Capitolo 5

345 20 0
                                    

AVVISO:
IN QUESTO CAPITOLO VERRÀ NOMINATO ANCHE SIMONE (NON AWED)!
QUINDI QUANDO LEGGETE "SIMO" VUOL DIRE CHE SI PARLA DI AWED E QUANDO LEGGETE "SIMONE" NON SI PARLA DI AWED.
———————————————————————————
Dadda's pov

-ricapitolando- dico a bassa voce mentre faccio su e giù per la mia stanza.
-In 5 ore devo: avvicinarmi il più possibile a Simo e capire se gli piaccio... gli unici momenti sono però a colazione, in macchina, a pranzo, e di nuovo in macchina-. Mi lascio cadere sul letto sorridendo pensando a quello che mi ha detto ieri Riccardo, è proprio un vero amico...
-Aspetta ma?- mi ritorna in mente quando ha detto che io e Simo lo faremo diventare il terzo incomdo -Allora piaccio a Simo- mi rispondo a bassa voce. Mi si scolpisce in faccia un'enorme sorriso mentre guardo il tetto della camera.
-Non ti montare troppo la testa: potrebbe essere solo una coincidenza- una fastidiosa vocina nella mia testa distrugge il mio momento.

-DADDA MUOVITI VOGLIO TORNARE A CASA!- qualcuno urla da fuori la porta. Mi alzo, prendo la mia valigia e raggiungo la porta aprendola.
-Oh finalmente!- sospira Riccardo appena mi vede uscire.
-Richi vedo che non hai seguito il mio consiglio di 2 giorni fa- rido prendendolo in giro mentre lui mi fa il dito medio.
-Dai muoviti che pure Simo è in ritardo-. Raggiungiamo la porta di Simo e cominciamo a bussare. Ci mette un po' ad aprire la porta ma poi esce dalla stanza. Mi sembra un po' strano ma ci faccio poco caso.
-Oh buongiorno eh- dice Riccardo ridendo
-Buongiorno- risponde lui
-Oh Simo tutto apposto?- gli chiedo io vedendolo bordò in faccia e gli occhi rossi.
-Si si- mi risponde cominciando a camminare per il corridoio e io e Riccardo seguendolo.
-Simo ma non ti stai sfiatando con la felpa?- gli chiede Riccardo ridacchiando.
-Beh no, l'ho messa perché appena mi sono svegliato sentivo un po' freddo- risponde a Riccardo ridendo.
Beh in effetti fa un po' caldino per la felpa dato che ci sono 26 gradi e io e Richi siamo con una maglietta a maniche corte e i pantaloncini corti.
Raggiungiamo la macchina e ci posizioniamo: Simone alla guida, Riccardo davanti vicino a Simone ed io e Simo dietro.
Simo, appena entrato in auto, nemmeno il tempo di partire, appoggia la testa al finestrino fissando il sedile davanti a lui. Io non posso fare a meno di guardarlo ma mi sto preoccupando.
Nuovo obbiettivo da aggiungere alla lista di prima (come priorità però): cos'ha Simo?

*ore 12:40 della mattina (siamo in viaggio)*

-Oh ragazzi, dove vogliamo mangiare?- ci chiede Simone.
-Bho va bene qualsiasi cosa- rispondo io
-Se vogliamo fare una cosa veloce possiamo anche fermarci al mc- propone Riccardo
-Il mc si aggiudica come posto in cui pranzeremo- dice Simone. Simo non ha parlato: continua a fissare il sedile davanti a lui e ogni tanto chiude gli occhi per qualche istante.
Dopo qualche minuto di viaggio arriviamo al mc. Simone parcheggia l'auto e scendiamo tutti.
-Ragazzi a me riportatemi il cibo, non scendo- dice Simo. Lo guardo e vedo che è ancora più bordò di prima, ha gli occhi rossissimi ed come se tremasse. Guardo Riccardo e lo spingo dietro la macchina -Richi io non lo lascio da solo, si vede che sta male- gli dico
-Rimango con lui nel caso avesse bisogno di qualcosa, riportatemi anche a me il cibo- continuo e Riccardo annuisce.
-Richi prendimi il solito- gli dico.
-Simo tu che vuoi?- chiede Riccardo
-Il solito-.
-Va bene allora al tablet del menu gli dico "il solito"- dice Riccardo e noi cominciamo a ridere. Finito il momento battute Simone e Riccardo entrano nel mc e io rientro in macchina.
-Simo va bene se sto qui con te?- gli chiedo mentre mi siedo in macchina vicino a lui. Annuisce guardandomi.
-Simo ma sei sicuro che ti senti bene? Sei bordò in faccia, hai gli occhi rossi e tremi- gli chiedo io poggiando la mia mano sinistra sulla sua e la mano destra sulla sua fronte.
-Simo mi sa che tu hai la febbre- lui annuisce nuovamente.
-Aspettami un'attimo vado a prendere una cosa- esco dalla macchina, apro il cofano dell'auto, prendo la mia valigia e la apro prendendo la coperta che mi ero portato da casa. Richiudo tutto e torno in macchina. Faccio stendere Simo facendogli appoggiare la testa sul mio grembo e gli metto la coperta. Gli poggio una mano sulla sua e l'altra gliela passo tra i capelli per farlo rilassare. Dopo poco Simo si addormenta e anche io.

