Capitolo 10

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Dadda's pov

*ore 5:00 di mattina*

All'improvviso tutti i pensieri e i sogni spariscono dalla mia mante: tutto è così scuro e vuoto. C'è qualcosa che sta succedendo? Penso che questo voglia dire che mi sto svegliando. Apro gli occhi e mi aspettavo di vedere la testa di Simo davanti alla mia ma non è così. Simo è sveglio e seduto sul letto a gambe incrociate a fissare la parete davanti a lui. Mi alzo di scatto.
-Simo tutto ok?- non mi risponde quindi mi avvicino a lui e gli sposto il ciuffo di capelli da davanti agli occhi. Non gli rifaccio la domanda, aspetto che sia lui a rispondere quando è pronto e soprattutto se vuole farlo.
Si guarda le braccia piene di vecchie cicatrici.
-Non ti ho mai chiesto scusa- mi risponde dopo un po'. Lo guardo un po' stranito: non sto capendo.
-Per cosa mi dovresti chiedere scusa?- gli chiedo io.
-Per questo- mi risponde mostrandomi le braccia.
-Simo ma sono vecchie...-
-Lo so, ma due settimane fa tu- lo interrompo abbracciandolo. Mi dispiace che si senta in colpa.
-Tranquillo Simo, l'importante è che ne sei uscito no?- cerco di tranquillizzarlo ma lui si gira a guardarmi e scuote la testa. Mi si gela il sangue nelle vene.
-Mi hanno detto che non è possibile uscirne- mi dice
-Ne sentirò "il bisogno" sempre- continua.
-Potrei ricaderci in ogni momento- conclude guardandomi con gli occhi lucidi pieni di paura e di sensi di colpa.
-E noi lo impediremo, ok?- gli dico poggiando una mano sulla sua guancia.
-Ti prometto che non ti succederà più- gli dico abbracciandolo.
-Però tu mi devi promettere che qualsiasi cosa tu ti senti me lo devi dire perché sennò non riusciamo, va bene?- gli dico io dopo esserci staccati. Lui mi guarda e muove la testa su e giù per dirmi che è d'accordo. Così lo avvicino e lo bacio. Non voglio più vederlo così...Quando ci stacchiamo gli asciugo le lacrime con i pollici e gli prendo il
braccio e comincio a baciare ogni singola cicatrice che lo ricopre. Prima un braccio e poi l'altro. Lui mi guarda con gli occhi lucidi e con un mega sorriso stampato sulla faccia. Quando finisco lo faccio allungare e lo abbraccio. Lo stringo per fargli capire che non è solo.

*ore dopo...*

Apro gli occhi e questa volta Simo è vicino a me. Mi alzo senza fare rumore per non svegliarlo e vado in cucina. Faccio colazione e velocemente faccio la doccia, skincare e mi vesto: Riccardo sta per venire per registrare e io mi devo muovere!
Suona il citofono mentre io sto chiudendo la porta della camera così se facciamo casino non svegliamo Simo. Corro al citofono.
-Chi è??- chiedo a bassa voce anche se so benissimo che è Riccardo.
-IOOO- mi urla nell'orecchio.
-Coglione- lo rimprovero mentre gli apro il portone.
Poi mi sposto alla porta e gliela apro.
-Vara il braccio più tamarro della lituania- grida e io gli faccio segno di abbassare la voce. Lui allora alza le mani ridendo come per chiedere scusa.
-Qual'è il problema?- chiede.
-Simo dorme- gli rispondo ridendo.
-Va bene- risponde ridendo e si va a sedere nella postazione che ho allestito. Così ridendo si siede e tira fuori dalla busta tutto il cibo per il video.
Cominciamo a registrare e dopo una mezz'oretta abbiamo finito. Lo invito a sedersi sul divano e cominciamo a parlare un po' del più e del meno.
-Ah Richi ho bisogno del tuo aiuto-
-Oddio mi devo preoccupare-
-Madonna no no che tragicomane-
-Si ma è colpa tua che inizi un discorso così-
-Vabbè, mi devi aiutare-
-Eh fin qui c'ero arrivato anche da solo-
-Eh smettila- gli tiro una pacca sulla spalla ridendo.
-Dai vai avanti- mi ordina incazzato.
-Non so cosa organizzare per il compleanno di Simo-
-Eh io come ti aiuto? non sono mica il suo ragazzo- mi dice ridendo.
-No, ma sei il suo migliore amico e anche il mio-
Lui ride.
-Vabbè apparte gli scherzi io ho il regalo ma non voglio darglielo qui-
-Perché non partite?-
-E dove andiamo?-
-Bho, ci sono tanti bei posti-
Ci penso e poi mi viene in mente l'impensabile.
-Richi ho pensato, dimmi tu se può essere bello ok?-
-Ok, vai-
Digito sul telefono il nome della città, clicco la prima foto che esce e gliela mostro. Rimane a bocca aperta e con gli occhi spalancati. La bocca aperta però poi si trasforma in un sorriso e in una pacca sulla spalla.
-Vorrei essere io il tuo ragazzo- mi dice ridendo e lo faccio anche io. Poi prendo il computer e con l'aiuto di Riccardo prenoto il volo e l'hotel.
-Però ci deve essere una festa anche qui dove voi gli date i regali e io gli rivelo del viaggio perché poi il regalo glielo darò quando poi saremo arrivati-
-Allora ti conviene prenotare ad un ristorante dove possono mettere la musica, possiamo ballare e fare casino- mi spiega Riccardo.
Così cominciamo a chiamare tutti i ristoranti possibili e immaginabili. Deve essere un ristorante che può essere aperto fino a tardi, che abbia la piscina così che possiamo anche farci il bagno, che possa mettere la musica e la location deve essere carina. Non è impossibile, perché nulla è impossibile, ma è complicato....
Cominciamo a chiamare tutti i ristoranti in zona ma la faccenda si rivela più complicata del previsto: uno non ha la piscina, un'altro è pieno il 12, un'altro ancora chiude alle 23:00...
Non ci arrendiamo, per Simo farei di tutto.
Ad un certo punto mi si avvicina Riccardo con il telefono all'orecchio.
-Si si-
*domanda della proprietaria*
-Il 12 luglio- risponde Richi.
*spiegazione della proprietaria*
-Si va bene- risponde Riccardo.
*domanda della proprietaria*
-Daddetta- risponde lui.
*saluti della proprietaria*
-Grazie e arrivederci- la saluta e chiude il telefono.
-Allora?- chiedo io.
-Fatto, prenotato- mi dice lui mostrandomi le foto del luogo.
-Bellissimo- dico io per poi alzarmi e abbracciarlo.
Quando ci stacchiamo, dopo aver chiuso tutto così da non farci scoprire, mi faccio seguire in cucina e gli offro delle barrette proteiche per festeggiare.

Awed's pov

Ieri sera è stato bellissimo invece stamattina è stato strano. Non capisco perché mi sia sentito così tutto d'un tratto. Però ora sto meglio e sono felice che c'era Dadda con me perché è riuscito a tranquillizzarmi invece avrei avuto paura se fossi stato a casa da solo dato che non so come avrei reagito...
Allungo il braccio e vedo che non c'è, così mi alzo. Sento delle voci provenire dal salotto. Mi alzo anche se ho ancora sonno e lo raggiungo di là. Mentre percorro il corridoio comincio a sentire meglio le voci e mi rendo conto che sono familiari.
-Buongiorno- dico appena arrivato in salotto. C'è anche Riccardo e questo vuol dire che hanno registrato qualche video.
-Buongiorno Simo- mi dice Riccardo tirandomi una pacca sulla spalla.
-Buongiorno- mi dice Dadda dopo avermi dato un bacio sulle labbra. Ci guardiamo. Ci stiamo per baciare di nuovo.
-Ragazzi vi prego non davanti a me- ci dice Riccardo con la voce sconsolata interrompendoci. Noi ridiamo e lui fa lo stesso.
-Hai fame?- mi chiede Dadda poco dopo mentre raggiunge il piano cottura.
-No- rispondo io sedendomi vicino a Riccardo.
-Come no? Perché no? Hai mangiato più di otto ore fa, dovresti avere fame - Mi chiede lui preoccupato.
-Oh Dadda calmati- gli dice Richi ridendo e lo faccio anche io. Dadda, non contento, prende la busta del cibo che Riccardo a portato per il video, prende una scatola di macaron e me la tira.
-Mangia quelli- mi ordina. Io e Riccardo ci guardiamo scoppiando a ridere.
-Va bene, grazie- lo ringrazio ridendo. Mentre mangio ci organizziamo per la prossima data che sarà a Napoli: biglietti per il treno, hotel e cose simili.
-Va bene ragazzi, io devo andare via, ci sentiamo- dice Richi dopo un'oretta di chiacchierata. Così lo accompagniamo alla porta.
-Ciao ragazzi- ci saluta.
-Ciao Richi- lo salutiamo contemporaneamente io e Dadda.
Quando Dadda chiude la porta mi prende per i fianchi e mi bacia.
-Simo dovremmo dire ai nostri genitori di noi- mi dice quando ci stacchiamo.
-Beh si- gli rispondo.
-Perché non li videochiamiamo e glielo diciamo?- gli propongo. Annuisce. È agitato ma è normale, anche io lo sono. Lo bacio di nuovo.
-Tranquillo ok?- lo bacio.
-Vogliamo cominciare dai miei?- gli chiedo.
-Si va b-bene- mi risponde lui con la voce tremolante. Mi stacco e prendo il telefono appoggiato sul tavolo. Ci sediamo sul divano e entro nella chat di mia mamma. Sto per premere l'icona della videocamera quando mi accorgo che la gamba di Dadda sta tremando. Lo guardo ma lui sta fissando il vuoto così gli metto una mano sulla gamba.
-Dadda-
-mh-
-Tranquillo andrà tutto bene- lo tranquillizzo. Mi guarda e io lo bacio.
-Quando sei pronto- gli dico.
-Vai- mi risponde lui. Premo il pulsante e parte la chiamata. Dopo tre/quattro squilli risponde mia mamma.
M:-Simone tesoro-
S:-Ciao mamma-
M:-Come va?-
S:-Bene mamma, da voi?-
M:-Bene anche qui-
S:-Comunque ti ho chiamato per dirti una cosa importante, c'è anche papà?-
M:-Si si è qui vicino a me-
S:-Ok va bene...-
M:-Ti è successo qualcosa?-
S:-No mamma è una cosa bella-
M e P:-Vai non farci aspettare ancora-
S:-Io e Daniel stiamo insieme-
*un'attimo di silenzio*
S:-C'è anche lui qui con me-
D:-Ciaoo-
*di nuovo un'attimo di silenzio dove i genitori di Simo si guardano*
M e P:- Che bello ragazzi, siamo felicissimi per voi!-
*Simo e Dadda si guardano*
S:-Grazie-
M:-E di cosa?-
S:-Di questo-
M:-E cosa ti pensavo scusa? Dov'è il problema?-
*Simo manda un bacio alla mamma*
M:-Passate a trovarci eh-
S e D:-Certamente-
M e P:-Ci contiamo eh-
*ridono*
M:-Allora a presto ragazzi-
D:-A presto-
S:-Ciao mamma e papà-
M e P:-Ciao tesoro-
*chiudono la chiamata*
Poggio il telefono affianco a me.
-Visto che è andato tutto bene- gli dico io e lui mi abbraccia. Quando ci stacchiamo, prende il telefono e videochiama la mamma.
M:-Ciao tesoro, dimmi-
D:-Ciao mamma, c'è anche papà?-
M:-È in salotto-
D:-Raggiungilo che ci devo dire una cosa-
M:-Va bene, dammi un'attimo-
*La mamma di Dadda raggiunge suo padre e si siedono entrambi sul divano*
D:-Bene ora che ci siete entrambi vi devo
dire una cosa-
M e P:-Dicci-
D:-Io e Simone ci siamo messi insieme-
D:-C'è anche lui qui con me-
S:-Ciaoo-
*c'è un momento di silenzio*
M e P:-Siamo felici per voi!-
*Dadda e Simo si guardano*
M e P:-Passate a trovarci quando potete-
D e S:-Certo-
M e P:-Ciao ragazzi-
S:-Ciao-
D:-Ciao mamma e papà-
M e P:-Ciao tesoro-
*chiudono la chiamata*
Dadda sospira.
-Mi sono tolto un peso- dice poi ridendo e io faccio lo stesso.
-Simo dato che tra tre giorni partiamo per la data del tour a Napoli, perché non partiamo un giorno prima e passiamo dai tuoi genitori?- mi chiede.
-Certo, va bene- rispondo io.
Così chiamiamo Riccardo e gli diciamo che partiamo un giorno prima e poi prenotiamo un'altro hotel e il treno.
Sono felice che sia finito tutto bene e non vedo l'ora di tornare nella mia terra...

solo tu ed io |daddaxawed|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora