cap. 8

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Dopo quel momento in aula di musica, Athena si incamminò verso casa con la mente completamente altrove. I suoni della città le giungevano ovattati, come se un velo invisibile la separasse dal mondo esterno. I suoi pensieri erano fissi su Elijah, su quella strana connessione che sentiva crescere ogni volta che i loro sguardi si incrociavano o quando parlavano. Era come se qualcosa di magnetico, irresistibile, la attirasse verso di lui, un sentimento che non riusciva a spiegare del tutto.

Una volta arrivata a casa, il solito calore familiare non riuscì a riscaldare la sua inquietudine. Callisto, suo padre, notò subito il cambiamento nel comportamento della figlia. Athena sembrava distante, persa nei suoi pensieri, e non si unì a lui per cena come faceva di solito. Callisto provò a parlarle, a chiederle se andasse tutto bene, ma Athena rispose con poche parole, troppo immerse nella confusione dei suoi sentimenti per riuscire a mettere a fuoco la realtà. Callisto, preoccupato, decise di lasciarla stare per quella sera, convinto che, qualunque cosa fosse successa, Athena avrebbe trovato il modo di aprirsi quando si sarebbe sentita pronta.

Athena si rifugiò nella sua stanza, lasciando che le luci soffuse e la tranquillità notturna avvolgessero la sua mente già agitata. Ogni pensiero tornava a quell'incontro con Elijah, alle sue parole, al modo in cui l'aveva guardata, così profondamente eppure con un velo di distacco. Le domande su chi fosse realmente quel ragazzo e perché la facesse sentire in quel modo si rincorrevano incessantemente nella sua mente, rendendo impossibile per lei trovare pace.

Si distese sul letto, sperando che il sonno arrivasse a portarle un po' di sollievo, ma ogni volta che chiudeva gli occhi, il volto di Elijah riemergeva tra i suoi pensieri. Si chiese se anche lui, in quel momento, stesse pensando a lei, o se, come spesso accadeva, si fosse già chiuso nel suo mondo fatto di musica e solitudine.

Le ore passavano lente, e Athena si rigirava tra le lenzuola, incapace di scrollarsi di dosso quella sensazione di agitazione. Le immagini del ballo di fine anno, di cui il ragazzo aveva parlato con così poco entusiasmo, cominciarono a mescolarsi ai suoi pensieri. Immaginava come sarebbe stato essere lì, in quella sala decorata a festa, tra luci soffuse e risate, ma non con Matias, che l’aveva invitata, bensì col corvino.

E fu proprio quel pensiero a trascinarla finalmente nel sonno. Nei suoi sogni, il ballo si materializzò in tutta la sua magia. Le luci erano soffuse, la musica riempiva l'aria, e lei, con un abito che ondeggiava leggero ad ogni suo passo, si trovava accanto ad Elijah. Lui era diverso, meno cupo, quasi sorridente, e la guidava sulla pista da ballo con una dolcezza inaspettata. Si muovevano al ritmo della musica, i loro passi leggeri come se fossero fatti per ballare insieme. Nessuno dei due parlava, ma i loro sguardi dicevano tutto ciò che le parole non riuscivano a esprimere.

Quando si svegliò, la luce del mattino filtrava già attraverso le tende della sua stanza. Athena rimase immobile per qualche istante, cercando di trattenere quel sogno appena svanito, di aggrapparsi a quelle sensazioni così vivide che l’avevano accompagnata durante la notte. C'era una dolcezza in quel sogno, ma anche un’inquietudine che non riusciva a spiegare. Il ballo si avvicinava e con esso anche la decisione su chi avrebbe voluto davvero al suo fianco quella sera.

Era il suo giorno libero dalla scuola, un’occasione rara per rilassarsi senza la pressione delle lezioni e degli impegni. Si stiracchiò nel letto, ancora avvolta dalla strana sensazione lasciata dal sogno della notte precedente. Nonostante si fosse svegliata tardi, il ricordo del ballo con Elijah era ancora vivissimo nella sua mente, una sorta di eco che continuava a risuonare, mescolando dolcezza e turbamento.

Si alzò e si diresse verso la cucina, dove trovò suo padre, Callisto, già intento a preparare la colazione. Lo salutò con un sorriso pigro, accogliendo il familiare odore di caffè che riempiva la stanza. Callisto le rivolse uno sguardo attento, come se stesse cercando di capire cosa stesse passando per la mente di sua figlia.

Sweeter Innocence - Non C'è Innocenza Più Dolce Dei Nostri Gentili PeccatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora