44.Non sei tu

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KNOX


5 Luglio


Mando giù il terzo shot di rum, anche se sento la mente un po’ annebbiata.
Nel momento in cui ho accettato di venire a questa cena sapevo che l’alcol sarebbe stato il mio unico alleato per sopportare tutti questi stronzi, soprattutto Callum, Dominick e Matthew.
È per questo che ho chiesto a Callum di passarmi a prendere. Non sono voluto uscire in moto, altrimenti avrei dovuto rinunciare a tutti i brindisi in cui mi avrebbero coinvolto.

Non credo di aver fatto bene.
Callum ha bevuto di meno, proprio perché guida, ma non è stato così attento come speravo.
Prego solo che sia in grado di riportarmi a casa quando la serata sarà finita.
Non si unisce a noi per gli shot, ma ride quando ne butto giù il contenuto tutto d’un fiato, dopo aver fatto tintinnare il vetro con quello degli altri due.
Dopo la cena abbiamo fatto un giro per il centro e scelto un locale, in cui siamo entrati subito grazie a Finley, che conosce uno dei buttafuori.
Fa lo stesso lavoro, quindi non dovrei stupirmi.

«Quindi hai deciso di ampliare i tuoi orizzonti, eh?» commenta Dominick, ammiccando mentre si gira e poggia la schiena sul bancone.
Lancio un’occhiataccia a Callum.
«I cazzi tuoi mai?»
Si passa la lingua sul labbro inferiore. «Non potevo tenermi un informazione così importante. Non l’ho mai rivelato a nessuno perché non l’hai fatto tu, ma adesso sei fidanzato, giusto? Sei uscito allo scoperto. E sapevo che avrebbe reso le cose più divertenti questa sera».
Mi giro per scrutare i volti dei miei ex compagni.

Alcuni sono andati via subito dopo aver mangiato, o per via del lavoro, o perché
hanno una famiglia che li aspetta a casa.
Sono rimaste tre ragazze con cui andavo d’accordo, ma con cui non ho avuto niente di più del cordiale rapporto tra compagni di classe.
Beh, a parte Amy… con lei è successo qualcosa durante la gita, me lo ricordo a stento.
Hanno occupato uno dei divanetti intorno alla pista e con loro ci sono anche Gabriel e Leroy, i due studenti più nerd che, rispetto agli occhiali da vista rotondi, i capelli laccati e le magliette slavate, ora sono notevolmente cambiati.
Camicie, codini spettinati, fisico tonico e serata in discoteca. Non so a cosa sia dovuta la trasformazione, ma non si può negare che li abbia resi più attraenti, almeno agli occhi delle ragazze che otto anni fa non li avrebbero degnati di uno sguardo.
Finley mi dà una gomitata per riportare la mia attenzione sui cinque amici che ho intorno.

«Stai pensando al tuo ragazzo?» chiede, ridacchiando.
Dio Santo.
Abbiamo quasi ventisei anni, qualcuno li ha già compiuti, e si comportano ancora come sedicenni.
«No. Sto pensando che voglio ballare».
«Uuuuuuh. Con un maschio o con una femmina?»
Idiota di Matthew.
Sa benissimo che posso usare molte armi contro di lui e non ho intenzione di
fargliela passare liscia.
«Dipende. Vuoi solo ballare con me o devo farti una sega come l’ultima volta?»
La sua faccia prende fuoco, mentre un coro di “Oh” sorpresi rimbalza da una parte all’altra del gruppo. Kai si porta la mano alla bocca, Finley scoppia a ridere.

Callum, invece, si infila tra me e Matthew, solleva un sopracciglio.
«Come, scusa? Voi due?»
Scrollo le spalle. «Uno dei tanti» ribatto. Non tantissimi, in realtà, ma non c’è bisogno di essere umile con lui.
«Quanti?»
«Che te ne frega?»
«Il tuo ragazzo lo sa?»
«Ripeto: che te ne frega?»
Callum sbuffa, poi alza gli occhi al cielo. «Dio, quanto me lo fai diventare duro. Ragazzi, se ci assentiamo per una mezz'ora in bagno, non ve la prendete, vero?»
Gli passo di fianco per raggiungere la pista. «Assentati da solo. Io vado a ballare».
Ignorando gli altri commenti, proseguo in mezzo alla folla, traballando appena.

Trovo un piccolo spazio in cui posso muovermi e inizio a seguire il ritmo della musica.
Dopo qualche secondo, Matthew e Callum si posizionano alla mia sinistra e alla mia destra, mentre gli altri chiudono il cerchio.
Le loro voci entusiaste si uniscono alle urla della sala, che prova a intonare la melodia assecondando le richieste del vocalist.
Finley si gira verso una ragazza biondina molto più bassa di lui e inizia a muoversi alle sue spalle, cercando di attirare l’attenzione.
Kai e Dominick ridono mentre si abbracciano, poi vengono raggiunti da Gabriel e formano un trio esuberante e indubbiamente troppo strano.
Spero che Matthew e Callum abbiano recepito lo scambio di battute di prima e che si mettano a ballare insieme, ma non faccio in tempo a chiudere gli occhi per concentrarmi solo su me stesso che
sento delle mani posarsi sui miei fianchi.
Spalanco le palpebre e trovo le iridi di Callum davanti a me, mentre il corpo che si struscia sul mio culo e sulla mia schiena, dev’essere quello di Matthew.

«Volevo ballare da solo» protesto.
«Ah sì? Potevi pensarci prima di sparare quella stronzata davanti a tutti» mi sussurra Matthew.
«Quindi provarci con me sarebbe la punizione?»
«Forse».
Callum fa un sorrisetto storto. «In realtà vorremmo piegarti a novanta entrambi. O vorremmo essere piegati da te, dipende. Forse di più la seconda».
«Non sono interessato».
«Perché no?» mormora Matthew, il rigonfiamento dei pantaloni preme sulle mie natiche mentre lui muove il bacino nel tentativo di seguirmi.
«Perché ho già un uomo e vale più di voi due messi insieme».

«Non ci hai provati, leoncino. Non puoi saperlo».
«Vi ho provati abbastanza, stronzo testa di cazzo».
Callum gira il labbro inferiore per rivolgermi un cruccio offeso. «Perché sei così cattivo con me? Voglio solo renderti felice. Soddisfatto. Appagato».
«Tu vuoi rendere appagati tutti, Cal. Forse dovresti darti una regolata».
Spalanca la bocca, lo sguardo incazzato potrebbe emanare veri e propri fulmini.
«Parli tu? Hai scopato mezza Edimburgo».
«Sì, ma non insisto con gente che non vuole».
«Non sembri uno che non vuole» risponde, abbassando la voce e avvicinandosi a me.

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