-Buongiorno patati- mi dice Riccardo dopo nemmeno due secondi dal mio risveglio. Mi guardo intorno: Simo è ancora appoggiato su di me e le uniche differenze sono la presenza di Riccardo e Simone, che siamo in viaggio e il sacchetto del mc vicino a noi.
-Come sta?- mi chiede Simone a bassa voce per non far svegliare Simo.
-Non lo so, credo che abbia la febbre alta- rispondo -È migliorato o peggiorato rispetto a due ore fa?- mi chiede Riccardo
-Uguale, non sta sicuramente migliorando- gli rispondo.
-Comunque grazie per averci riportato il cibo- li ringrazio. Prendo dalla busta le mie cose e comincio a mangiarle mentre guardo Instagram.
-Riccardo ma che foto ci hai fatto ahahahaha- gli chiedo dopo aver visto la foto di Simo che dorme su di me su Instagram.
-Siete troppo carini- si giustifica.

*ore 15:00 del pomeriggio (siamo ancora in viaggio)*

Simo comincia a muovere la testa, probabilmente si sta svegliando.
-Buongiorno- gli dico appena apre gli occhi.
-Come ti senti adesso?- gli chiedo mentre lo aiuto a sedersi.
-Meglio- mi risponde ridacchiando.
-Comunque lì vicino a te c'è la busta con il cibo- gli ricorda Riccardo.
-Grazie- risponde Simo.
Sono felice quando lo vedo sorridere. Simo mi fa un'effetto strano...penso che per me è più di un semplice migliore amico...

Il viaggio continua e finalmente arriviamo a Milano dopo una lunga e bellissima settimana.

Rientro finalmente a casa. Lascio la valigia e mi butto sul divano per dormire un po'...

Awed's pov

Non mi sto sentendo molto bene, credo che mi stia risalendo la febbre. Provo ad alzarmi ma non ci riesco...non ho le forze anche se ho mangiato meno di 2 ore fa...
-Cazzo-
Mi guardo intorno e vedo che vicino a me c'è il termometro che avevo lasciato prima di stendermi sul divano dopo essermi misurato la febbre.
Mi allungo e riesco a prenderlo.
-Porco giuda- dico leggendo il termometro.
-41 e mezzo di febbre-
cos'ho fatto per ammalarmi così?
Vabbè meglio mantenere la calma, scenderà da sola come oggi in macchina devo solo riposare un po'...

-Cazzo mi fa male la testa!-
Provo a misurarmi di nuovo la febbre ma non è scesa...
Prendo il telefono che ho in tasca e chiamo un'amico...

-Ei Simo, dimmi-
                                                    -Potresti venire da me?-
-C'è qualcosa che non va?-
                                          -Sono 2 ore che ho la febbre a
                                             41 e mezzo ma non scende-
-Sono da te in un'attimo-

Dopo cinque minuti è da me ma è costretto a passare da una finestra che ho lasciato aperta prima, dato che io non riesco ad alzarmi.
-Simo ma hai preso freddo?- mi chiede mentre prende del ghiaccio.
-io...n-non lo so- gli rispondo tossendo.
Mi si avvicina e mi posa delicatamente il ghiaccio sulla fronte per provare a far scendere la febbre.
Rimane seduto vicino a me sul divano. Ha una mano sulla mia coscia e con l'altra tiene il ghiaccio fermo sulla fronte.
Beh ora devo proprio ammetterlo: Dadda mi piace, e non poco.
Ci tiene moltissimo a me e sono stato uno stupido ad arrabbiarmi per quella volta in discoteca...

solo tu ed io |daddaxawed|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora