7. Vestito da vendetta

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Lavinia

Il contatto di Zade spicca sul mio display.

"Come ti senti, Belle?"

Impercettibilmente, sorrido a quel pensiero carino che ha avuto nei miei confronti.

"Meglio, grazie."

Infilo un semplice jeans scuro con un top bianco a spalline sottili e, dato che oggi alcune nuvole aleggiano nel cielo, aggiungo su un blazer nero.

Quando esco di casa un forte languore si impossessa del mio stomaco.
Non ho mangiato niente.
Ma non mi sembra il caso di fermarsi a mangiare qualcosa dato che sono già in ampio ritardo.

Sono circa le due di pomeriggio quando metto piede nell'enorme ufficio e osservo i piani totalmente vuoti; sono tutti in pausa pranzo.
Cammino indisturbata fra i computer privi di un assistente e mi godo un po' di silenzio, piuttosto raro in quell'edificio.

«Non pensavo che oggi venissi»

Mi volto di scatto, sobbalzando a quella voce e facendo rovesciare sul pavimento una tazza di caffè lasciata su una scrivania.

«Signor Archer»sussurro a mo' di saluto, guardando il disastro che ho appena combinato.
Mi chino sulle ginocchia dopo aver recuperato un fazzolettino, con l'intento di pulire.

«No, non farlo.»mi rideguardisce, serio

Mi sollevo, con gli occhi ben piantati nei suoi.

«Volevo solo pulire»mi giustifico, sentendomi terribilmente in soggezione sotto i suoi occhi indagatori.

«Non sarai tu a farlo»

Tossisco, chinando lo sguardo.
Ci separano circa tre metri, eppure adesso mi sembra così vicino.

Come a leggermi nella mente, Archer attraversa il pavimento che ci allontana e si siede su una scrivania poco distante da me.

«Com'è andata ieri sera con mio fratello?»
Leggo nel suo viso un vasto moto di curiosità e anche di...malizia.

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