2. Salvataggio

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*Buona domenica*

Grazie per aver accolto questa mia storia tra i vostri elenchi di lettura, per averla commentata e per aver lasciato quelle stelline, che sono preziosissime per me <3 

Spero di non deludere le vostre aspettative, conto sui vostri pareri <3 scrivetemi che idea avete della storia, cosa vi aspettate, sono curiosa di sapere. 

Al prossimo capitolo, 

Un bacione...  


*****


Céline Adams

Camminavo da diversi minuti sotto la pioggia battente, sembravo un soldato in trincea. 

I miei passi erano decisamente poco eleganti e femminili, così come il mio modo di vestire. Sinceramente? Non m'importava! Tutto questo...non rientrava né nelle mie priorità, né nelle mie possibilità. Indossavo quel che mi dava qualche associazione di volontariato, cose di seconda mano, punto!

In quel preciso momento, portavo addosso pantaloni cargo dalla fantasia militare e una felpa a maniche lunghe nera e bianca, ai piedi avevo degli anfibi un po' scollati sul davanti e scoloriti verso i talloni. 

Era autunno e stavo morendo di freddo! 

Adoravo l'estate, quando sarebbe tornata?

Quella sera, non avevo alcun ombrello con me, nemmeno un auto nella quale ripararmi, stavo solo attendendo un pullman per tornare nel mio appartamento in periferia, ma che non era mai arrivato, costringendomi così a prendere questa brillante iniziativa. Non avevo nemmeno i soldi necessari per chiamare un taxi, e la batteria del mio telefono era praticamente al 3 per cento!

Avevo già da pagare l'affitto in arretrato, chi aveva la possibilità di mettere da parte qualche gruzzoletto per qualche extra? Il mio lavoro non mi rendeva nemmeno per una cena decente, ogni sera il mio stomaco si saziava con quel che avanzava e mi offriva il mio caro amico Harry, che lavorava all'Irish Pub più carino e alla moda della città. Eravamo cresciuti nello stesso orfanotrofio, io ed Harry, e almeno lui aveva trovato un'occupazione più vantaggiosa della mia. 

Starnutii, la mia vista era quasi del tutto offuscata dalle gocce di pioggia, le più coraggiose che osavano ostacolarmi, ma almeno i lampioni lungo il marciapiede non rendevano il mio percorso totalmente impraticabile e al buio. 

Odiavo il buio, la notte in generale. La mia anima era già oscura, non avevo bisogno di altro buio all'infuori di me, ma a quanto pareva al mondo la notte era necessaria!

Incespicai, quasi cadendo in avanti a causa di una mattonella del marciapiede dismessa, e imprecai ad alta voce. 

"Ca**o!"

Mi accinsi ad attraversare la strada, ero quasi arrivata nel mio quartiere, ma un'auto a tutta velocità sbucò dal nulla, i suoi fari bianchi, a led, mi accecarono, intrappolando i miei piedi sull'asfalto come fossi una piccola volpe colta sul fatto! 

Più che un auto sembrava un carro armato! Era enorme!

Non ascoltai nessun rumore brusco di frenata, possibile che il conducente non mi avesse vista? 

L'istante dopo, mi ritrovai riversa a terra, sull'asfalto bagnato a contatto con la mia schiena, coperta appena dalla mia felpa di cotone, gli occhi puntati verso il cielo piangente e immerso nella notte... 

Quell'auto non mi aveva schivata, ma non mi aveva nemmeno presa, quindi come ero finita a terra senza essere stata investita? 

Sapevo soltanto che sparì nel nulla, nell'oscurità della notte, il suo conducente non provò nemmeno a prestarmi soccorso!

Un'istante dopo, una figura maschile apparve nel mio campo visivo, proteggendomi dalla pioggia.  

Batman? Come aveva fatto ad apparire così in fretta, chi era? 

La sagoma che riuscii a delineare con lo sguardo sembrava quella di un ragazzo, doveva essere poco più grande di me, a giudicare dal suo aspetto, seppur appena illuminato dalla penombra generata dai lampioni, ed era preoccupato. Il suo volto era una maschera di puro terrore, a dire il vero, le sue labbra si muovevano come se urlasse, ma io non sentivo la sua voce, non percepivo nulla...

Nemmeno il mio corpo, solo la pioggia e il bagnato e ruvido asfalto al contatto con la mia schiena. Era come se tutto si fosse impostato sulla modalità silenziosa, cristallizzando parte degli eventi. Congelando la mia intera vita in quell'attimo. 

Le braccia di quel ragazzo mi avvolsero con premura e dolcezza, mi sollevarono da terra come fossi una piuma, ma ero certa di non essere così leggera, mentre i suoi capelli corti grondavano acqua da qualche ciuffo ribelle che aveva riverso sulla fronte ampia e alta. 

Di che colore erano i suoi capelli? Non riuscii a capire, sembravano scuri, ma...avevano delle sfumature chiare. 

Anche lui non aveva un ombrello? 

I suoi occhi erano verdi, ma di un verde intenso, come quello di uno smeraldo, come quello di una foresta di conifere, s'immersero nei miei occhi grigi con forza e determinazione, e in quel momento mi sembrò di non essere più sola al mondo.  

Mi coprì con il suo cappotto, posandomi delicatamente sui sedili posteriori della sua auto, dopo avermi messo a contatto con il suo petto caldo e accogliente, le sue spalle erano larghe e ispiravano un forte senso di protezione. 

Consolò la mia anima. 

Quel ragazzo doveva essere un figlio di papà, senza dubbio! Indossava abiti costosi, eleganti, a quanto sembrava. Camicia, cravatta e giacca...e il suo profumo doveva essere tra quelli più costosi sul mercato. 

Era meraviglioso. 

Ma perché mi aveva salvata? O meglio, mi aveva investita lui? Oppure no? Ero stata investita sì o no?

Poi, lo vidi mentre si metteva al posto di guida, agguantò lo sterzo come fosse una questione di vita o di morte con la mano sinistra, mentre con la destra chiamava qualcuno con il suo cellulare. 

Non sapeva che non si utilizzava il telefono alla guida?

Le luci del cruscotto della sua auto mi mostrarono anche di più i suoi lineamenti affilati e mascolini, il suo profilo sembrava perfetto, quello di un modello...o di una statua di marmo raffigurante un dio greco. 

E avrei voluto approfondire la faccenda del mio salvatore, ma...l'odore metallico del sangue raggiunse le mie narici, ed io non capii più nulla...

Sapevo soltanto che in quel momento la mia vita era nelle mani di quel ragazzo misterioso dagli occhi verdi.  

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