Ogni desiderio del Cuore

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NOTA: come sempre, consiglio l'ascolto della musica insieme alla lettura!


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"Non avevo idea che tua nonna fosse appassionata di enigmi!"

"Nemmeno io", rispondo a Silver. I suoi occhi brillano di eccitazione. Il sorriso che muove le labbra del mio amico mi fa innervosire.

"Ti diverte la cosa? Ti ricordo che qui si parla di me, in qualche modo strano... è mia la vita con cui stanno giocando!"

Pronuncio queste parole stizzita e arrabbiata, ma mi pento subito dopo, quando il volto del mio amico si oscura. Viene a sedersi accanto a me, sul divano del soggiorno di casa.

"Dolcezza, non ho MAI, nemmeno per un secondo, sottovalutato quello che sta succedendo", mi dice. "Ti posso assicurare che io so benissimo quanto sia seria la situazione."

Fa una pausa, scrutandomi con quegli occhi che sembrano la rappresentazione stessa dell'infinito. Per un attimo mi dà la sensazione di sapere molto più di ciò che dice, ma il momento viene spazzato via dal suo sorriso giocoso. Gli occhi riprendono a brillare di gioia, mentre continua a parlare.

"My Queen! Tu sei la Regina di quest'avventura, e io il tuo Alfiere. Sai bene che nulla può smuovermi dal tuo fianco. Ma chi ha detto che dobbiamo per forza essere seri e... gloomy... come si dice... aspetta ce l'ho! Lugubri?"

Mio malgrado sorrido. "Hai ragione..."

Lui solleva le sopracciglia in modo esagerato. "Avevi davvero dubbi?"

Si avvicina ancora di più a me e mi prende la mano. "D'accordo principessa. Facciamo il punto della situazione?"

"Ah facile. Mia nonna faceva parte di una specie di comunità segreta, era convinta che io fossi una specie di prescelta, non si sa per cosa. Mamma non era d'accordo e così hanno coinvolto Dimitri Volkov, che mi ha consegnato una chiave e una lettera di mia nonna. Mamma mi ha mostrato un giuramento che parla, secondo lei, di me, del 1723, o giù di lì. Che poi, ora che ci penso è strano, no? Nonna nella lettera parla di tempi immemorabili. Il 1723 non mi sembra così lontano nel tempo da essere definito immemorabile."

Lui si sfrega il mento, pensieroso. Poi, come se avesse ricevuto un'illuminazione, mi guarda, trionfante. "Ma certo! Quello è il primo documento scritto, nessuno dice che non venisse tramandato a voce, prima. Pensaci: che cosa sarebbe successo se fosse stato rinvenuto un documento del genere... anche solo cinquant'anni prima?"

Un brivido mi percorre dalla testa ai piedi. "Dio mio, hai ragione! Cinquant'anni prima... 1673... la caccia alle streghe era ancora aperta, e processi ed esecuzioni per stregoneria erano un rischio reale! Nessuno avrebbe mai osato mettere per iscritto una cosa del genere, sarebbe stato come firmare la propria condanna... a morte."

Quanto hanno rischiato le mie antenate per proteggere questo segreto?

Guardo il mio amico, stringendo la sua mano. Poi faccio un lungo respiro e riprendo la nostra analisi.

"La chiave apre il baule in soffitta, dove mia mamma e mia nonna conservavano i miei ricordi. Lì dentro abbiamo trovato un mazzo di carte, di cui tutte tranne una sono bianche. Nonna dice che non sono vuote, il che mi lascia a dir poco confusa e perplessa."

Prendo in mano la carta della Dea, osservandola. Non so il motivo, ma sento, guardandola, qualcosa dentro che si muove, agitando le onde del mio essere, portandomi ad andare sotto la superficie per vedere cosa si nasconda. Come una pescatrice di perle, mi devo immergere in me stessa.

QUEEN - Figlia del ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora