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//San//
Appena uscito dal mio nascondiglio dopo aver passato la giornata con mia sorella, esco dal varco e ci rientro trovandomi proprio di fronte alla porta della casa dove mia madre si trova ora. Ha voluto passare le vacanze di natale altrove che nella monotonia di Seul.
Seul è bellissima a natale, sempre anche, ma so che lei voleva cambiare un po'.

Non fa male a nessuno

Suono alla porta un po' titubante e mi viene ad aprire una donna dall'aspetto giovane, coi capelli neri, lunghi e alcune ciocche bianche. Mi sorride scendendo i tre gradini per abbracciarmi.
Stringo a me la sua esile figura più bassa di me.

Dopo la dichiarazione di mio padre, che non voleva mai più vedere mia madre perchè mentiva spesso, lei mi ha allontanato mandandomi a studiare in un posto in cui l'avrei potuta dimenticare, per non far vivere anche me nelle menzogne.

Le circostanze poi sono leggermente cambiate. Mi mandava lettere e mi scriveva. Non le rispondevo ma mi tenevo quelle lettere e altre le bruciavo al bosco, poi andavo da mia sorella e piangevo, urlavo e prendevo a pugni il muro per via della frustrazione.

Mia madre mi avrà fatto stare male, anche tanto, ma probabilmente alcune cose le avrà fatte pensando al mio bene prima del proprio.

Nonostante lei non sia la mia e quella di Haneul vera madre, mi ha voluto molto bene.
Papà, che è il mio unico genitore, ha nascosto l'esistenza di mia sorella a lei, come lei ha evitato di farmi incontrare il suo unico figlio biologico.
Un certo ragazzo, davvero innocente e delicato, con uno strano nome. Lo chiamava sempre El e questo mi faceva... non lo so, non lo apprezzavo.

Quello che so sul suo conto è che non andavano proprio tanto d'accordo, lui e sua madre. Ma tanto non lo conosco per niente perchè andavamo anche in scuole del tutto diverse.

"Vieni dentro" mi dice trascinandomi all'interno.

Osservo l'ambiente dove mi trovo... beh non è che sia chissà quanto grande ma comunque ha quell'atmosfera che infonde sicurezza e calore.

"Quanto altro tempo rimarrai qui?" le chiedo guardandola.

Mi rivolge lo sguardo con un sorriso e poi mi dice che ci rimarrà per altri tre giorni.
Annuisco comprendendo e vado al piano di sopra solo per buttarmi sul letto di una stanza presa a caso.

"Vuoi rimanere?" mi chiede lei appoggiandosi allo stipite della porta col braccio e incrociando le braccia.

"Non saprei, Hide... se vengono ospiti sta sera, in caso, sappi che sarò già andato via" annuncio un po' triste.

Chiamo mia madre per nome dopo che mi ha allontanato perchè me l'ha detto lei.
È per metà giapponese... e da lì mi è venuta la grandiosa idea di impararne la lingua così a volte se le dovessi dire qualcosa di fronte a delle persone glielo avrei detto in giapponese. Delle volte è stato utile altre volte è stata una vera e propria figura di merda.

//Wooyoung//
Stiamo camminando da tipo, forse... sei minuti, faticando a trovare l'indirizzo quando ecco la porta.

Mi faccio avanti io, suono e aspetto finchè una donna piuttosto giovane ci apre.
Ovviamente non sono così scemo, ho lasciato Yeonjun dietro e mi sono parato davanti alla porta, dietro di me c'è Beomgyu sul secondo gradino e Yeonjun è proprio dietro che sono sicuro stia guardando il territorio circostante.

"Oh mio Dio, ma voi siete i due ragazzi che incontravo a scuola, che sorpresa. Ma che ci fate a Jeju?" mi chiede entusiasta avvicinandosi.

"Vede, siamo venuti qui per una vacanza e poi ci siamo ricordati che pure lei è venuta qui e abbiamo pensato di farle visita" spiego volentieri io, felice.

It's too late... maybe || ωσσѕαη 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora