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//Wooyoung//
La caccia con Bonhwa è andata a buon fine, prima di banchettare ci siamo baciati brindando a noi stessi con il sangue delle volpi che abbiamo cacciato. Erano tre e tutte e tre erano divine.

Ci teniamo le mani, mentre barcolliamo verso la scuola. È notte fonda e entrambi siamo ubriachi, perchè il sangue di volpe è come alcool, forse un po' più forte. Anzi, tanto.

Stiamo sparando cazzate come se non ci fosse un domani e stiamo ridendo pazzamente. È questo che voglio: essere felice e dopo aver bevuto stare con qualcuno che sia chiunque, per poi dire stronzate, barcollare mano nella mano o sdraiarci a guardare le stelle ridendo come degli scemi.

Questo è quello che abbiamo fatto io e Bonhwa, ma il caso ha voluto che non andassimo troppo oltre, perchè né io né lui voleva. È troppo presto per lui e l'ho percepito. E infine... bisogna averne o crearne la voglia, essere sicuri. Si sa.
Comunque, semmai fossimo andati fino a quel punto, non lo avrei mai marchiato perchè so che non è la persona giusta.

Siamo arrivati a scuola nonostante ci dobbiamo sostenere fisicamente a vicenda non essendo a puro controllo dei nostri corpi.
Grazie a Dio, non abbiamo macchie di sangue sulle magliette e neppure sulla pelle. Perché qua io sono venuto umano e il coming out dovrà aspettare.

Stiamo ancora ridendo come dei deficienti e nessuno ci sente. Siamo nel piano terra per arrivare alle scale e salire e qui ci sono i dormitori silenziati dei professori.
Noi non sentiamo ciò che fanno loro e se mettono la modalità totale allora il silenzio è reciproco.

"Ragazzi, se vi vedesse qualcuno che fareste?" una voce femminile preoccupata blocca le nostre risate facendoci girare e sorridere ampiamente.

"Soyeon, che carina. Aiutaci, lui sta per crollare" rido io.

"Sangue di volpe, eh? Buono, ma non dovevate senza di me" mette un broncio finto mentre solleva Bonhwa sulle spalle e lo porta nel dormitorio degli ospiti, sempre in questo piano.
Ritorna indietro poi per portare me di sopra.

"Avete brindato?"
Annuisco.
"Sicuri di non essere stati visti?"

"Ero salito alla finestra della zebra aliena e l'ho trovato sdraiato sul soffitto a dormire" spiego.

"Quante volpi avete preso? Stai ridendo più di mia zia Shuhua" esclama esasperata.

"Ne abbiamo prese tre. Tutte buonissime, la carne era ottima per non parlare del sangue, minchia..." sussurro ripensandoci.

"Ok, così mi fai venir voglia di uscire a cacciare, eh" ridacchia lasciandomi sul mio letto.
"Dormi bene, umano" mi saluta andandosene.

"Anche tu, Soy" se ne va chiudendo la porta alle spalle e io mi tolgo la maglietta per fissarmi bene allo specchio.

Tre graffi sul pettorale sinistro... si sono cicatrizzati ora. Il che è un bene.
Il mio sorriso si affievolisce intanto che ci passo una mano sopra accarezzadola e rivivendo quel momento tragico...

*Flashback*

Eravamo io, mia sorella e altri in un branco da trenta. Io ero umano e avevo poche probabilità di vittoria ma mi hanno allenato come la loro arma segreta. Mi hanno fatto diventare imbattibile.
Papà era il capo branco, un uomo forte dall'aspetto che infonde timore ma anche tranquillità; aveva la barba folta come i capelli, neri, degli occhi piccoli ma scuri e tenebrosi e un fiuto infallibile, come la sua intelligenza. Tramandata a me e mia sorella.

Erano andati in battaglia mentre io ero rimasto agli accampamenti con i lupi 'di scorta'. Ero uno di quelli, mi avrebbero chiamato quando sarebbe stato il mio turno di agire.

Erano passate sette ore di battaglia infinita, che si svolgeva nel bosco. Si vedevano alberi cadere, rocce sgretolarsi e soldati crollare e crepare a raggiungere la morte. I nostri fratelli deceduti e altri feriti. Ma nonostante ciò immaginavo già il loro ritorno trionfale, dopo che io sarò uscito vinceremo di sicuro. Me lo sento. E così è stato.

It's too late... maybe || ωσσѕαη 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora