16. Non sono stata abbastanza forte

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(Diciamo che lo spicy sarà contenuto in questo capitolo, ma meglio inserirlo)
Buona lettura✨

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Lavinia

«Tesoro, com'è andata a scuola?»la voce di mia madre risuona allegramente nella terrazza della nostra casa.

È un appartamento umile, con un piccolo terrazzetto che amo utilizzare per leggere.

«Bene, mamma»mormoro, con il groppo alla gola.

Sono ormai tredici anni che dico così a mia madre.

Ogni giorno è andato bene.
Ma nemmeno uno di questi poteva definirsi tale.

«Dai, vieni a mangiare qualcosa»urla dalla terrazzina.

Guardo il mio quaderno rosa strappato fra le mie mani.
Mamma me l'ha comprato per il mio compleanno ed ero felicissima di usarlo

Ma a scuola, me l'hanno strappato mentre ridevano.

"Il rosa è da bambina, non da ragazza di quattordici anni"

Me l'hanno strappato dinanzi ai miei occhi mentre ero inerme, ferma, a guardare quelle pagine strapparsi.

Non sono stata forte mamma, perdonami.

«Arrivo, mamma»tiro su le lacrime.

Trattenerle mi viene difficile; piango spesso quando sono nervosa, quando sono triste, in ansia o quando mi sento umiliata.

Cammino a passo svelto verso la terrazza, sperando che il pranzo finisca il prima possibile.

Papà è assente come al solito; fisicamente è qui, ma mentalmente no.

Tiene fra le mani il cellulare, lamentandosi come sempre, del lavoro.
Nemmeno un saluto.
Nemmeno un "come stai".
Solo il silenzio.

«Ti ho cucinato la lasagna. So che ne vai matta»mormora mamma, con un sorriso amorevole.

Come la ammiro...peccato che io non abbia il coraggio di dirglielo.

Non ho il coraggio per fare un sacco di cose.

«Grazie ma...non ho molta fame»

Il suo sorriso si spegne.

«ma come? Ci ho messo tre ore per prepararla»mormora dispiaciuta.

Nella mia testa risuonano le parole di una ragazza della mia classe, che mi hanno ferita, oggi a ricreazione.

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