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I giorni seguenti sono monotoni, pieni di test d'ingresso e promemoria sull'imminente esame di Stato.

Oggi, giovedì c'è qualcosa di diverso.
«Moon, oggi conoscerai la professoressa di filosofia.»
A quelle parole sbianco.
«G-grazie per avermi avvertita. Sa chi è?»
Annuisce. «Sì, è una donna molto competente. Pensa, quando andavo al liceo e facevo filosofia, lei faceva l'università e mi dava ripetizioni di filosofia!! Era molto brava e sono riuscita ad avere sempre il massimo dei voti.»

Resto in silenzio, nemmeno la più competente professoressa riuscirebbe mai a prendere il posto della mia Rea.

«Ti piacerà vedrai.»

Mi lascia così e vado al bar.

In lontananza vedo una donna bellissima appoggiata al bancone con i gomiti, sorseggia un caffè e parla allegramente con Patrizia.

Mi avvicino incuriosita da questa figura così imponente, presente. Arrivata saluto la mia amica barista e ordino il solito, ogni tanto lancio un'occhiata accanto a me.

È una donna di media statura, castana cenere e lunghi fino alle spalle, leggermente scalati. Indossa un vestito fantasia verde e celeste con dei tacchi degli stessi colori.

Prendo un sorso di caffè e coraggio.

«Buongiorno.»
«Buongiorno.»

Che voce! Squillante ma non fastidiosa, non stridula ma particolare, alta.

La conversazione non so come farla andare avanti, ma vorrei dirle tante cose, prima tra tutte che è bellissima. Probabilmente si accorge che la sto squadrando da capo a piedi più volte e vedo che fa lo stesso.

«Oh brava!! Anche tu metti i tacchi!! Complimenti!! Menomale non sei come tutti gli altri.»
Arrossisco per l'improvviso complimento. «G-grazie!»
«Io amo i tacchi, sono le scarpe per eccellenza, peccato che a volte debba camminare molto...»

Non riesco a rispondere, mi ha incantata, il suo timbro, le sue mani... Tutto di lei mi attrae in un modo strano.

«Perdonami, ma devo andare in classe.»
Mi risveglio dal mio stato di trance e rispondo.

«Non si preoccupi, ci ritroveremo.»

Resto lì ferma fino a quando non mi sento vincere la vita.

«Moon, cara! In quale importante pensiero sei assorta??» La De Angelis.
«Ecco la mia professoressa preferita!! Quanto tempo!! In nessuno...»
«Mhh... Vieni, ti accompagno in classe. È già suonata e sei in ritardo.»

Apre la porta e mi precede.

«Ciao Alyssa, qui c'è una studentessa che ho trattenuto a fare due chiacchere. Te la lascio.»
Mi dà una spinta e sono dentro. Davanti a me quella donna.

Mi guarda un attimo e poi si rivolge a Mary.
«Ma certo, vieni siediti pure. Mary, grazie. A dopo.»

«Allora, stavo dicendo... Buongiorno, sono Alyssa Ferrari e vi insegnerò filosofia e storia.»

I miei compagni si presentano alla nuova professoressa, ma io non ascolto una parola. Il mio cervello è sconnesso, non penso a nient'altro se non al fatto che lei ha preso il suo posto. La sua cattedra.

«Signorina Noir, che ne dice di ascoltare la conversazione eh?»
«Mi scusi prof, ma non è proprio giornata!»
«I toni.»
«Sono più che pacata.»

Mi alzo e vado verso il bar.

«Non puoi uscire così!»
«Gliel'ho detto, non è giornata.»
«Ah no?»

Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora