2. Pazzia, potere e autorevolezza

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Lavinia

Resto immobile, constatando l'immagine dei due uomini dinanzi a me, paragonata a quella della sottoscritta che lascia correndo questo ufficio.

Deglutisco morbosamente, cercando scrupolosamente un appiglio per evitare gli occhi indagatori del signor Archer, e le occhiate di Zade.

O meglio, il signor Zade.

«Salve. Lei dev'essere la signorina Wild»

È il moro a parlare.
L'aria da duro non svanisce sul suo viso, bensì aumenta di secondo in secondo mentre irrigidisce la mascella nell'osservare suo fratello, che mi fissa spudoratamente.

«Si, molto piacere»mormoro con la bocca asciutta.
«Archer Baxter»

Zade pare riprendersi dalla trance e sorride con un aria scaltra.
«Piacere di conoscerla, sono Zade Baxter».
Annuisco, chinando lo sguardo.
Mi sento davvero a disagio qui.

«Ci vogliamo accomodare?»Archer tenta di nuovo di evitare quella spiacevole situazione, sedendosi dietro la scrivania.

Questo dev'essere il suo ufficio, altrimenti non si spiegano i trofei esposti.

Tossisco, individuando con lo sguardo la sedia a poltrona dall'altro lato della scrivania.

Faccio scorrere gli occhi dal rivestimento color panna dei braccioli, alle mani del signor Baxter, ricoperte da spesse vene.

Sollevo lo sguardo, perdendomi nella curva dei suoi addominali, a stento contenuti nella camicia nera.

«Signorina Wild, si accomodi»la sedia viene leggermente poggiata sui miei polpacci e mi rendo conto che Zade è dietro di me, con le mani sullo schienale, invitando a sedermi.
Così faccio.

Con lo stomaco sottosopra mi metto seduta, facendo passare lo sguardo fra i due fratelli che mi osservano con maestria.

«D'accordo...iniziamo il colloquio. So che ha passato le selezioni ed inoltre il suo insegnante ci ha detto cose molto belle su di lei, signorina»Archer osserva un foglio che ha fra le mani, rilassandosi sullo schienale.

Zade invece, si siede nella sedia di fronte alla mia, fissando prima il fratello, poi me.
Mi domando se stia pensando a ieri sera. E il mio volto va automaticamente in fiamme.

«Vediamo...per quale motivo dovremmo assumerla?»si spinge, sedendosi erettamente Archer.

Gli occhi verdi brillano di folta curiosità velata però da un misto di severità e autorità. «C-come scusi?»

«non ha avuto alcuna esperienza nel settore giuridico. E qui non si possono commettere errori. Dunque, cosa dovrebbe spingerci ad assumerla?»Archer ripete la domanda, stavolta con una sorta di noia.

«Ehm...ecco io...imparo in fretta e poi so che questo posto potrebbe aiutarmi ad affermarmi nel mondo del giornalismo, quindi...»

«so bene i suoi voleri, signorina Wild. Ma io non le ho chiesto cosa vuole, solo perché io dovrei volerla»calca con fervore le ultime parole ed un brivido mi attraversa la spina dorsale.

Mi blocco sulla sedia, provando un immensa voglia di fuggire.
I suoi occhi verdi mi fanno gelare sul posto, così provo a cercare conforto in altro, ma non appena sposto lo sguardo, è quello azzurro di Zade a perforarmi. E mi torna in mente lo spettacolo che ho messo su per lui ieri.

Okay, meglio chiudere gli occhi.

«Posso essere molto d'aiuto. Ho studiato diritto ed economia per cinque anni e non sono proprio incompetente. Inoltre riesco a gestire più situazioni contemporaneamente.»

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