adams

Riaprii gli occhi sotto un soffitto bianco, accecante e abbagliante. L'odore di disinfettante era ovunque, m'invadeva le narici e quasi rischiò di farmi starnutire. Ero distesa su un letto comodo, confortevole, ma le lenzuola al tocco dei miei polpastrelli si mostrarono ruvide, seppur fresche.

La stanza era asettica, quasi priva di arredamento, ed era inondata, "bagnata", da una luce calda e color arancio proveniente da un'ampia finestra alla mia sinistra. A quanto sembrava il sole stava tramontando in mezzo a due enormi grattacieli all'orizzonte.

Quei due enormi grattacieli appartenevano alla Rivera Empire. Un impero finanziario-ingegneristico costruito, gestito, e tutt'ora in mano da anni e anni ad una delle famiglie più facoltose e stimate degli Stati Uniti, i Rivera.

E un ragazzo, quel ragazzo che mi aveva soccorsa, e forse anche investita? Stava fumando una sigaretta elettronica, oppure era una Iqos?

Era poggiato al davanzale della finestra, o meglio era seduto proprio sopra, con fare spavaldo e ribelle.

Aveva lo sguardo assorto, rivolto verso quel panorama urbano di tutto rispetto, ed io non avevo la più pallida idea di chi fosse, mentre lui non s'era minimamente accorto che mi fossi svegliata e che lo stessi analizzando come fosse una provetta in laboratorio nelle mie mani!

Aveva un tatuaggio piuttosto grande sul lato sinistro del collo, che spiccava benissimo dal colletto della sua maglietta dallo scollo a V, fino ad arrivare dietro il suo orecchio sinistro.

Si era tatuato un'aquila in volo, gli artigli ben ricurvi pronti ad afferrare qualcosa...

Cosa significava per lui?

Il suo odore era pungente, ricordava gli aghi di pino, e mi era familiare. In effetti, mi tornarono benissimo in mente le sue braccia attorno al mio corpo, e il mio capo poggiato sul suo petto. Arrossii, deglutendo a fatica.

Era dai lucenti capelli neri, questo particolare non lo ricordavo, i suoi capelli da bagnati sembravano diversi, anche più lunghi rispetto ad adesso. A me non erano mai piaciuti i mori, mi avevano sempre affascinata i biondi, tuttavia mi ritrovai ad arrossire ancora di più.

Scossi la testa, cosa ci facevo in una stanza come questa? In uno ospedale come questo? Con un ragazzo appollaiato sulla finestra? La mia assicurazione sanitaria non era stata rinnovata, come avrei fatto a pagare tutto? A ricoprire tutte le spese?

"Ciao." dissi, scoprendo la mia voce roca. Tossicchiai un po' , per recuperarla del tutto. In qualche modo, dovevo richiamare l'attenzione di quel ragazzo misterioso!

Lui sussultò colto di sorpresa e si voltò di scatto verso di me, mettendosi in posizione eretta. Per la misera, quanto era alto? Io gli sarei arrivata a malapena sotto le ascelle!

I suoi occhi verdi dal taglio particolare e affilato mi squadrarono da cima a fondo. Ok, i mori non mi erano mai piaciuti, ma lui era decisamente...

Divino.

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