Capitolo 14

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Dadda's pov

Simo mi sembra un po' strano: non so se è perché ha paura del volo o perché è emozionato per New York o se c'è altro.

-Ti va se parliamo un po'...- mi chiede.
Questo mi fa preoccupare: non ho idea di cosa voglia parlare. Mi spaventa il tono di voce che ha...qualcosa lo preoccupa e non penso sia solo la paura dell'aereo...
-Simo va tutto bene o mi vuoi dire qualcosa?-
-Mi dispiace Dadda...- mi dice abbassando lo sguardo e con la voce rotta. Gli alzo la testa e lo obbligo a guardarmi negli occhi. Ha gli occhi lucidi.
-Simone cosa significa che ti dispiace? cosa ti dispiace? che hai fatto?-
Lui non mi risponde. Non so cosa ha fatto, non so se si è fatto di nuovo del male, non capisco cosa gli prende.
-Mi dispiace, ma io non sono il ragazzo perfetto. Non sono bello, prendo tutto poco sul serio, rido sempre, non ti parlo di quello che mi succede o di altro, io n-
Vedo che le lacrime cominciano a tracciargli solchi sulle guance e cerca di non incrociare il suo sguardo al mio.
-Non posso stare con te, io- Lo interrompo dandogli un bacio sulle labbra. Anche i miei occhi cominciano ad inumidirsi ma non voglio piangere.
-Simo adesso mi devi ascoltare e guardare. Io non voglio mai più sentirti dire quelle cose! Non è vero niente. Io ti amo proprio per come sei, per il tuo carattere, per il tuo sorriso e per il tuo modo di scherzare. Se non parliamo molto è anche colpa mia non solo tua. Può succedere ma non pensare mai più una cosa simile...io....ti amo più della mia vita e se servisse...- mi fermo un'attimo per assicurarmi che lui mi guardi.

-...se servisse mi strapperei il cuore per darlo a te-

Ok, l'ho detto e non si torna indietro. Beh, dopo tutto è quello che farei veramente.

Lui si ferma a guardarmi negli occhi. Non crede a quello che gli ho detto. Forse non gli è mai stata detta una roba del genere e sono felice di essere stato il primo. Lo amo veramente troppo.

Chiude gli occhi, altre lacrime scendono e poi si butta tra le mie braccia. Comincia a piangere proprio come un bambino. Lo stringo a me come se fosse la cosa più fragile di questo mondo. Non voglio che gli accada niente.

Rimaniamo così per un po' e dopo esserci chiariti e parlato un po' di tutto ci ricordiamo che ci mancano ancora 5h di volo per arrivare a New York così decidiamo di vedere un film (in uno di quegli schermi che sono attaccati al sedile davanti sull'aereo).

Passiamo le ultime 4 ore a vedere altri film, scherzare, dormire e vedere (sempre da quello schermo di prima) dove si trova l'aereo.

*arrivati a New York*

Scendiamo dall'aereo e guardo subito il mio ragazzo: ha la bocca aperta e gli occhi innamorati di ciò che lo circonda.
Ancora non ci crede...
Gli prendo la mano e lo trascino dentro l'aeroporto per uscire.
Mi segue continuando a guardarsi intorno.

Usciti dall'aeroporto ci fermiamo a vedere tutta la città illuminata: grattacieli altissimi e super illuminati, la statua della libertà che emerge luminosa circondata da un pezzo di buio del mare e tutti i taxi andare sotto e sopra per la strada che passa proprio davanti all'aeroporto.

Fermo un taxi, carico le nostre valige e ci facciamo portare direttamente all'hotel. Simo entrambi affacciati ai finestrini con la bocca aperta e gli occhi increduli.

Dopo circa 30 minuti arriviamo all'hotel. Siamo proprio vicino a Times Square e all'Empire State Building. Scendiamo, prendiamo le valige e raggiungiamo la nostra stanza. Nessuno dei due ha spiccicato parola da quando siamo arrivati. Non ci crediamo ancora.

Ci facciamo la doccia uno alla volta. Va prima lui e poi io. Mentre entravo in doccia sentivo la musica dei tik tok che stava vedendo Simo sul letto, ora invece non sento niente.
-Simo?- chiamo dal bagno ma non ottengo nessuna risposta.
-Simone?- chiamo di nuovo ma non cambia niente.
Mi infilo velocemente i pantaloncini ed esco dal bagno.
Sul letto è rimasto il suo telefono accesso stoppato su
un tik tok, ma lui non c'è...
mi giro un po' attorno...
ridacchiò quando lo vedo.
È fuori in balcone affacciato vedere tutta la città. Lo raggiungo e gli avvolgo i fianchi da dietro poggiando il mio mento sulla sua spalla.
Lui è come se non si fosse accorto di me. Sta ancora realizzando.
-Ti piace qui?- gli sussurro all'orecchio.
-Ho paura di star sognando tutto- mi dice con la voce un po' rotta.
-Oi, che succede?- gli chiedo staccandomi e mettendomi di fianco a lui.
-È che...non ci credo ancora...io ti amo troppo Daniel- mi dice mentre cominciano a scendergli delle lacrime per le guance.
Lo abbraccio. Lo stringo forte a me.
-Sto sognando?-
-No Simo, come faccio a farti capire che è tutto vero?- gli chiedo ridendo.
Lui si stacca e comincia a baciarmi. Mettiamo subito
la lingua e approfondiamo il bacio.
Le mie mani cominciano a scendere per la sua schiena dino ad arrivare al suo culo.
-Dadda siamo in balcone- mi sussurra lui ridendo.
-Nessun problema- gli sussurro io.
Lo spingo verso di me e lo prendo il braccio.
Rientriamo in camera, tiro un calcio alla finestra chiudendola e poi lo butto sul letto...

-Buonanotte-
-Buonanotte Simo-  dico prima di addormentarmi.

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Hey raga sono tornata dal campo scout.
È stato bellissimo e mi sono divertita tantissimo ma mi siete mancati.
comunque eccomi con un nuovo capitolo mi spero vi piaccia
(spoiler: in una relazione non è tutto rose e fiori)
(⬆️chi ha capito lo spoiler ha capito)🫶🏼

solo tu ed io |daddaxawed|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora