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//Wooyoung//
Ieri è stato traumatico ma grazie a San... sono stato davvero bene, come se non fosse successo niente.

Oggi all'ora di pranzo la stessa persona che ora occupa già metà del mio cuore dopo quei gesti, quando sono tornato in stanza, si è inginocchiato di fronte a me che lo guardavo come se avesse combinato qualche disastro e mi volesse perciò chiedere scusa.

Si è inginocchiato e mi ha chiesto se volessi uscire.
Oggi. Dopo aver finito i compiti. Quindi adesso.

Beh sono pronto. Ho indossato dei vestiti carini, non estremi: dei jeans larghi, delle AF1 e una maglietta con un maglione e una giacca.

Insieme usciamo da scuola e troviamo subito il prato attorno ad essa del tutto fiorito.
Attorno alla scuola, quando piove, il prato si trasforma in una distesa di fiori colorati dall'erba alta fino al collo quasi, in cui correre in mezzo. È una sensazione meravigliosa.

"Quindi? Dove mi vuole portare, prode cavaliere dalla testa di carbone?" gli chiedo con fare teatrale facendo dondolare in avanti e indietro le nostre mani intrecciate.
Che lui ha intrecciato.

"Aigoo, ci sono altri aggettivi che si possono comparare ai miei capelli. Comunque, sua maestà, la volevo portare in un posto segreto a tutti, tranne che per me e adesso tranne anche lei. Venga" mi guarda con un sorriso genuino sulle labbra.

Corriamo attraverso la distesa dei colori, arrivando al bosco, davanti al tronco del varco per il bosco magico.
Non faccio altre domande e entriamo trovando tutto più luminoso e scintillante del solito. Sarà perchè siamo entrati qui con gioia.

"E adesso San?" gli chiedo sorridendo nella sua direzione ma tenendo gli occhi sulle cime degli imponenti alberi davanti a me.

Il suo silenzio sospetto mi fa guardare nella sua direzione vedendolo accucciarsi per terra.
"Aspetta un po'..." farfuglia distratto senza lasciare la mia mano che ora sembrano incollate una all'altra. Il bosco magico vuole farci capire qualcosa.

Osservo come fa passare la mano sopra l'erba ai nostri piedi finchè non si ferma e tira un anello in ferro quasi arrugginito aprendo una botola.
Ok, è strano che in passato ne abbia già vista una simile? Ci sono camminato anche sopra ma non l'ho mai aperta avendo paura di cosa ci fosse sotto.

"E ti ringrazio per non averla aperta, Wooyoung." mi guarda serio, uno sguardo che raramente ho incontrato "Questo posto è molto... importante, adesso devi chiudere gli occhi"

Obbedendo li chiudo mentre mi mette una benda nera sopra, aiutandomi poi a scendere delle scale che ho intravisto appena l'ha aperta.
Posso dedurre che siano a chiocciola, che siano molto larghe e che girino attorno a un palo di acciaio.

Intuizione spaccata.

Arriviamo alla fine dei gradini dopo che mi avverte e lui mi toglie la benda.
"Puoi aprire gli occhi" sussurra, li apro e istantaneamente mi copro la bocca con le mani dallo stupore.

È uno spazio enorme: nell'angolo alla mia sinistra c'è un letto basso, dei cuscini e dei peluche, tutto blu in quell'angolo; in un altro, nell'angolo obliquo a me, alla destra di San ci sono un computer fisso dallo schermo enorme sopra una scrivania, al muro di fianco ci sono degli scaffali con dei videogiochi e delle console con il proprio set e quella parte è rossa e nera; e nell'ultimo angolo, obliquo a San alla mia sinistra c'è solo una scrivania, una sedia girevole e al muro davanti ci sono delle foto attaccate, sulla scrivania una lampada e un lightstick attaccato sopra le foto al muro.
In mezzo a tutta la stanza c'è un palo inchiodato a terra, al centro e sopra un tappeto a mandala.

"E questo posto, San?" gli chiedo tutt'ora sorpreso.

"Questo è l'unico posto che condividevamo io e mia sorella Haneul. Lei è morta per terra accanto all'angolo delle foto, caduta dalla sedia... l'ho trovata con dei gioielli d'argento al polso, al collo, alle caviglie e attorno alla vita. Quando sono sceso ho visto Shiber nascosto sotto le coperte dell'angolo blu e le console dell'angolo rosso sparse per terra" spiega con una malinconia evidente nella voce.

"Se guardi bene troverai una porta in mezzo al muro tra l'angolo blu e quello rosso" e indica proprio davanti a noi, in mezzo, nel muro.

It's too late... maybe || ωσσѕαη 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora