12. Emanuel Rivera

85 12 3
                                    


Céline Adams

Percepivo ancora il suo sangue sulle mie mani, nonostante le avessi lavate almeno una decina di volte. E quel sapore ferroso che s'era diffuso nell'aria, era ancora ben impresso nel mio olfatto!

La mia vista continuava a vedere sangue, sangue ovunque! Il suo volto pallido e le sue labbra livide e sporche di sangue, le sue palpebre serrate...

Avevo un nodo stretto alla bocca dello stomaco per la forte nausea!

Prima di svenire, Ez tremava a vista d'occhio, mentre sotto la sua spalla sinistra si allarga una pozza sempre più grande di sangue. Era come se non riuscisse più a respirare come prima!

Non era riuscito a dirmi altro oltre il nome di suo fratello, ed io non ero riuscita a fare altro, se non carezzarlo per tutto il tempo che avevo potuto, percependo la sua pelle diventare sempre più fredda sotto le dita.

Era tutta colpa mia!

Solo ed esclusivamente colpa mia!

Tutto questo era accaduto, perché io avevo accettato l'aiuto di Ezekiel.

Per questo, in quel momento avrei soltanto voluto diventare un fantasma! Sparire magicamente! Puff! Non essere mai esistita per il suo bene!

Ezekiel era in sala operatoria da diverse ore, ormai. S'era fatta mattina, erano circa le sette, e ancora non sapevamo se ce l'avrebbe fatta!

Non mangiavo da mezzogiorno del giorno prima, ma non m'importava, seppur la pancia brontolasse, il mio animo non aveva alcuna voglia di mettere qualcosa sotto i denti.

Boris l'aveva sparato!

Alle spalle!

Perché si era messo in mezzo...

In mezzo tra me e lui, ma che storia era questa?

Quanto ci mettevano quei camici bianchi a dirci qualcosa?

Stavo pregando con tutta me stessa Dio. Confidavo nel Signore, perché non avevo altro a cui rivolgermi, specialmente nel mio cuore.

Non poteva morire, non doveva morire...

Era tutta colpa mia, e non riuscivo a sopportarlo!

Avrei voluto sbattere la testa al muro, io...

Non ero dalla lacrima facile, ma ultimamente qualcosa in me stava mutando, specialmente quando si trattava di Batman, lui aveva superato le mie alte difese e barriere, scavando in fondo ai miei sentimenti e alle mie emozioni, e ne stava facendo un caos tremendo, da cui nemmeno io riuscivo a raccapezzarmi...

Dopo la sparatoria, che aveva causato la morte di Boris e quella di altri due dei suoi scagnozzi, oltre al ferimento di Ezekiel, Hope e Ray Rivera ci avevano raggiunto di corsa.

Alla vista del loro figlio in fin di vita erano impazziti, letteralmente.

Era colpa mia, solo mia!

Hope era crollata in ginocchio, con i pugni chiusi tra lacrime piene di rabbia, Ray aveva lanciato un urlo così forte da farmi tremare sino al midollo e scoppiare a piangere. Aveva preso in braccio suo figlio privo di sensi, se l'era stretto forte contro il suo petto, e consegnato lui stesso ai paramedici che erano accorsi per condurlo al più presto in ospedale.

Davanti a quella scena, mi ero ritrovata ad abbracciare Gwen, la sorellina di Ezekiel, che non la smetteva di tremare come una foglia agitata dal vento autunnale e di pronunciare il nome del fratello.

Sei il mio rifugioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora