Capitolo 8

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Louis arriva alla festa con quarantacinque minuti di ritardo, con il suo nuovissimo - e molto elegante, bisogna dirlo - costume sotto i jeans e con addosso la polo bianca di Niall che ha preso in prestito all'ultimo minuto (cosa può dire? Il ragazzo ha dei bei vestiti). È nel posto giusto - ha detto il nome di Harry alla reception e sembrava che sapessero tutti di cosa stesse parlando - ed è assolutamente splendido all'interno, anche se non riconosce anima viva.

La piscina è al coperto, circondata da vetrate cristalline che si inarcano verso il cielo. Le pareti sono sconfinate e color crema, la piscina è ampia e scintillante, e bellissimi rampicanti con fiori dai colori vivaci dipingono gli angoli della stanza, profumando l'aria e coprendo l'odore di cloro.Puzza di ricchezza e di eccessiva lussuria.

Certo, è bello. Ma è anche uno spreco di soldi e Louis si sente davvero fuori posto con le sue Vans ai piedi.

Ragazze e ragazzi che indossano i loro costumi da bagno più belli, con in mano bicchieri da cocktail, shot di rum e flutes di champagne, strillano e squittiscono mentre si schizzano a vicenda in piscina, fanno video con l'iPhone e posano per le foto di Instagram.Louis vorrebbe quasi dar loro fuoco. E, dannazione, si accenderebbero in fretta con tutto il liquore che hanno disseminato in giro.

Vicino alla piscina c'è una fontana gigante in cui scorre quella che sembra essere acqua rosa pastello. Ma perché, cazzo? E, oh sì, ci sono delle persone anche lì dentro. Sguazzano ed emettono risate fragorose e si bilanciano ubriachi sul bordo con i tacchi e... sembra che la stiano bevendo. Molto bene. Quindi questo è ciò che lo aspetta.

"Se quella è una fontana di champagne, giuro su Dio," borbotta Louis sottovoce.

Ma la situazione non fa che peggiorare.

Perché proprio quando Louis è sul punto di considerare l'idea di andarsene (ci sono camerieri che si aggirano con caviale spalmato sui cracker e c'è un'intera sala dedicata a fumare sigari e a guardare una partita di calcio - ma dai, cazzo) Louis vede Harry Styles.

Con un cazzo di falco appollaiato sul braccio.

Perché sì, Harry Styles ha un dannato falco. Ha il manicotto protettivo sul braccio e tutto. Per di più, è vestito con un abito rosa e un papillon di raso grigio. A una festa in piscina.

Ma che cazzo di festa è?

"Louis!" esclama improvvisamente una voce da dietro, e oh, sia lodato il cielo, è Liam, che indossa un minuscolo costume nero (begli addominali, Liam, dieci punti a Grifondoro) e tiene in mano una coppa di champagne. Zayn è al suo fianco con una camicia bianca arrotolata fino ai gomiti e pantaloni marrone chiaro, con il suo amato fedora in testa. "Eccoti qui! Sono così felice che tu sia venuto!"

"Perché pensi sempre che non mi presenterò?" Chiede Louis, stringendo la sua mano e poi quella di Zayn.

Liam alza le spalle. "Suppongo che sia perché io al posto tuo non sarei così convinto di andare a tutti questi strani eventi ospitati da gente strana che conosco a malapena."

"Beh, a me piacciono le persone strane e mi piacciono ancora di più gli strani eventi," sorride Louis con aria impudente, e Liam fa una risata di approvazione mentre Zayn sorride. "Ma cosa sta succedendo esattamente in questo momento?"

"In che senso?" Chiede Liam, perplesso.

"Beh, vengo qui e Harry Styles ha un uccello sul braccio," dice Louis, sperando di non essere troppo scortese. "Che cosa... significa?" Sta cercando con tutte le sue forze di essere gentile.Zayn ride di gusto ed è una risata meravigliosa, dolce e compiaciuta, e Louis non può fare a meno di sentirsi un po' orgoglioso di sé. Da quello che ha capito, Zayn ha un carattere un po' burbero e ogni occasione per vedere quel sorriso genuino - che è bellissimo, in tutta onestà - è ben accetta.

"L'ha appena preso," dice Liam, sorridendo. "È così carino. Vuoi accarezzarlo?"

Louis lo fissa.

"Nessuno vede il problema qui?" continua, aggrottando un sopracciglio incredulo. "Il fatto che sia attualmente in possesso di un rapace? Sono quasi certo che sia illegale."

"No, no. In realtà sono un buon amico del presidente della PETA, quindi dovrebbe essere tutto a posto," dice Liam sorridendo con disinvoltura.

Louis continua a fissarlo. "Sei buon amico del presidente?"

"Sì, esatto."

"Naturalmente." Il suo tono è piatto. "Ha senso."

"È un uomo meraviglioso."

"Mi fa piacere."

Zayn sorride. "Liam è amico di tutti quelli che hanno più di quarant'anni."

"Non è vero!"

"Sì invece. E' più forte di te, tesoro." Lo sguardo di Zayn scivola su Louis. "Ma non preoccuparti per l'uccello. Mi assicurerò che venga affidato a chi è in grado di prendersene cura."

Louis sorride e annuisce, sinceramente sorpreso. Zayn non doveva essere una forza terrificante di bellezza e potenza? Per la maggior parte sembra un'anima gentile, mite e attenta. Ha anche un cervello.

D'altra parte, Louis non conosce ancora bene il ragazzo.

Ma non importa, perché Louis ha problemi ben più urgenti da risolvere.

"Cazzo, sta arrivando," sospira Louis, guardando Harry che li individua e comincia a camminare verso di loro con il falco al seguito. Una frase che Louis non avrebbe mai pensato di dire in vita sua.

"Louis Tomlinson," una voce profonda e roca fa le fusa, e le parole si diffondono sul trio come melassa, impigliandosi sotto le unghie di Louis e intasandogli le orecchie. "Ciao," saluta sfacciatamente, trascinando la parola con toni dolci. Il tutto mentre gli occhietti del falco scrutano l'anima di Louis.

"Ciao," saluta Louis con disgusto, e dà un'occhiata all'uccello.

"Ragazzi," Harry fa un cenno a Liam e Zayn, prima di riportare il suo sguardo tagliente su Louis, con il suo finto sorriso a denti stretti. "E tu come stai oggi?"

"Sai cosa, starei molto meglio se non avessi una specie in via di estinzione seduta sul tuo braccio."

"Non sono più in pericolo. La sua specie è in via di guarigione."

"In ogni caso hai comunque un cazzo di uccello sul tuo braccio."

"Cleopatrick."

"Come scusa?"

"Si chiama Cleopatrick," chiarisce Harry, e il suo ghigno è così ampio e imbranato che Louis potrebbe quasi credere che sia autentico, se non fosse per il vuoto nel suo sguardo.

"Cleopatrick? Dici sul serio?" Louis si blocca, fissando lui - e CleoPatrick a quanto pare - dritto negli occhi.

"Ha pensato a nomi peggiori," dice Zayn con un sorriso divertito, mettendo una mano sulla schiena di Liam.

"Una volta ha chiamato un cactus 'Chlamydia'," spiega Liam, e il sorriso di Harry si allarga, con i denti che scintillano sotto i raggi di sole che filtrano dai lucernari.

"È un nome bellissimo," dice dolcemente, voltandosi per accarezzare Cleopatrick sulla testa. I suoi ampi occhi neri sbattono momentaneamente le palpebre in segno di soddisfazione, apparentemente abituati al tocco umano, e sembra quasi che la carezza gli piaccia.

Rimane comunque una situazione assurda, quindi Louis si limita a guardare. "È comunque un nome ridicolo."

"Davvero? A me piace," dice Harry distrattamente, continuando ad accarezzare l'uccello. E cazzo, gli ci vuole tutto il giorno per portare avanti una conversazione completa? Ogni parola è pronunciata con una lentezza così dolorosa. "Una ragazza laggiù gli ha dato il nome."

"Quindi hai accettato subito e l'hai chiamato così? Non potevi ascoltare altri suggerimenti?"

Liam ridacchia e Zayn sorride.

"Beh. In realtà voleva che lo chiamassi 'Barney'. Ma non mi piaceva, così l'ho chiamato 'Cleopatrick'. Ma è grazie a lei che l'ho chiamato così. Capisci?"

"Quindi hai scelto tu il nome dell'uccello."

"Esatto, Louis Tomlinson."

E Louis decide che odia il modo in cui Harry pronuncia il suo nome, tutto lento, rimbombante e che scorre come un temporale. O come velluto stropicciato. Non è per niente attraente, neanche un po'. È fottutamente... irritante. È un suono fastidioso.

"Allora, dimmi. Perché mai hai comprato quella povera creatura?" Louis chiede, interrompendo Liam che stava iniziando a chiedere dove fosse il cesso. Peccato.

Harry, non sentendo Liam (che ora sta facendo il broncio a Zayn), si limita a dire, riportando i suoi freddi occhi verdi su Louis: "Mi piaceva. È la mia nuova fissa. Ti piacciono gli uccelli?"

"Non mi piacciono gli uccelli. Cagano ovunque, ti volano in testa, non sono molto belli e non mi fido dei loro occhi. Sono molto penetranti."

Appena pronuncia l'ultima parola le labbra di Harry si contraggono, quasi per ridere, prima di tornare a distendersi in un ampio e inquietante sorriso. "Meglio che tu stia lontano da Cleopatrick, allora. I suoi occhi sono estremamente penetranti," dice con un lento battito di ciglia. Ovviamente riesce a rendere la cosa inquietante.

Louis stringe gli occhi a quelle parole, sentendo già i muscoli tesi per l'agitazione. "Ti assicuro che non avrò problemi a stare lontano da Cleopatrick, soprattutto se sarà attaccato a te tutto il giorno. Ora, tesoro, vado a cercare dello champagne e a fare finta di divertirmi." Con questo, Louis inizia ad allontanarsi.

"Suggerisco la fontana. I bicchieri sono laggiù," dice Harry, indicando un tavolo con una torre di bicchieri di champagne scintillanti e appena lucidati, in attesa di essere riempiti.

E sì, questo lo conferma: è una fottuta fontana di champagne. Ma come cazzo ti viene in mente una cosa del genere?

"Ovviamente, cazzo," canta Louis in risposta, senza voltarsi.

Gli spiace aver abbandonato Liam e Zayn - le uniche due persone a questa festa che conosce - ma ha bisogno, assolutamente bisogno, di stare lontano da Harry Styles prima che uccida lui e il suo uccellino.

Così si dirige verso la torre di bicchieri di champagne, ruba quello in cima e affoga la sua ira nell'alcol.

*

Sono passate alcune ore e alcuni bicchieri e Louis ha avuto molte conversazioni di qualità con gli ospiti.

Beh... Forse non proprio di qualità.

L'ultimo con cui ha parlato continuava a parlare degli yacht di suo padre.

"Ne abbiamo avuti così tanti che non riesco nemmeno a contarli. I miei fratelli ne hanno distrutti più di una dozzina. Non è un problema, ovviamente, visto che mio padre è il capo dell'azienda. Ne riceviamo in continuazione, non sappiamo più dove metterli."

C'è gente al mondo che trova davvero interessante questo tipo di conversazione?

"Ah, immagino," risponde Louis con finta empatia, annuendo con la testa mentre fissa una pianta. "Mio padre è il proprietario del programma spaziale britannico, quindi abbiamo un mucchio di vecchi razzi e astronavi in giro."

"Oh, davvero?" Chiede il ragazzo senza nome, incuriosito.

Per l'amor del cielo.

"No. Era una battuta."

"Ah."

Segue un silenzio imbarazzante.

"Allora... cosa possiede tuo padre?"

E a quel punto Louis abbandona ufficialmente la conversazione.

Da allora, si è spogliato ed è rimasto in costume (e sì, ha ricevuto qualche sguardo, quindi forse non è così pallido e fuori forma come pensava) e ha nuotato a lungo, scorgendo di tanto in tanto Liam e Zayn e facendosi qualche risata. A un certo punto Liam è persino entrato in piscina per fare compagnia a Louis, ma Zayn non si è mai cambiato e ha preferito sedersi sulle panchine di marmo a lato, fumando elegantemente sigarette e sistemandosi il cappello. Il che non sorprende affatto Louis: Zayn non sembra il tipo che sguazza nelle piscine.

Al momento Louis è sdraiato da solo sul pavimento fresco della stanza, e fissa il cielo azzurro e soleggiato che fa capolino dal lucernario. I suoi capelli sono ancora umidi, le sue dita ancora raggrinzite, ma onestamente non gliene può fregare di meno. Si sente rilassato e in pace con il mondo in quel momento.

