Sweeter Innocence - Non C'è Innocenza Più Dolce Dei Nostri Gentili Peccati

cap. 13

Il presentatore sul palco fece un cenno con la mano, richiamando l'attenzione di tutti. "Ed ora, diamo inizio al talent show!" La sua voce rimbombò attraverso la sala, seguita da un applauso entusiasta del pubblico. "Il primo gruppo a esibirsi questa sera è... " e così iniziò a chiamare ragazzi e ragazze di ogni classe, pronti a cimentarsi nei propri talenti.

Athena alternava sguardi sul palco a sguardi su Elijah, il quale teneva lo sguardo fisso sul palco, impassibile.
Cercava di scaricare la tensione cercando conforto nel corvino, anche se a quanto pare non era molto funzionale.

"Il prossimo gruppo ad esibirsi sono.. gli Innocence!'

Athena scambiò uno sguardo interrogativo con Elijah, che rispose con una piccola scrollata di spalle, insomma in qualche modo avranno pur dovuto chiamare il gruppo per l'iscrizione, e ad Elijah venne in mente solo quel nome.

Mentre Athena cercava di ammazzare il senso d'ansia, Elijah prese l'iniziativa e salì sul palco. Appena lo fece, un brusio attraversò la folla. Le ragazze nel pubblico esplosero in un coro di voci eccitate, mentre Lux, dall'altro lato della sala, saltava di gioia e applaudiva rumorosamente. "Non posso crederci! Elijah è davvero qui! E si esibirà!" gridò, pieno di entusiasmo, facendo ridere Millie.

La curiosità era palpabile tra la folla: chi lo avrebbe accompagnato? Chi sarebbe salito sul palco con lui?

Elijah ignorò la frenesia del pubblico e si concentrò su quello che doveva fare. Con una calma innata, sistemò lo sgabello al centro del palco, con un movimento lento e preciso, e poi si sedette. I suoi lunghi capelli, che solitamente gli ricadevano morbidi sulle spalle, erano ora raccolti in un elegante chignon, che accentuava i suoi lineamenti affilati. Indossava una camicia nera perfettamente aderente, che metteva in risalto la sua figura snella, abbinata a una cravatta satinata nera che catturava le luci del palco. Tutto di lui sembrava studiato per risaltare, compresi i suoi occhi azzurri che brillavano di una freddezza quasi magnetica sotto i riflettori.

Elijah prese la chitarra con una sicurezza che traspariva in ogni suo movimento, e in un attimo iniziò a controllare l'accordatura con dita esperte. La sua presenza era potente, e il pubblico sembrava trattenere il fiato, in attesa del momento in cui avrebbe iniziato a suonare.

Poi, senza distogliere lo sguardo dalla sua chitarra, fece un piccolo cenno verso Athena. Era il loro segnale.

Il cuore di Athena iniziò a battere più forte. Il momento era arrivato. Sentiva l'attenzione della folla concentrata su Elijah, e sapeva che ora tutti i riflettori sarebbero stati su di lei. Ma il cenno di Elijah, quella piccola indicazione che la stava aspettando, le diede la forza di muovere i primi passi verso il palco.

Athena si avvicinò alla luce del palco, sentendo ogni sguardo puntato su di lei. Con un profondo respiro, salì i gradini e si fermò accanto a Elijah. Gli occhi del pubblico erano ora fissi su di lei, mentre il brusio iniziale si placava, sostituito da un'attesa silenziosa. Il suo cuore batteva all'impazzata, ma si fece forza.

Elijah le rivolse un piccolo cenno incoraggiante, un gesto che le diede una spinta di fiducia. Athena prese posizione accanto a lui, mentre le luci si abbassavano leggermente, creando un'atmosfera intima e raccolta. Le sue mani erano sudate e leggermente tremanti, ma la presenza rassicurante di Elijah la calmava.

Finalmente, quando tutto era pronto, Elijah iniziò a suonare le prime note sulla chitarra. Le melodie riempirono la sala, avvolgendo il pubblico in una musica dolce ma carica di emozione. Le mani di Elijah si muovevano con precisione, le corde vibravano sotto le sue dita, producendo un suono che toccava l'anima.

Era il momento di Athena. Con un ultimo respiro profondo, iniziò a cantare. La sua voce, inizialmente timida, presto si fece più sicura, si alzò e si amalgamò perfettamente con la musica di Elijah, creando una sinfonia che risuonò in ogni angolo della sala. I due si fusero in una performance che sembrava sospesa nel tempo, lontana dalle preoccupazioni e dalle ansie che fino a pochi istanti prima la tormentavano.