Harry continua a controllare il telefono.
Il che è ironico, perché Louis sta facendo l'esatto contrario: ha spento il telefono. Per paura delle incessanti telefonate di sua madre. Che forse è stato tentato di rispondere.
Ma solo per fermare l'incessante squillo.
Stanno percorrendo una strada di campagna con l'auto d'epoca (con grande confusione di Louis: "Ma non è la macchina di Zayn?" "La condividiamo," aveva detto Harry con semplicità, poi era salito senza aggiungere altro), dopo aver lasciato da tempo la loro cittadina, e nessuno dei due ha detto una parola da quando Louis ha accettato di seguire Harry. E Louis è un po', forse, in preda al panico, ma riesce a mantenere la calma mentre, seduto sul sedile del passeggero, cerca di capire cosa cazzo stia succedendo. E perché cazzo ha accettato di essere qui.
Si avvicina la sera, il cielo senza nuvole si tinge di sfumature agrumate e i fiori di caprifoglio e di cotone impregnano l'aria frizzante. Harry e Louis viaggiano nel silenzio soffocante, le loro figure illuminate da una luce ambrata, mentre la brezza scompiglia i capelli e sfiora la pelle. La luce del sole e gli alberi scivolano davanti a loro mentre si muovono lungo la strada. Louis tamburella con le dita sulla portiera, sulla coscia, dappertutto, con i piedi che si muovono mentre di tanto in tanto lancia occhiate ostinatamente curiose a Harry, desiderando segretamente una spiegazione o una sensazione di tranquillità. Ma fa del suo meglio per non fissarlo in maniera troppo palese, e così gira la testa dalla parte opposta, fingendo di osservare il paesaggio sfocato.
Ma è perfettamente cosciente di Harry e di ogni sua mossa.
Harry.
Harry con la fronte aggrottata che non sbatte mai le palpebre mentre i suoi morbidi riccioli gli ricadono sul viso, le labbra strette in una linea. Harry che controlla il telefono ogni due minuti, con il volto privo di emozioni, a parte le pieghe e la tensione. Harry che era di pessimo umore e ha fatto tuonare il mondo prima di portare Louis al sicuro senza un motivo.
Beh, speriamo che sia al sicuro. C'è ancora la possibilità che l'omicidio sia imminente.
Stanno viaggiando da dieci minuti e Louis non riesce a smettere di giocherellare nervosamente con un buco nei suoi jeans.
Dieci minuti interi di guida.
E Harry non ha ancora detto dove stanno andando.
E Louis è una persona molto, molto curiosa.
"Va bene. Devo saperlo," sbotta alla fine, voltandosi verso Harry, che ha le sopracciglia aggrottate e gli occhi fissi sulla strada. "Dove stiamo andando?"
"In un posto."
"Questa non vale come risposta," dice Louis stizzito, alzando gli occhi al cielo. "E puoi smetterla con questo atteggiamento. Ho il diritto di sapere." Fa una pausa. "Magari mi stai portando da qualche parte per uccidermi." Osserva attentamente la reazione di Harry.
"Non ti ucciderei," dice Harry, come se fosse l'idea più ridicola del mondo. "Troppo casino."
Oh wow.
Le sopracciglia di Louis si alzano. "Oh! Errore mio! Potresti portarmi da qualche parte per farmi uccidere da qualcun altro, allora."
E Harry rimane in silenzio.
Il che, forse, è leggermente preoccupante.
Sopraffatto dall'inquietudine (non crede di essersi mai trovato in una situazione più imbarazzante in vita sua) Louis allunga la mano per armeggiare con la radio che, a dirla tutta, sembra completamente in contrasto con il veicolo d'epoca. La sposta sulla prima stazione che gli viene in mente.
"Aaaaaalright," la voce dello speaker rimbomba nel silenzio e nel vento, e gli occhi di Harry si spostano di lato prima di tornare a posarsi sulla strada. "Eccolo qui. 'One Heart' degli Electra, il loro nuovo singolo, in uscita il 16 ottobre. Farà sicuramente ballare i giovani, non è vero, Ted?"
"Hai ragione," concorda Ted, e Louis sorride delle loro voci grandiose ed esagerate, notando le nocche bianche di Harry sul volante mentre guarda ancora una volta il suo telefono appoggiato sulla coscia. "Ma non sarà l'unico successo di Nick Grimshaw quest'anno, vero?"
"No?"
"Ha quel nuovo singolo con Des Styles, no?"
Louis si irrigidisce al nome e si aspetta che lo faccia anche Harry.
"Ahh, sì, hai ragione. E sono sicuri di fare centro... ci riescono sempre! A proposito di Des, ha avuto un po' di..."
Ma la radio si spegne, la mano di Harry vola a silenziarla, e Louis lo guarda allarmato.
"Stavo ascoltando!" si lamenta, ma la fronte di Harry si aggrotta ulteriormente e il suo silenzio assume una nuova sfumatura.
"Io no." ribatte, come se questa fosse l'unica ragione al mondo per chiudere la conversazione.Il che, di solito, spingerebbe Louis a fare l'esatto contrario, ma gli occhi freddi di Harry tornano a posarsi sullo schermo nero del suo telefono e Louis non riesce a discutere in mezzo agli strati di tensione e al caos silenzioso già presenti.
Così Louis lascia perdere. Perché qualsiasi cosa stessero per dire quei tipi della radio riguardo a Des, Harry non voleva sentirla. O non voleva che Louis la sentisse?
"È buffo che Niall stia facendo i pezzi di batteria per la nuova canzone di tuo padre," dice Louis a bassa voce, incapace di resistere a insistere un po' sulla questione.
Harry annuisce in silenzio, con le nocche bianche, ma non dice nulla.
"Credo che stasera tornerà in studio per lavorare ancora. Sembra divertente."
Il che fa girare bruscamente la testa di Harry. "È già stato allo studio?" chiede, con una certa attenzione.
"Ehm, sì, due giorni fa o giù di lì. Non lo sapevi?"
Il volto di Harry reagisce, appena appena, quasi troppo all'improvviso perché Louis possa coglierlo. Sbatte le palpebre con costanza e le ciglia si intravedono nell'oro del sole. "Des era lì?" chiede in tono controllato, ignorando la domanda di Louis, e anche se Louis sente la nonchalance sulla superficie di ogni parola, sente la tensione che scintilla sotto la pelle di Harry.
"No. Non c'era," dice solo Louis.
E torna il silenzio, riempito solo dal vento che sferza l'auto e i loro corpi.
E Louis desidera silenziosamente che un'incudine gli cada addosso.
*
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(NEW) Young and Beautiful || l. s. || ITALIAN TRANSLATION
FanfictionLouis, con orrore, frequenta un'università elitaria in cui il nome Zayn Malik significa qualcosa, Niall Horan non smette mai di parlare, ci sono pianoforti ovunque e Harry Styles, figlio di un ex rocker drogato e clinicamente pazzo, ha un sorriso pe...