Forse dovrebbe mandare un messaggio a Niall.

Proprio mentre sta si sta allungando per afferrare i pantaloni abbandonati a terra, un grosso paio di piedi si avvicina a lui.

E Louis prega, assolutamente prega, che non sia chi pensa che sia. Con l'ansia che già gli contorce lo stomaco, alza lo sguardo.

E, sì.

È lui.

Vestito con un minuscolo costume da bagno rosa e nient'altro. E, con grande sorpresa di Louis, è pieno di tatuaggi. C'è una "G" sulla spalla destra, una "A" sulla sinistra e scarabocchi vicino alle clavicole e lungo il bicipite sinistro. Ci sono anche piccole figure, come corone e triangoli e diamanti e quello che potrebbe essere o meno lo scarabocchio di un gatto, e sul polso c'è un piccolo lucchetto e quello che sembra essere il segno zodiacale dell'Acquario.Interessante. (Non è vero.)

"Beh, ciao," mormora Harry, fissando Louis dall'alto. Che coglione egocentrico.

"Dov'è Cleopatrick?" Louis lo chiede con decisione, rifiutandosi di salutarlo a sua volta.

"Con Zayn," dice senza problemi, e porge la mano a Louis. "Posso aiutarti ad alzarti?"

"Perché pensi che io voglia alzarmi?"

"Per parlare con me. Mi sento solo quassù."
"Stai scherzando, vero?"
Harry si limita a sorridere, impassibile, con la mano ancora tesa. E, ancora una volta, Louis potrebbe quasi credere alla sua sincerità civettuola, se non fosse per quei fottuti occhi. Quello sguardo assolutamente inquietante che inizierà a perseguitare gli incubi di Louis se non sta attento.
Tuttavia, Louis gli prende la mano, solo perché il fondoschiena comincia a fargli male, e si alza di scatto. E poi Harry gli bacia la mano.
Gli bacia davvero la cazzo di mano, le labbra fredde premute contro la carne calda.
"Non siamo in un film Disney. Puoi anche evitare," mormora Louis in tono ironico, allontanando la mano.
"Ehi. Volevo solo essere educato," sorride Harry, con i riccioli che gli sfiorano gli occhi pigri.
"Sicuramente."
Si osservano l'un l'altro, Harry con un ghigno vincente e le mani dietro la schiena, Louis che lo guarda con sospettoso disgusto.

"Perché ci stai di nuovo provando con me?" Louis chiede all'improvviso, con voce dura mentre incrocia le braccia.

"Non ci sto provando con te. Non l'ho mai fatto! Sto solo cercando di fare conversazione," dice Harry, prima di abbassare lo sguardo sul costume piuttosto allettante di Louis. "Non che non mi dispiacerebbe farci un giro, naturalmente". Il commento è scortese e avvilente, ma Harry lo accompagna con la sua fossetta e la sua testa inclinata, e Louis capisce perché attira così tante vittime inconsapevoli.

Purtroppo per lui, Louis è tutt'altro che inconsapevole.

"Sei un infame, lo sai? Nessuno dei tuoi trucchetti da ragazzino funzionerà con me. Io ho davvero un'anima, cosa con la quale evidentemente tu non sei molto familiare."
Il sorriso di Harry si abbassa appena, e Louis vede ancora una volta quel lampo nei suoi occhi, quel breve, fugace momento di vera emozione, troppo momentaneo per poterlo definire. E poi, ancora una volta, sparisce.
"Sei intimidito dai miei tatuaggi?" gli chiede all'improvviso, e Louis si blocca, perché... in che senso? Lo ha detto davvero? E completamente dal nulla?
"Mi stai chiedendo se sono intimidito da un po' di inchiostro che è stato conficcato nella tua pelle? O intendi le immagini in sé? Perché nessuna delle due mi intimidisce, te lo assicuro. Un gorilla - questo sì che è intimidatorio," dice Louis, radunando tutto il desiderio di giudicare gli altri che possiede e riversandolo su Harry, scostando i capelli dagli occhi e mettendo le mani sui
fianchi.
"E se mi facessi un tatuaggio di un gorilla?"
"La risposta è sempre no. Vuoi che io sia intimidito?"
"Vuoi essere intimidito da me?"
"No, porca miseria. Sei davvero ottuso."
"In realtà sono un genio. Un prodigio, addirittura. Me lo dicono tutti i miei tutor."
"Che cosa carina. Hai un sacco di tatuaggi stupidi per essere un genio."

Il sorriso di Harry vacilla. "Non è vero."

"Sì, amico. E' vero."

E ora Harry lo guarda apertamente con cipiglio. "A me piacciono."

Louis sgrana gli occhi e ispeziona il piccolo lucchetto dipinto sul polso di Harry. "Quello mi sta bene perché è piccolo. Comunque odio i tatuaggi. Oh, cosa c'è scritto? Sembra una scritta. Ti sei tatuato il nome della tua ragazza?" Louis lo chiede con voce condiscendente, indicando l'orologio tempestato di diamanti di Harry e le parole scritte sotto di esso in grassetto.

Harry strappa immediatamente la mano, con movimenti a scatti e occhi che si illuminano di un'intensità che Louis non ha mai visto prima, facendolo trasalire. I suoi occhi, di un verde intenso che non conosce cerimonie o finzioni, si conficcano in Louis, e... cazzo! Per la prima volta, Louis si sente come se stesse guardando una persona vera e propria e non un manichino.

Louis si sente come se stesse davvero guardando Harry Styles.

"Non toccare il mio orologio," è l'unica cosa che dice, e anche la sua voce perde il suo tono di scherno, per diventare bassa e monotona.

"Perché? Hai dei diamanti veri incastonati da bravo ragazzino snob? Non vuoi sporcarli?" incalza, con il suo stesso temperamento che si fa pungente.

Per un attimo Louis si chiede se Harry stia per prenderlo a pugni, e il suo sangue comincia a pompare fuoco, il suo temperamento è carico e pronto a scatenarsi.

Ma poi sparisce.

Il cipiglio, l'espressione corrucciata, la concretezza: tutto sparito, sostituito da un altro sorriso affascinante e da uno sguardo vuoto.

"Certo che sono diamanti veri," dice Harry, con la voce di nuovo allegra. "Non ho mai capito il senso di quelli falsi. Mi piace che le cose siano autentiche," dice - e non è ironico?

"Forse il prezzo potrebbe essere il motivo," dice Louis seccamente. "Perché, sai, non tutti sono nati con una ricchezza estrema e immeritata."

Un altro guizzo gli attraversa il viso per un brevissimo secondo, presto sostituito da un ampio sorriso. "Immagino di sì. Ma i soldi non sono mai stati un problema per me."

Louis lo fissa.

Ci sono mille modi in cui potrebbe replicare. Ci sono mille schiaffi che potrebbe dare a questo ragazzo.

Invece Louis sbatte le palpebre e si accontenta di un "Adesso vado di là". E se ne va.

*

Circa mezz'ora dopo, Harry lo ritrova, non appena Liam e Zayn si allontanano per riempire i loro bicchieri, lasciandolo solo.

"Sembri dolorosamente sobrio. Sei sicuro di aver bevuto abbastanza?" gli chiede, avvicinandosi a Louis. Indosa ora un'ampia maglietta bianca sopra il suo costume rosa, con ai piedi dei sandali grandi e particolari.

"Sei tornato. Non dovresti essere tu ad ospitare questa festa?" Louis borbotta, stringendo le labbra e guardando ovunque tranne che verso il rompipalle accanto a lui.

"Sono il padrone di casa. Sto parlando con il mio ospite preferito," sorride, e lancia a Louis lo sguardo più fintamente intenso. Sembra più annoiato che sedotto, probabilmente sta scegliendo mentalmente i vestiti per il giorno dopo o sta cercando di decidere quale droga prendere più tardi.

"Flirti con tutto? Anche con Cleopatrick?"

"Soprattutto con Cleopatrick. E comunque è con un amico, prima che tu lo chieda. Mi prendo cura di lui, non pensare che io sia un cattivo padre."

"Vedremo se questa teoria regge. Ora vai. Ho bisogno del mio Louis Time e si sta facendo buio: dovrai metterti l'abito da sera."

Il sorriso di Harry si allarga. "Come facevi a sapere del mio abito da sera? Ne hai portato uno anche tu?"


"Non fare l'idiota."

(NEW) Young and Beautiful || l. s. || ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora