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Per giorni non succede niente, troppa tranquillità e la cosa iniziava ad insospettirmi... Anche la partenza per lo scambio di Mary è stato facile...

Oggi la catastrofe. Se così può essere definita, per la me studentessa diligente lo è di sicuro.

4 al compito di matematica. Frequento un Liceo scientifico, se ancora non l'ho detto, ora lo sapete e capirete perché per me è così grave.

Per tutta l'ora ho cercato di mantenere una facciata tranquilla per non scoppiare in lacrime in classe e davanti a persone che non vorrei mai mi vedessero così.

A ricreazione vado al bar per incontrare un'amica di un'altra classe, ma lei ha la versione la latino e quindi non può uscire.
Mentre mi giro per andare in bagno mi scontro con la Rizzo.

Senza pensarci l'abbraccio.

«Ehi ehi!! Cosa hai?» Me lo chiedo con un tono così gentile e preoccupato che le lacrime scorrono più veloci di prima e per "aggravare" la situazione mi accarezza anche i capelli.

Senza accorgermene mi ha condotto in un corridoio isolato.

«Dolcezza, che è successo? Perché piangi.»
«Ho... ho preso 4.»
«È solo un voto...»
«A matematica!!»
«Anche per la matematica è solo un voto, anzi un numero.» dice concludendo con un'occhiolino.
«Basso. In ogni caso e sotto ogni aspetto.»
«Che pessimista!! Ascoltami, so che ci tieni molto a queste cose, ma non sei quel voto. Quello è solo il giudizio di come hai svolto degli esercizi un giorno in due ore. Solo questo. Non è il voto della tua vita.»

Mi prende il viso tra le mani e mi obbliga a guardarla negli occhi. Due oceani ghiacciati, eppure sono così caldi. Trasmettono affetto e amore. Al contrario dei miei.

«Non dirmi mezze verità. A te ciò che fa piangere è ciò che ti dirà tua mamma quando vedrà il voto. Perché diciamoci la verità, puoi recuperarlo quando vuoi, se non stessi in queste condizioni, anche adesso!! A te preoccupa la reazione di tua madre. La delusione nel suo sguardo che terrà per mesi.»
Rido amaramente.
«A quanto pare la conosce bene, nonostante l'abbia vista quattro volte soltanto.»

«Il tuo carattere dice molto. Ascoltami, te non ascoltarla, diglielo, e poi isola la mente dalle orecchie. È brutto da dire, ma per il tuo bene: non ascoltarla. Tua madre ha molti pregi, ma il suo più grande difetto è pretendere il mondo da te in ogni condizione. Il suo sbaglio.»

Dopo questo discorso sto un po' meglio e mi riaccompagna in classe visto che nel mentre è iniziata la lezione e sono in ritardo.

A casa faccio come mi è stato consigliato, gliel'ho detto e poi sono andata in camera da Livia per fare i compiti. Ci sono rimasta tutta la sera, a mezzanotte sono andata in cucina, ho fatto cena e ho chiamato Mary.

«Prof!! Come va il viaggio??»
«Bene mia cara, te sei tranquilla?» È visibilmente preoccupata e so benissimo il motivo.
«Sì, per merito vostro.»
Ogni sera ci chiamiamo e ci scambiamo qualche parola prima di andare a dormire.

•••

«Mia cara, mi dispiace non essere stata presente per il tuo compleanno!!»
«Non si preoccupi, almeno non ha potuto interrogarmi!! Ahahah.»
«Carina! Torno presto ricordatelo, tra tre giorni!!»

Queste chiamate e le chiacchierate con Miranda e Rea sono le uniche cose positive di questo periodo che sembra un lungo tunnel di problemi senza fine.

Oggi l'ennesimo.

Mi è stata riportata la versione di latino.
«Selene...»
Mi mostra il foglio e annuisco.
«Ho capito. Grazie.»

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Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora