20. Silenzio

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Megan

Muovo sconnessamente i fianchi, ascoltando Taylor Swift nelle cuffie mentre cucino qualcosa.

Stamattina, al mio risveglio, ho deciso di sollevarmi e fingere che non sia mai successo niente.

Cosa immatura? Ne sono consapevole.

Ma non avrei sopportato altri sguardi di carità delle mie amiche, né di vedermi ancora così spenta allo specchio.

Giro con tanta energia l'impasto delle crepes, sperando che la ricetta di internet funzioni.

Sono sveglia dalle sei del mattino e non ho fatto altro che cercare su internet ricette di colazioni.
Non dopo aver maledetto il cielo per la condizione metereologica di stamattina;
stanotte e stamani non ha fatto che piovere, anche adesso, i lampi e i tuoni ornano l'atmosfera, che appare horror.

Ho un rapporto concettuale con la pioggia.

La amo e la odio.

La odio perché non mi permette di essere carica al cento per cento.

La amo, perché mi ricorda sorrisi e voglia di libertà.

Come quel giorno.

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«Sicuro di star facendo correttamente?»mormoro, stesa sul lettino.

La casa di Cristian è enorme e hai molte alternative per questo; fuori piove a dirotto e dunque, ha deciso di aprire una piscina privata in terrazzo chiuso, solo per noi.

«Certo»ribatte risoluto.

Lancio un occhiata brusca al suo corpo

È in piedi e torreggia su di me, il petto nudo delinea le sue forme e i pantaloncini del costume sono aderenti.

Le sue mani passano in rassegna sulla mia pelle pallida della schiena, massaggiandola.
«Che ore sono?»domando, mordendomi il labbro quando il suo pollice accarezza l'angolo del mio seno, sfiorandomi.

«Le cinque»
«Cavolo, fra poco devo tornare a casa.»

«Piove a dirotto, Meg»

Mi mordo il labbro

«Lo so ma ho detto ai miei che sarei andata da Louis per aiutarlo e sono fuori già da due ore»

Cristian sospira, chinandosi su di me.
Il fiato caldo mi accarezza i capelli sciolti.
«Chi è Louis?»

«Il vicino di casa di mia nonna. È un vecchio molto conservatore e spesso lo aiuto a curare le piante»confesso.
Cristian chiude le labbra sulla mia fronte

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