Settembre 2024
Il caldo appiccicoso di Roma la travolse come un fastidioso abbraccio. Amava quella città, le era mancata tanto, eppure in quel momento non riusciva a essere felice di rivederla. Sarebbe voluta tornare tante volte ma aveva sempre rimandato. Ora, quel ritorno tanto temuto era diventato inevitabile e tremendamente doloroso. Più doloroso di quella partenza improvvisa e poco condivisa. Un dolore che aveva ben impresso nella mente e nel cuore. Un dolore difficile da dimenticare, non che si fosse mai sforzata troppo per superarlo.
L'idea di tornare aveva cominciato a balenarle in testa da tempo. Un po' per lavoro, un po' per paura, aveva sempre rimandato. Sarebbe voluta tornare in un momento diverso, in un momento più felice. Non per quel motivo, comunque.
«Signorina, deve dirmi il nome della via». Annuì al tassista, dettando l'indirizzo di quella casa che non vedeva da anni, che non sentiva più nemmeno sua. Il caos cittadino la travolse con tutti i suoi rumori, facendola perdere in qualche pensiero. Sentiva in sottofondo la voce roca dell'uomo alla guida e si sforzò di ascoltarlo.
«Scusi, come ha detto?», chiese, per non sembrare maleducata. Provò a concentrarsi su quell'uomo di mezza età che sembrava tanto annoiato e lui le sorrise appena dallo specchietto retrovisore.
«È di Roma? Oppure è qui in vacanza?» Sorrise amaramente a quella domanda. Lui non poteva di certo sapere, eppure l'invadenza di quello sconosciuto la turbò. Spiegò in modo sbrigativo di essere di Roma, ma di vivere ormai da anni a New York. L'uomo, tuttavia, non sembrò per niente soddisfatto e continuò. «Vacanze in famiglia, allora!». Lei sospirò sonoramente, annuendo appena.
«Diciamo di sì...» rimase sul vago. Non avrebbe raccontato la sua vita al primo tassista impiccione trovato. Non avrebbe raccontato il motivo del suo ritorno, o della sua partenza anni prima. In quel momento, sognava soltanto il silenzio, quello stesso silenzio che aveva caratterizzato gli ultimi anni della sua vita, e in cui si era rintanata sperando di soffrire un po' meno. Aveva imparato a convivere con quel silenzio, e non le dispiaceva poi molto.
«E che fa a New York?» chiese lui, sempre più curioso.
«La fotografa» rispose, secca e laconica.
«E il fidanzato l'ha lasciato lì?» Sentì il fuoco uscirle dagli occhi ed ebbe la sensazione che anche il tassista iniziò a percepirlo. Le sembrò di vederlo sussultare e abbassare lo sguardo, quasi cosciente di essere stato del tutto inopportuno.
«Non c'è nessun fidanzato» tagliò corto, con una punta di amarezza. Ebbe la sensazione che anche lui percepì quell'amarezza, pur non conoscendola. La stessa che, ormai da anni, anche la madre percepiva in ogni telefonata e in ogni messaggio. Messaggi e telefonate che erano comunque stati troppo pochi. Quell'amarezza che, invece, zia Caterina conosceva benissimo. Per una storia finita troppo male e troppo presto. Per quella storia in cui aveva creduto tanto e che l'aveva completamente annientata.
Sentì che l'uomo avrebbe voluto dire altro. Magari chiederle quanto si sarebbe fermata, o commentare la mancanza di un fidanzato nella sua vita. Avvertì una difficoltà in lui che, prima di quel momento, non aveva mai manifestato, e si sentì leggermente in colpa. Forse era stata troppo dura, troppo scostante. In fondo, quello era uno sconosciuto, avrebbe potuto essere più gentile, come le avevano sempre insegnato i genitori.
Pensò a New York, rimuginò su quella domanda non fatta. Non sapeva nemmeno lei quanto si sarebbe fermata. Aveva portato tutto con sé, aveva disdetto l'affitto, aveva lasciato il lavoro. Perché non era un'egoista. Non più. Lo era stata anni prima, e non poteva più permetterselo. La mamma aveva bisogno di lei, l'unica persona che le era rimasta. E sapeva che, nonostante i muri costruiti, anche lei ne aveva bisogno. Di sua madre, di zia Caterina, di Roma. Di quel barlume di vecchia vita che iniziava a farsi spazio.
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Solo chi sogna può volare // Holdarah
RomanceCome si supera la morte di qualcuno? Sarah, ventitreenne romana e promettente fotografa, non l'ha mai imparato. A ventuno anni si è trovata a dover affrontare la perdita di una delle persone più importanti della sua vita e, incapace di reagire, è f...