Prologo

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La città di New York era avvolta nel silenzio innaturale di una notte tranquilla, interrotto solo dal rumore distante di una sirena e dal costante mormorio del traffico. Le luci soffuse dei lampioni gettavano ombre lunghe sui vicoli, ma una figura scivolava tra di esse senza far rumore, come un fantasma.

Un'ombra tra le ombre. Il suo costume rosso e blu, un tempo così vivido, era ormai un segno di qualcosa che non esisteva più: il sorriso di Spider-Man.

Spider-Man non sorrideva più.

Era successo tutto in una notte, una sola notte maledetta. Era lì, era così vicino, ma non abbastanza veloce. Gwen Stacy, la sua Gwen, la sua ragione di vita, era caduta. Il suono sordo di quel corpo esile che colpiva il cemento ancora riecheggiava nella sua mente, incessante, crudele.

Ogni notte, ogni volta che chiudeva gli occhi, riviveva quel momento, quel terribile secondo in cui tutto si era spezzato. La sua ragnatela aveva raggiunto Gwen, l'aveva afferrata, ma non era bastato. Non era bastato.

Si era chinato su di lei, disperato, stringendola tra le braccia. Il suo viso, che fino a poco prima era così pieno di vita, ora era pallido, immobile, privo di calore. L'aveva chiamata più volte, ma Gwen non rispondeva. Non avrebbe mai più risposto.

Il funerale si era svolto sotto una pioggia battente, come se anche il cielo stesso piangesse quella perdita. Peter era in fondo alla folla, sotto un grande ombrello nero. I suoi occhi erano arrossati, stanchi, vuoti. Non c'erano parole che potessero consolarlo. Non c'era nessuno che potesse capire fino in fondo cosa provasse. Mary Jane aveva cercato di parlargli, di stargli vicino, ma lui non voleva ascoltare. Non poteva. Era troppo da sopportare. Ogni parola era un pugnale, ogni sguardo una condanna.

Da quel giorno Peter Parker aveva smesso di parlare. Non era più il ragazzo che tutti conoscevano, non era più il supereroe che scherzava e faceva battute. Peter non era più Peter. Spider-Man era rimasto, a causa di quel dannato senso di responsabilità che non abbandonava mai il giovane Parker, ma senza la sua voce, senza le sue risate. Si muoveva tra le ombre della città, combattendo i criminali come un automa, un fantasma del passato che agiva per inerzia. Nessuno sapeva cosa fosse successo davvero dentro di lui, ma tutti lo notavano. E ovviamente il caro J. Jonah Jameson non mancava di criticarlo apertamente sulla prima pagina di ogni dannato giornale del Daily Bugle: "Spider-Man è cambiato. Più oscuro, più pericoloso. Cosa si nasconde dietro la maschera dell'eroe?"

Eppure, nessuno conosceva la vera storia. Nessuno sapeva del dolore che Peter portava dentro di sé, come un peso insopportabile che schiacciava ogni scintilla di gioia. Ogni notte si lanciava tra i palazzi, lasciando che il vento freddo gli sferzasse il volto, cercando un modo per scappare dal vuoto che Gwen aveva lasciato. Ma non c'era scampo. Nemmeno nel silenzio.

Ed era proprio quel silenzio che lo accompagnava ovunque, un compagno costante, soffocante. Non faceva più battute quando affrontava i criminali, non sbeffeggiava più i suoi nemici. Quando li colpiva, lo faceva in silenzio, con una furia contenuta che cresceva sempre di più, alimentata dal suo dolore. Ogni colpo era un grido soffocato, ogni pugno una lacrima non versata.

La città, così viva e vibrante, sembrava sbiadita ai suoi occhi. Le luci erano più deboli, i rumori più lontani. Spider-Man continuava a proteggere le strade di New York, ma senza più uno scopo chiaro. Non era più un eroe, non più un simbolo di speranza. Era solo una sagoma che si muoveva nell'ombra, invisibile, inavvicinabile.

Ma New York non dimentica i suoi eroi, e Peter lo sapeva. Nonostante il suo desiderio di sparire, non poteva smettere di indossare quella maschera. Ogni volta che pensava di abbandonare il costume, sentiva la voce di Gwen sussurrargli all'orecchio, come se fosse ancora lì, accanto a lui. Non poteva deluderla. Non poteva lasciare che la sua morte fosse stata vana.

E così, continuava. Silenzioso, freddo, spezzato.

Silent Treatment // SpideypoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora