Capitolo 6

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Louis sta salendo i gradini della torre, uno per uno, da quella che sembra un'eternità. A ogni passo il suo stomaco si contorce - cosa sta facendo? Perché ci sta andando? Le uniche esperienze che Louis ha avuto con questo tizio sono state quando: A) ha preso ingiustamente quella che avrebbe dovuto essere la bevanda di Louis al teashop e B) gli ha svuotato addosso il contenuto del suo stomaco.

E quando osserva la situazione da questo punto di vista, il fatto che abbia preso in considerazione l'idea di venire qui è abbastanza assurdo.

Ma eccolo qui, vestito di tutto punto e finalmente arrivato in cima, con i nervi a fior di pelle e i pugni infilati in tasca. Si trova di fronte a una vecchia porta di quercia ad arco socchiusa, da cui esce la luce del sole con raggi morbidi.

E cazzo. Deve bussare? Chiamare? È molto più facile con Niall, che può semplicemente battere sulla porta e urlare il suo nome finché non viene notato. Non è abituato ad avere a che fare con persone vere.

Con grandi dubbi esistenziali, Louis appoggia le mani contro il legno freddo e spinge lentamente, sbirciando all'interno.

Davanti a lui c'è la stanza più elaborata e ridicolmente lussuosa che abbia mai visto. È antica e contemporanea allo stesso tempo (cosa che Louis non sarebbe mai stato in grado di capire prima, ma in qualche modo funziona) ed è elegante, chic e fottutamente signorile. Fa impallidire il suo stesso appartamento, cosa che Louis fa fatica a sopportare, a dire il vero.

Grandi e bellissimi dipinti di immagini grigio antracite spruzzate di viola, cremisi e smeraldo sono disseminati per la stanza, alcuni sulle pareti e altri sul pavimento, impilati l'uno sull'altro, in attesa di essere appesi. Alle pareti sono allineati scaffali pieni di innumerevoli libri, i cui dorsi in pelle scintillano sotto le sfumature del lampadario di cristallo, e alle pareti sono appesi quelli che sembrano essere fumetti di prima edizione, protetti da uno spesso vetro, con le loro pagine consumate che giaciono placidamente. Ci sono impianti audio scintillanti e grandi finestre di vetro trasparente e tappeti di ebano e decanter di cristallo e leggii e... quello è un cazzo di pianoforte? Ma davvero? È un requisito per i ricchi?

E in mezzo a tutta questa sontuosità c'è un gigantesco, stretto tavolo rettangolare di legno pieno di posate e cesti traboccanti di frutta, formaggi, bottiglie di vino e uova. Al centro, a versare il vino in ogni bicchiere, c'è il ragazzo di ieri sera, con le sue folte sopracciglia e i suoi lineamenti dolci. Nell'angolo, poco più in là, c'è il vomitatore in persona, reclinato su una sedia di camoscio che sembra fatta apposta per un dio, che fuma languidamente una sigaretta.

Louis se ne sta lì impacciato, ora completamente all'interno della stanza, senza che i suoi ospiti se ne accorgano. Completamente ignaro di cosa fare, si limita a bussare alla porta senza cerimonie, nonostante sia già entrato, e spera nel meglio.

Entrambi alzano lo sguardo.

Mentre il ragazzo dai capelli corti sorride beato, Zayn Malik si limita ad alzare lo sguardo e a inclinare la testa di lato, con un sorriso appena accennato.

"Te l'avevo detto che sarebbe venuto, Liam," si limita a dire.

"Eccellente!" Liam esclama, sollevando la bottiglia di vino mezza vuota per festeggiare. "Non pensavo che l'avresti fatto davvero!"

Louis si schiarisce la gola, ben consapevole che nessuno dei due sa il suo nome, nonostante lui conosca entrambi. Dovrebbe presentarsi?

"Beh, come avrei potuto rifiutare?" si accontenta di dire invece, con un sorriso ammaliante sul volto. "Sarebbe stato scortese non farlo, con tutti quei bei fiori che avete mandato. Grazie, ragazzi. Avete camuffato bene la puzza di vomito."

Liam ride, in modo educato e pulito.

Zayn sorride, spegne la sigaretta e si alza.

"Ti sono piaciuti, allora?"

"Certo," dice subito Louis, che non si è ancora mosso dal suo posto davanti alla porta.

"Ancora una volta," esordisce Liam, posando la bottiglia di vino ormai vuota e rivolgendosi a Louis, "vogliamo solo porgere le nostre più sentite scuse per tutta la faccenda. Non è mai successo niente del genere prima d'ora, e siamo entrambi incredibilmente dispiaciuti."

Louis annuisce, e gli occhi scivolano istintivamente su Zayn.

"Le mie scuse," mormora Zayn, e la sua voce è morbida come la notte e sembra contenere tutto il fumo che gli ha appena riempito i polmoni. Cammina verso Louis, con le mani in tasca, le spalle rilassate, ma i suoi occhi si posano su Liam. È l'incarnazione della freddezza e della calma.Se Louis fosse stato il tipo di persona che si fa intimidire facilmente, sarebbe già scappato. Fortunatamente per lui, è del tutto indifferente. O almeno ci prova.

"Oh, ma dove ho lasciato le mie buone maniere?" Liam esclama improvvisamente, battendo le mani. Zayn lo guarda con una sottile affettuosità che Louis non si lascia sfuggire. "Io sono Liam. E, come sicuramente saprai, questo è Zayn."

Louis annuisce, estraendo con riluttanza le mani dalle tasche mentre Liam fa per stringergliele.

"Louis Tomlinson," risponde con un cenno del capo, e il volto di Liam si illumina.

"È un bel nome, vero? 'Tomlinson'... Hai dei familiari avvocati, vero?" gli chiede, stringendo ancora la mano di Louis.

"Mio padre lo è, sì," e Louis lascia cadere il discorso, estraendo la mano.

Non ha intenzione di parlare di Charles. E non ha intenzione di giocare al gioco del "Oh, cosa fa tuo padre? Quanti soldi ha la tua famiglia?".

"Bella sistemazione che avete qui." Louis cambia argomento senza sforzo, facendo un cenno a Zayn che sta ancora guardando Liam. "Pensavo che la mia fosse esagerata. Mi sa che mi sbagliavo."

"Un po' sopra le righe, eh?" Liam chiede con aria interrogativa e gli occhi di Zayn si posano finalmente su Louis.

Accidenti, è di una bellezza impressionante.

"Beh, sì. Di solito gli alloggi per studenti non sono dotati di un pianoforte, no? Né... niente di tutto questo," dice, gesticolando verso i romanzi immacolati e i leggii antichi.

"Non ti piace?" Zayn chiede, e la sua voce è così morbida e gentile che è quasi tagliente, facendo trasalire Louis mentre incrociano gli sguardi.

"Non molto. E a te?"

Liam sbatte le palpebre sorpreso e Louis si chiede se Zayn Malik fosse abituato a sentirsi rivolgere la parola come un normale essere umano. O se si limita a farsi leccare il culo per tutto il giorno.

Zayn alza le spalle. "Mi va bene così, credo. Non posso lamentarmi, no?"

"No, non puoi proprio. Sarebbe maleducato. Allora. Quando si pranza?" E Louis prende il primo posto che vede, a destra del posto capotavola.

Liam e Zayn si scambiano un'occhiata, ma sembra divertita, e nessuno dei due protesta, anzi si siedono entrambi, Zayn capotavola e Liam alla sua sinistra.

"Possiamo offrirti qualcosa?" Liam chiede gentilmente, mentre offre un'altra sigaretta a Zayn con quella disinvoltura che si vede solo in una coppia sposata da molti anni.

Guardando tra i due e i loro tocchi sincronizzati, Louis non può fare a meno di chiedere: "Di chi sono queste stanze?" facendo ridere Liam.

"Sono di Zayn. E mie, fondamentalmente. Io ho la mia, ma non ci vado mai. Sto qui per la maggior parte del tempo."

"Perché?"

Zayn lancia un'occhiata a Louis, con un altro piccolo sorriso che minaccia di apparire.

"Io sto con Zayn," risponde Liam con semplicità, e Louis rispetta la schiettezza dell'affermazione.

"Dove sono le tue stanze?"

Louis gli lancia un'occhiata. "Me lo stai chiedendo sul serio? Posso accompagnarti alla finestra, se vuoi. E rievocare la scena," dice, e non riesce a trattenere il tono ironico della sua voce mentre guarda Zayn.

Ma Zayn sorride e dice attraverso una cortina di fumo: "Avresti dovuto vedere la tua faccia ieri sera, amico."

"Mi sorprende che ti ricordi! Avrei potuto essere uno gnomo da giardino per quanto ne sai. Eri ubriaco marcio".

E questo scatena uno scoppio di risate sorprese da parte di Liam. Quasi subito si mette le dita sulle labbra, come per scusarsi in silenzio, ma i suoi occhi sono ancora sgranati di gioia mentre fissa Louis.

"Sei molto schietto," dice, ma è con gioia piuttosto che con disprezzo, così Louis solleva il suo bicchiere di vino, alza un sopracciglio e risponde:

"È il mio talento più grande," e beve un sorso.

Ridacchiando leggermente, con gli occhi fissi su Louis, Liam fa la stessa cosa e Zayn sorride.

"Allora," dice Louis, leccandosi le labbra mentre posa il bicchiere, "ci sono altri invitati a questo pranzo?" Fa un cenno verso i posti vuoti.

Preciso come un orologio svizzero, il basso rimbombo delle voci inizia a entrare nella stanza, mentre il rumore dei tacchi contro i gradini di legno riecheggia.

"Sì", risponde inutilmente Zayn, e la sua faccia è così impeccabilmente divertita mentre fissa Louis sgranando rapidamente gli occhi e facendo penzolare la sigaretta tra le dita, come se fosse la scena di una commedia. Louis vorrebbe quasi scoppiare a ridere.

Chi sono queste persone? E di che cosa sono fatte?

Zayn è ovviamente fatto di fumo, vino, prodotti per capelli e pagine sbiadite di un romanzo.

Liam è fatto di Hermes, conversazioni educate, denti e cristallo.

Louis è probabilmente fatto di alito cattivo, di poca pazienza e di tutto il bacon che ha mangiato stamattina.

In quel momento dei ragazzi cominciano ad affollare la stanza.

Si fanno una sfilza di saluti, si stringono mani, si scambiano cenni, si versano bevande e si prendono uova e formaggi dai cestini. Gli ospiti hanno tutti lo stesso aspetto - maschi, belli, puliti, vestiti con colori estivi e profumati dei migliori oli e dopobarba che il mondo moderno possa offrire - e, mentre si accomodano, guardano Louis senza fare domande, troppo educati per mettere in dubbio la sua presenza, e lo trattano con il tranquillo rispetto di chi presume di essersi già incontrato. Un ragazzo in particolare, tutto capelli rossi e sorrisi dolci (Edward, giusto?) fa sentire Louis a suo agio, ridendo a tutte le sue battute e rabboccando regolarmente il suo calice di vino.

Anche gli altri ragazzi sono piacevoli e Louis comincia lentamente a distinguerli: Matthew è un po' nevrotico e biondo, George è aggressivo e sportivo, Philip è pretenzioso e totalmente hipster e Lyle è l'incarnazione vivente di tutti i cattivi Disney di sempre.

Ma Louis si scopre affascinato.

Alla fine, dopo aver sentito Liam chiamarlo "Louis" un numero sufficiente di volte, i ragazzi iniziano a memorizzare il suo nome. E Louis può quasi dire di divertirsi.

"Ragazzi, ragazzi," annuncia improvvisamente a tavola, e le chiacchiere e le risatine si placano mentre tutti guardano verso di lui. "Mi sembra giusto fare un brindisi, sì?" Ci sono alcuni cenni sparsi e sorrisi ancora più sconcertati. "Sì. Quindi brindiamo alla fottuta prima settimana di università e, naturalmente, a Zayn Malik e alla sua incredibile inettitudine a reggere l'alcol."

C'è un breve silenzio attonito mentre tutti gli occhi si spostano su Zayn, e sì, Louis è assolutamente sicuro che nessuno osi insultare o prendere per il culo questo ragazzo. In realtà, da quello che Louis ha osservato, non interagiscono molto con Zayn. Lui se ne sta seduto lì, ridendo a qualche battuta, osservando tutti dal suo trono, ma sembra contento di stare lontano dai riflettori, mentre si gode la compagnia di Liam e delle sue sigarette.

Sembra anche annoiato a morte.

Così, Louis si volta a sorridere a Zayn, che ricambia apertamente, sdraiato sulla sua sedia di legno dallo schienale alto."Va bene, va bene," sorride Zayn, alzando il proprio bicchiere. "E, naturalmente, al nostro nuovo amico Louis Tomlinson."

Liam sorride. "A Louis!"

Mentre gli uomini intonano il suo nome all'unisono, Louis sgrana gli occhi, fa una battuta fuori luogo e vorrebbe davvero pensare che tutto questo sia così superficiale e meschino... ma si ritrova invece segretamente molto soddisfatto.

Proprio quando tutti hanno bevuto un sorso collettivo di vino - e questo è il miglior vino che Louis abbia mai bevuto, cristo - la porta si apre di nuovo all'improvviso.

Ed è un altro bellissimo ragazzo.

Louis non dovrebbe stupirsi più di tanto, visto che questa scuola è apparentemente (miracolosamente) abitata solo da esseri amati dagli dei.

Questo ragazzo indossa un abito grigio chiaro con un papillon color salmone e un foulard color champagne. I suoi capelli sono una massa lucida di riccioli color cioccolato su un viso da bambola di porcellana, con occhi verde fumo incastonati in una pelle d'avorio, che contrasta in modo allarmante con labbra rosso fuoco dalla forma così perfetta che Louis ne mette in dubbio l'autenticità.

I ragazzi cadono in un silenzio sorpreso, ogni paio di occhi si fissa sul nuovo arrivato, compresi quelli di Zayn, mentre l'intera stanza si illumina. Tutti prestano immediatamente attenzione al ragazzo, apparentemente felici di vederlo.

Louis capisce che il ragazzo ne è consapevole, lo vede dal lento battito di ciglia e dalla calma mirata dei suoi movimenti, ma fa finta di non rendersene conto. Senza nemmeno guardare nella loro direzione, lo sconosciuto inizia a srotolare la sciarpa di raso color crema che ha intorno al collo, con le dita ingioiellate che sfiorano lentamente l'intricata trama.

Con gli occhi che scorrono sui presenti, il ragazzo dice con uno strascico lungo e musicalmente monotono:

"Buongiorno, miei piccoli fiorellini."

Il suo tono è compiaciuto e sorridente, come se sapesse esattamente cosa sta facendo. Questi ragazzi sono suoi - sono bellissimi e sono la sua collezione.

E Louis è immediatamente irritato.

Perché questo ragazzo, questo intruso elegante, riccioluto, vestito in modo sgargiante e con il papillon, che non ha nemmeno la decenza di fare un saluto come si deve, non ha neanche perso tempo a salutare singolarmente nessuno e si è subito messo a motivare il suo ritardo.

"Sono stato trattenuto da una riunione con una professoressa molto... accomodante." Lo dice con un tale compiacimento, con le sue labbra pittoresche e spaventosamente rosse.Questo serve solo a sconvolgere ulteriormente Louis.

Distoglie lo sguardo da quelle labbra, quelle labbra sbagliate che si atteggiano in modo così perfetto, come se fossero dipinte su una bambola, prive di qualsiasi emozione reale. Louis si concentra invece sui movimenti costanti del ragazzo, che si occupa del complesso nodo della sua sciarpa di raso color crema, con gli occhi ancora concentrati su se stesso mentre parla a bassa voce.

"Gliel'ho detto che avrei fatto tardi! Purtroppo oggi indossavo il mio cappello più elegante, quello beige che ho preso quando siamo andati a Ibiza, quindi non posso dire di biasimare la poveretta. Solo un altro spettatore dell'illustrazione più superba della vita." E la sua voce è così lieve e assolutamente beffarda, con l'inizio di un mezzo sorriso storto, che Louis si chiede se possa prendersi sul serio. O se qualcuno nella stanza possa farlo.

Ma a quanto pare possono, visto che ora stanno tutti ridacchiando divertiti, concordando di cuore a bassa voce.

Ma che cazzo di problemi hanno?

Il ragazzo senza nome dal sorriso beffardo si dirige immediatamente verso un bicchiere di vino vuoto, abbandonato sul davanzale della finestra. Ancora sorridente, si versa una generosa porzione di Pinot Meunier. In mezzo al silenzio, ne beve un sorso, sempre senza dare il giusto riconoscimento alla sala, con la schiena rivolta verso di loro.

Eppure tutti gli occhi sono ancora puntati su di lui.

Compresi quelli di Louis, che lo guarda con disgusto.

Il ragazzo si rende conto dell'attenzione che sta ricevendo, sembra sentire il controllo, ma non se ne cura. Mentre Zayn siede a capotavola come leader conclamato ma si gode la solitudine standosene nell'ombra, questo ragazzo sembra contento di ostentare la sua autoproclamata leadership, adorando i riflettori senza dare davvero nulla ai suoi seguaci. È un ruolo che sembra apprezzare e con cui si trova a suo agio. Il che lo rende ufficialmente un coglione di prima categoria.

Louis osserva, con gli occhi che oscillano tra il gruppo di uomini che lo fissano quasi con trepidazione e il ragazzo che sostiene gli sguardi senza reagire in alcun modo.

Zayn scruta oltre il suo muro di fumo, osservando i movimenti di Harry, ma non dice nulla.

Finalmente Harry si ricorda del padrone di casa, forse sentendo i suoi occhi fumosi su di lui, e si gira con un sorrisetto malizioso e deliziato mentre posa il bicchiere vuoto e si avvicina immediatamente a Zayn. Gli accarezza la guancia con dita lunghe e sottili e strappa la sigaretta dalle labbra di Zayn, portandola alla propria bocca e salutandolo con uno sbuffo di fumo, prima di premere serenamente le labbra su quelle di Zayn.

Louis osserva questa interazione lanciando un'occhiata a Liam (che non esprime alcun disagio o offesa) prima di tornare a guardare Zayn, che sembra del tutto indifferente agli eventi in corso, semmai divertito, fissando il ragazzo con attenzione.

"Harry," mormora Zayn in segno di saluto.

"Harold. Harold Styles," ricorda, e Louis si ripromette immediatamente di non chiamare mai questo ragazzo 'Harold'. O di fare qualsiasi altra cosa gli chieda. Harry si limita a sorridere e ad aspirare la sigaretta, con il fumo che si intreccia ai suoi folti riccioli.

I ragazzi iniziano a salutarlo urlando.

"È bello vederti, amico!"

"Sono contento che tu sia venuto!"

"Non pensavamo che ce l'avresti fatta."

"Mi sembrava strano che non fossi qui, a dire il vero."

Harry si limita ad annuire, a sorridere - è una fottuta fossetta da cherubino? - e a stringere qualche mano, il tutto senza muoversi dal suo posto al fianco di Zayn, con la mano appoggiata sulla sua spalla.

Dopo qualche altra parola borbottata a Zayn, Harry si avvicina a Liam e gli passa la mano sui corti capelli castani prima di portarla sulla nuca di Liam. Dà un bacio anche a Liam con un esagerato e sciocco "MWUAH!" alla fine, mentre il fumo della sigaretta si accartoccia ancora nell'aria e si disperde dalle sue dita, premute sulla nuca di Liam.

Louis guarda tutto questo pensando a due cose:

1. Vorrebbe che Niall fosse qui a vedere tutto questo.2. Che cazzo di problema ha questo ragazzo?

Perché mentre Louis guarda questo scambio apparentemente innocuo, è irrimediabilmente allarmato dal vuoto che vede negli occhi del ragazzo mentre guarda queste persone come se fossero i suoi giocattoli, qualcosa di simile a un affetto malato che gli si riverbera addosso. Perché c'è qualcosa che non va in Harry, e lui non può che sentirsi disturbato da quegli occhi verde smeraldo che non contengono nulla, da quella bocca troppo perfetta che non esprime nulla e dalla freddezza del suo comportamento complessivo, nonostante i suoi movimenti languidi.

Ed è quella fossetta, quella fossetta infantile, accompagnata da una finta innocenza, da un fascino apparentemente dolce e da un atteggiamento disinvolto e accattivante, che contrasta con qualcosa che Louis non riesce a individuare. Ma c'è qualcosa di strano in questo ragazzo, qualcosa di molto, molto sbagliato.

Questo turba molto Louis.

Harry si gira lentamente dopo essersi staccato da Liam, torna indietro e si avvicina a Louis. Si ferma, più pensieroso di prima e divertito, mentre osserva Louis - forse per la prima volta - con gli occhi che scorrono su e giù per il suo corpo. Non è tanto sensuale quanto valutativo, e con quello snervante mezzo sorriso falso e storto dice: "Ciao, occhi azzurri," e termina la frase con un ghigno sfacciato. Il che, per il mondo esterno, è probabilmente attraente, ma per Louis è assolutamente predatorio e disgustoso e lo fa sentire scadente, come se fosse stato comprato con soldi sporchi in uno squallido club.

Harry infila la fine della frase nella sigaretta, fa un lungo tiro e soffia il fumo sul viso di Louis, sempre mantenendo il contatto visivo senza batter ciglio.

E Louis si sente veramente un poveraccio e fottutamente di merda. E non si sente per niente impressionato. Non risponde, resta in silenzio e ricambia lo sguardo del ragazzo con occhi stretti.

Mentre Harry aspetta, la sua espressione diventa divertita e, sembrando in gran parte indifferente a tutto, continua a fissarlo. Continua a fumare.

Poi Zayn mormora: "Questo è Louis. È nuovo. Mi piace."

Anche se non lo ammetterà mai, lo stomaco di Louis si contorce per il complimento, ma il suo viso non lo tradisce, e i suoi freddi occhi blu sono ancora stretti in fessure mentre fissa Harry."Oh, un nuovo giocattolo?" Harry chiede con incanto, e sta apertamente flirtando, ma Louis la interpreta come una perfida stronzata.

Quindi Louis dice: "Non sono il giocattolo di nessuno, grazie" e beve un sorso di vino.Liam osserva lo spettacolo con occhi spalancati prima di guardare Zayn che osserva con qualcosa di simile all'intrigo negli occhi.

Ma Harry è semplicemente divertito, non si scompone e alza le spalle, appoggiando la mano sullo schienale della sedia di Louis. Con movimenti fluidi, si appoggia a lui, spegne la sigaretta e dice con il suo tono vellutato: "Mi fa piacere, ma sei seduto sulla mia sedia, tesoro." Il suo sorriso cresce. "Sarei felice di condividerla, però."

Louis afferra i braccioli per trattenersi. Perché sarebbe scortese dare un pugno in faccia a Harry, soprattutto a un pranzo in cui è l'ospite d'onore.

Quindi, mantenendo la calma e scostando un po' di capelli dagli occhi, si dipinge in faccia il sorriso più falso che si possa immaginare e risponde: "Non sono uno che condivide, Curly."

Gli occhi di Harry si oscurano momentaneamente. "Mi chiamo Harold."

"L'avevo capito."

Harry indietreggia leggermente.

"Non credo che si sposterà," dice Zayn con tono mite, alzando lo sguardo verso Harry che mantiene il contatto visivo con Louis.

E da vicino, di persona, quegli occhi sono ancora più terrificanti. Dove dovrebbero esserci emozioni, anima e intimità, c'è invece un muro, freddo e scuro, che divide il ragazzo dal resto del mondo. E Louis non riesce a distogliere lo sguardo.

C'è un guizzo di qualcosa di più reale - solo per un attimo - nello sguardo del ragazzo, ma poi sparisce, all'improvviso e senza preavviso, sostituito dalla noncuranza.

Harry alza le spalle. "Va bene. Non mi dispiace stare in piedi. So adattarmi."

Ed è una tale fottuta bugia che la stanza mormora di risate.

"È bravo, questo Louis," dice Edward a Harry, sorridendo dolcemente. "Simpatico".

"Ah, sei simpatico, quindi?" Harry dice con finta gioia, e Louis piega le braccia.

"Tremendamente. Potresti riempirmi il calice?" Louis chiede a Edward, facendo cenno al vino.

"Lo faccio io," interrompe subito Harry, aggrottando le sopracciglia, e Liam ridacchia. Traditore.

"Non credo che ne sia in grado, a dire il vero," intona Louis senza guardare Harry, e Zayn si mette a ridere.

Harry non risponde immediatamente, ma sceglie un sigaro e ne taglia l'estremità.

"Capisco perché ti piace, Zayn, tesoro," dice alla fine, con delicatezza. "È molto carino. Ed è così piccolo."

Louis diventa subito rosso (odia essere chiamato "piccolo" o "basso", lo odia con tutto il cuore) e guarda verso Harry, con un'occhiataccia.

"Non c'è bisogno di parlare di me come se non fossi nella stanza, Curly."

"Harold."

"Chi?"

Harry sorride, compiaciuto, mentre porta il sigaro alle labbra. "Sei piuttosto basso. Accidenti". Schiocca la lingua. "Ma sei in piedi? O - aspetta, in realtà sei seduto, o sbaglio?"

È una piccola provocazione, e sa che Harry la dice solo per farlo arrabbiare, ma cazzo, Louis è sempre stato vittima del suo temperamento, così si alza di scatto dalla sedia.

"Vuoi un po' di formaggio?" chiede con forza, e cazzo - da dove gli è uscita questa frase? Potrebbe essere infastidito.

Suppone di doversi sentire fortunato, visto che sarebbe potuta andare molto peggio, ma il sorriso di Harry si allarga, rivelando un bel paio di denti assolutamente da predatore.

"Sei un ospite così accomodante, Louis Tomlinson." La frase è pronunciata con una riverenza così esagerata che Louis quasi si scaglia contro di lui.

"I tuoi capelli sono orrendi," sputa Louis all'improvviso, e cazzo, ora è regredito alla rabbia infantile, non è vero?

Ma a quanto pare era la cosa giusta da dire perché i ragazzi dietro di lui sussultano e il sorriso di Harry vacilla.

Ed ecco di nuovo quel guizzo di qualcosa di indefinibile. Ma poi, ancora una volta, sparisce, la noia torna al suo posto. E poi guarda Zayn.

"Sei andato a fare canottaggio di recente? Michael continua a chiedere di andarci, ma io non riesco proprio a interessarmene."

In questo modo, l'attenzione di Harry si è spostata altrove.

E se Louis è grato - perché potrebbe davvero uccidere questo tizio - la frase lo disgusta ancora di più. Perché questo dimostra solo che Harry stava giocando con Louis come se fosse un topolino, esercitando il suo fascino su di lui con il minimo sforzo per conquistarsi un altro tirapiedi, arrendendosi solo quando il compito è diventato troppo arduo.

Il resto del pranzo è trascorso con Harry appoggiato alla sedia di Louis che si pavoneggia a intermittenza mentre discute volubilmente con Zayn e Liam e si concentra su Louis, fissandolo in modo intenso, profondo e inquietante. Ma non con un interesse genuino, bensì con l'annoiato desiderio di dimostrare qualcosa.

Così Louis lo ignora completamente.

Invece, si diverte il più possibile mentre si intrattiene con gli altri, facendo battute, prendendoli per il culo e gridando esclamazioni, mentre Liam guarda deliziato dall'altra parte del tavolo, con un leggero luccichio di malizia negli occhi. Zayn è altrettanto divertito (a modo suo), con le dita che si appoggiano alla tempia, reclinato sulla sedia nel modo più lussuoso possibile. È l'immagine sputata di un re e Louis decide che, se finiranno per essere amici, comprerà una corona a questo ragazzo.

E, nel frattempo, Harry fissa Louis. Louis fa battute ridicole e a sua volta ignora il ragazzo.Alla fine i ragazzi cominciano ad andarsene. Edward ha una lezione di musica, Philip ha una riunione, Lyle si annoia e George vuole vedere la sua ragazza, e lentamente se ne vanno, uno alla volta.

Ben presto rimangono solo Louis, Zayn, Liam e Harry (e Harry è ancora in piedi accanto alla sedia di Louis, perché è un testardo del cazzo, e continua a fissare divertito un Louis molto irato) e Louis decide che è il momento perfetto per andarsene anche lui.

Si alza, lisciandosi la camicia mentre ignora gli occhi di Harry, e va a salutare il padrone di casa (che ora sta fumando vicino alla finestra con Liam) perché apprezzava davvero la compagnia di ragazzi che non erano gusci vuoti di esseri umani. (Ahem.)

"Beh, grazie ancora, amico. Mi sono divertito tantissimo, davvero. Il miglior pranzo che abbia mai fatto!" Louis dice amichevolmente, facendo un cenno di rispetto.

Le labbra di Zayn si piegano verso l'alto in risposta, mentre Liam prende il telefono di Louis dalla sua mano e digita il suo numero.

"Ci manderai un messaggio ogni volta che avrai un momento, naturalmente," Liam suggerisce, battendo il numero sullo schermo. "E ora ho anche il tuo numero. Così possiamo organizzarci."

Fa un ampio sorriso, con gli occhi felici e sgranati, mentre riconsegna a Louis il telefono.

"Oh, sì, certo. Fammi sapere quando riorganizzate. Sarei felice di unirmi a voi."

Zayn, che è in piedi accanto a Liam con il braccio delicatamente avvolto intorno alla sua vita, sta fissando oltre la spalla di Louis. Louis sta per voltarsi e cercare la fonte del suo sguardo sbarrato, quando improvvisamente Zayn dice:

"Harry, stavi per accompagnare Louis all'uscita, vero?"

Cos'è che ha appena detto?

Harry, con un sorriso diabolico, risponde immediatamente: "Certo."

Louis reprime l'impulso di scagliare Zayn dall'altra parte della stanza mentre si riempie di tensione.

"Posso trovare la via di casa da solo," dice Louis con peso in ogni parola, lanciando a Zayn un'occhiata tagliente.

Ma lui si limita ad alzare le spalle e Liam lo guarda. "Harry ha un ottimo senso dell'orientamento. Non si sa mai." E a Louis non sfugge l'impertinenza del tono di Zayn.

Perché, cazzo, sta cercando di costringerli a stare insieme?

Eh no, cazzo.

"E ottime conversazioni," aggiunge Harry, rimettendosi la sciarpa mentre si dirige verso Louis. "Sono molto simpatico," dice, ma la sua inflessione suggerisce tutt'altro, con un sorriso di circostanza.

Pensa di essere così fottutamente affascinante.

Louis lo fissa, indifferente. "In qualche modo ne dubito."

"Andiamo?" Harry lo chiede senza soluzione di continuità, offrendogli il braccio.

E forse perché Liam e Zayn lo stanno fissando in attesa, o forse perché non ha l'energia per farne un dramma, Louis, con un sospiro e un roteare degli occhi, prende il braccio di Harry.

*

Finalmente sono fuori e Harry è riuscito a sembrare ancora più idiota.

Ha parlato di sé, dei suoi voti impeccabili, del suo desiderio di compagnia, di come nessuno lo capisca (e le sue doti di attore sono una merda, tra l'altro, quindi non sta prendendo in giro nessuno) e si è persino spinto a paragonare gli occhi di Louis a un cielo estivo.

È un'adulazione fredda e vuota, e anche se Harry probabilmente pensa di essere riuscito a fare un'altra conquista, Louis tiene a bada il vomito.

"Voglio mostrarti i giardini," dice improvvisamente Harry, fermandosi e rivolgendosi a Louis. "È il mio posto preferito al mondo. Devi venire - ti ispireranno, anche nel sonno."

Anche nel sonno? Ma di che cazzo sta parlando?

"Non è che me ne freghi molto dei giardini, bel tentativo però," ringhia Louis, togliendo il braccio dal suo e facendo un passo indietro.

Harry lo fissa, e Louis pensa che possa essere stato leggermente preso alla sprovvista, il che sarebbe la prima vera emozione che vede in lui. "Ma di sicuro sei curioso."

"Non proprio, grazie. Se volessi guardare dei fiori farei una ricerca su Google. Non mi interessa più di tanto, a dire il vero." Con questo, Louis fa spallucce e comincia a camminare davanti a Harry, pregando il dolce bambin Gesù di non essere seguito.

"Ti riaccompagno io," dice Harry, incerto, e grazie al cielo non ha cercato di raggiungerlo.

"Non riesco a trovare una sola ragione per cui dovrebbe essere necessario, Curly."

"Harold," è la risposta istintiva, e Harry lo fissa, leggermente infastidito; Louis può praticamente sentirlo rinunciare al progetto che è Louis Tomlinson. Perché, no, Louis non è un gioco e anche se lo fosse non potrebbe essere vinto. "Mi sono offerto solo per essere educato. Non hai un po' di educazione, Louis Tomlinson?"

Louis fa una pausa, voltandosi a malincuore verso Harry che è esattamente dove l'ha lasciato.

"Non ho bisogno di buone maniere. Dico quello che penso. Non mi preoccupo di apparire in un certo modo. È buffo vivere in questo modo, non è vero?" E senza un'altra parola o sguardo, Louis gira i tacchi e se ne va.

"Ciao...?" sente Harry chiamare, quasi con curiosità.

Ma Louis lo ignora.

E Louis è così arrabbiato.

Non è nemmeno sicuro del motivo per cui quel breve incontro lo abbia reso così genuinamente arrabbiato, ma è così. Lo ha reso furioso. Lo ha riempito di nuova rabbia e amarezza e frustrazione e... cazzo.

Louis forse non sa cosa ci fa qui, cosa farà della sua vita o come sopravviverà al resto del trimestre, ma una cosa la sa:

Louis Tomlinson odia Harry Styles.

(NEW) Young and Beautiful || l. s. || ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora