Sweeter Innocence - Non C'è Innocenza Più Dolce Dei Nostri Gentili Peccati

cap. 6

Alla fine della serata, Matias riaccompagnò Athena a casa. Il tragitto a piedi fu tranquillo, illuminato dalle luci soffuse delle strade cittadine. Arrivati davanti alla villetta, Matias si voltò verso di lei. I loro sguardi si incrociarono per un istante, pieni di una dolcezza nuova e inaspettata. Matias si avvicinò e le posò un bacio leggero sulla guancia, il suo respiro caldo che le sfiorava la pelle. "Buonanotte, Athena," disse sottovoce, con un sorriso affettuoso. Athena sentì un'ondata di calore invaderla, il cuore che batteva più veloce del solito. "Buonanotte, Matias," rispose, il suo sorriso timido ma sincero.

Mentre si allontanava dall'auto e dal ragazzo e si dirigeva verso casa, non poteva smettere di pensare a quel bacio, semplice e dolce, ma carico di significato. Si voltò un'ultima volta per salutare Matias, che la osservava ancora dalla macchina, prima di entrare in casa.

Appena varcata la soglia, fu accolta dall'abbaiare gioioso di Zazà e dal rumore familiare della TV accesa. Callisto era seduto sul divano, immerso in un documentario, ma non appena vide Athena, il suo sguardo si riempì di una curiosità preoccupata. "Dove sei stata?" chiese, cercando di mantenere un tono leggero, ma la preoccupazione era evidente.

Athena, con un sorriso che cercava di tranquillizzarlo, si sedette accanto a lui. "Sono uscita con Matias" disse, cercando di minimizzare l'emozione che provava. "Abbiamo fatto una passeggiata in riva al mare. È stato... bello. Poi mi ha riaccompagnata a casa."

Callisto la guardò per un momento, le sopracciglia leggermente aggrottate. Era felice che sua figlia stesse vivendo nuove esperienze e facendo amicizie, ma non poteva evitare quella leggera gelosia che ogni padre prova quando la propria figlia inizia a legarsi a qualcuno. "Matias, eh?" disse, cercando di nascondere un sorriso. "È un bravo ragazzo?"

Athena annuì con convinzione, sentendo che una parte di lei voleva rassicurarlo. "Sì, è davvero gentile. Mi ha anche chiesto di andare al ballo della scuola con lui."

Callisto si sforzò di mantenere la calma, ma non poté evitare di sentire una piccola stretta al cuore. "Un ballo, eh? Beh, sono sicuro che sarai la più bella della serata" disse, cercando di mostrarsi il più possibile entusiasta, anche se la sua voce tradiva un po' di gelosia.

Athena rise, toccata dalle sue parole. "Grazie, papà. Ma non c'è bisogno che ti preoccupi. È solo un ballo."

Callisto le sorrise, alzandosi dal divano per abbracciarla. "Lo so, tesoro. Ma sai che non posso fare a meno di preoccuparmi. Sei la mia bambina."

Athena ricambiò l'abbraccio, sentendo un calore rassicurante. "Lo so, papà. E apprezzo che tu ci sia sempre per me."

Dopo averlo abbracciato stretta, Athena salì in camera sua per prepararsi per la notte. Una volta sotto le coperte, si ritrovò a ripensare alla serata appena trascorsa. Era ancora scossa dall'intensità delle emozioni che aveva provato. Prendendo il telefono, decise di scrivere a Millie, raccontandole di Matias e della richiesta di andare al ballo insieme.

Athena: "Millie, ti devo raccontare una cosa"

Il messaggio fu inviato con un battito accelerato nel petto. Pochi istanti dopo, Millie rispose, il suo entusiasmo quasi palpabile attraverso lo schermo.

Millie: "Dimmi tutto ragazza mia! Cosa è successo? Così mi farai venire un colpo"

Athena iniziò a digitare freneticamente, raccontando ogni dettaglio della serata, da come Matias era venuto a prenderla, alla passeggiata sulla spiaggia, fino al momento in cui le aveva chiesto di accompagnarlo al ballo. Millie rispose con una serie di emoji esuberanti e battute affettuose, scherzando sul fatto che Matias sembrava proprio cotto di lei.

Millie: "porca vacca, Athena! Sembra che tu stia vivendo un sogno! Sono così felice per te."

Athena sorrise, sentendo che la conversazione con Millie stava calmando un po' il turbinio di emozioni che provava. La serata con Matias era stata magica, ma il pensiero di Elijah continuava a insinuarsi nella sua mente, un pensiero che non riusciva del tutto a spiegarsi.