21. Segreti

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Lavinia

«Siamo arrivati»

Schiudo le palpebre, osservando furtivamente fuori il finestrino dell'auto.

Ci troviamo in campagna, precisamente un piccolo eden.

C'è una natura incontaminata, con fiori, piante, erbe e poi, una casa.

Una piccola casa in legno, al centro di un giardinetto composto da un altalena.

Apro la portiera dell'auto e scivolo giù dai sedili.
«Ma cosa...»
Sono scioccata dalla bellezza di tale posto.

È un piccolo paradiso.
E ora è solo per noi.

Me e Archer.

«È di proprietà dei Baxter?»domando, incantata.
Archer mi viene di fianco.
«No. È mia. Nessuno sa che c'è l'ho»farfuglia per poi, camminare verso quest'ultima.

Sembra strano pensare che un uomo come Archer, abile in affari e spietato in fatto di relazioni, possa trovare pace e silenzio in una casetta in mezzo alla natura.

Ma è incredibilmente bello

Nonostante tutto, sapevo che dietro la sua facciata, c'era tanto altro.

Archer spalanca la porta in legno della piccola casa e intravedo l'interno; un piccolo ambiente carino e agiato, composto da una porticina (dalla quale credo ci sia il bagno), un letto matrimoniale, una grande libreria, vari mobili sparsi qua e la, un piccolo cucinino con un frigo e un tavolo di legno con sedie.

Un ambiente agiato e non sfarzoso.

«È così bello»mi lascio sfuggire, camminando lentamente lungo il viale.
I fiori sono sbocciati da un po' e sembra che vogliano appassire a causa della pioggia di questi giorni.

«Non ci venivo da un po' ormai»sospira afflitto.
«Sono contenta di essere qui»

Archer incrocia i miei occhi, ancora un volta nello stesso giorno.
«Cambiati, dai»mormora, voltandosi di spalle.

Si, certo, i miei vestiti non sono comodissimi.

Ma come dovrei cambiarmi?

Archer apre un cassettone in legno, mostrandomi dei suoi vestiti all'interno.
«Prendi ciò che ti serve»

Senza guardarmi negli occhi, esce dalla stanza e chiude la porta in legno.
Resto immobile.

Mi sta davvero dando i suoi vestiti?
E poi perché non mi guarda nemmeno?

Sospiro, sfilandomi di dosso il top, incredibilmente stretto e scomodo e infilo una sua maglietta bianca.
È davvero enorme ma ha il suo profumo.

La lego in vita, con un piccolo nodo e noto subito quanto sia comoda grazie alla sua grande taglia.
Sfilo la gonna, infilando poi un paio di pantaloni della tuta grigi.
Anche qui, ho qualche problema di taglia, infatti, lego con un elastico per i capelli l'estremità.

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