Wade si alzò lentamente, il corpo già in fase di rigenerazione. Le ferite profonde si richiudevano in pochi secondi, la pelle bruciata tornava liscia come nuova.
Fece una smorfia, scrollandosi di dosso il sangue e i resti metallici del cyborg che aveva appena fatto esplodere.
"Ah, il dolce bruciore della rigenerazione," commentò con tono ironico. "È come una spa, solo più violenta."Mentre si puliva distrattamente con il braccio, qualcosa lo fece fermare. Senti una lieve umidità sulla mano... troppo umida. Non era solo il suo sangue.
Peter si avvicinò a Wade, zoppicando leggermente. Il costume di Spider-Man era strappato in più punti, le ragnatele logorate e annerite dal combattimento.
Ma quello che colpì Wade non fu il costume rovinato o l'espressione affaticata di Peter. Era il sangue che gocciolava a terra, creando una piccola pozza scura vicino ai suoi piedi.
"Peter.." Wade si avvicinò di qualche passo, mettendo via una delle sue katane. "Tu stai... sanguinando."
Peter guardò in basso verso il proprio fianco, come se solo ora si rendesse conto della gravità della ferita. Una larga lacerazione correva lungo il suo addome, appena sotto la sua costola destra. Il sangue scorreva liberamente, tingendo di rosso l'iconico costume rosso e blu di Spider-Man.
"Sì... lo vedo," mormorò Peter, la voce più debole di quanto avrebbe voluto ammettere. Si portò una mano sulla ferita, stringendola nel tentativo di fermare l'emorragia.
La sua resistenza sovrumana gli aveva permesso di ignorare il dolore finora, ma il corpo stava cominciando a cedere. "Non pensavo fosse così grave."Wade si avvicinò rapidamente, cercando di mascherare l'apprensione sotto la sua solita facciata di noncuranza. "Beh, sembra che abbiamo trovato il tuo tallone d'Achille, Parker. È proprio lì, sotto quella spalla."
Peter sorrise debolmente. "Stupido... non è così che funziona.."
Ma Wade non era dell'umore per battute. La gravità della situazione lo colpì all'improvviso come un pugno nello stomaco. Nonostante tutto il loro potere, nonostante la loro esperienza e le loro abilità, erano ancora vulnerabili. E Peter, per quanto fosse un eroe straordinario, non aveva la stessa rigenerazione folle che caratterizzava
Wade. Non poteva permettersi di perdere troppo sangue."Ok, ok... respira, Parker," disse Wade, mettendogli una mano sulla spalla per farlo sedere. "Ti devo insegnare io a prenderti cura delle tue ferite, amico. Cosa farebbe zia May se sapesse che stai in giro a fare il figo mentre sanguini come un rubinetto rotto? Scommetto che si starà rigirando nella tomba quella povera donna."
Peter si lasciò cadere contro un albero, tentando di controllare il respiro. Sentiva la testa girare, ma fece del suo meglio per restare concentrato. "Sto bene, Wade.. Davvero. Solo... un po'... stanco."
Wade non era convinto. Tolse la mano di Peter dalla ferita e fece una rapida valutazione. Era profonda, troppo profonda. Il nemico potenziato doveva averlo colpito con qualcosa di affilato e forte abbastanza da penetrare il suo costume protettivo."Stai perdendo troppo sangue, Peter," disse Wade, il tono più serio di quanto non fosse stato per tutto il tempo in cui si conoscevano. "Non possiamo restare qui."
Peter annuì, ma anche lui sapeva che muoversi sarebbe stato difficile. Ogni movimento gli faceva sentire un dolore lancinante al fianco, e la stanchezza cominciava a prendere il sopravvento.
Wade si accovacciò accanto a lui, cercando di pensare in fretta. "Ho bisogno di qualcosa per fasciarti," borbottò tra sé. Poi, con una risata improvvisa, si strappò un pezzo del proprio costume ormai lacerato. "Ehi, guarda qui! Il mio costume è finalmente utile per qualcosa che non sia solo far ridere i bambini."Con attenzione, avvolse il tessuto intorno alla ferita di Peter, cercando di fermare l'emorragia. "Non è perfetto, ma ti terrà in piedi finché non troveremo qualcosa di meglio."
Peter sorrise stancamente, appoggiandosi contro l'albero. "Hai sempre una soluzione, vero Wade?""Non c'è nulla che non si possa risolvere con un po' di rigenerazione e una spruzzata di sarcasmo," rispose Wade con un sorriso storto, ma dentro era preoccupato. Non potevano restare li per molto. Se i rinforzi di Fenris fossero arrivati, sarebbero stati spacciati, specialmente con Peter in quello stato.
"Senti, dobbiamo trovare un riparo," disse Wade, guardandosi intorno nella foresta oscura. "Un posto dove tu possa riposarti e io possa tenere lontani quei lupi maledetti."
Peter annuì debolmente. "C'è... una vecchia cabina più avanti, nel bosco.
Usata per le emergenze credo... l'ho vista l'altro giorno mentre facevamo una passeggiata. Se riusciamo ad arrivarci, potrei riprendermi."
"Va bene, grande piano," disse Wade, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fossero lontani dalla loro casetta e aiutando Peter a mettersi in piedi. "Ora non crollare, Parker. Sono io quello che dovrebbe fare la parte del disastro qui."Insieme, si mossero lentamente attraverso il bosco. Ogni passo di Peter era doloroso, ma Wade lo sorreggeva con la forza sorprendente di chi non si prende mai sul serio, ma non esiterebbe mai a rischiare la vita per un "amico". La rigenerazione di Wade stava ormai completandosi, e anche se sentiva ancora gli effetti dello scontro, era pronto a combattere di nuovo, se necessario.
Dopo alcuni minuti che sembrarono ore, raggiunsero una piccola radura. In mezzo c'era una capanna di legno, ormai consumata dal tempo, con le finestre rotte e la porta leggermente inclinata. Sembrava abbandonata da anni, ma per Peter e Wade, quella piccola struttura era un rifugio in mezzo all'inferno.
"Woooow, che posto delizioso!" commentò Wade con una risata.
"Sembra perfetto per un tranquillo weekend di relax... o per una trama di un horror."Peter riuscì a ridere leggermente, ma il dolore lo fermò subito. "Spero solo... che le scorte d'emergenza siano ancora lì."
Wade spalancò la porta con un calcio e li fece entrare. Sistemò Peter su una vecchia sedia di legno, scrutando rapidamente l'interno della capanna.
C'era un piccolo scaffale con alcune casse polverose, forse contenenti provviste mediche o attrezzi per la sopravvivenza. Wade si affrettò a
rovistare tra di esse."Trovato!" esclamò sollevando una vecchia cassetta medica. Non era nuova, ma sembrava ancora utilizzabile.
Prese del disinfettante, delle bende e iniziò a medicare la ferita di Peter con cura, ignorando le battute per un momento. Doveva concentrarsi. "Non sono proprio un dottore, ma ehi, ho giocato ad allegro chirurgo una volta e non ho nemmeno fatto suonare il buzzer."Peter annuì, facendo il possibile per restare sveglio mentre Wade lo medicava. Quando la ferita fu finalmente fasciata, il dolore si era attenuato leggermente, anche se Peter sapeva che sarebbe servito del tempo per guarire completamente.
Wade lo osservò, più serio del solito.
"Hai bisogno di riposo, Parker. lo farò la guardia. Non preoccuparti. Nessuno passerà di qui senza che io gli offra un bel colpo di katana in regalo."
Peter chiuse gli occhi, finalmente lasciandosi andare per un attimo."Grazie, Wade... davvero..."
Wade sorrise, sistemando una sedia vicino alla finestra. "Riposa, testa di tela. Quando ti sveglierai, probabilmente avremo un altro mucchio di cattivi da far a pezzi. Ma sai cosa? È quello che mi piace di questo lavoro."Mentre Peter scivolava dolcemente nel sonno, Wade rimase accanto a lui, vigile ma con il cuore più leggero di quanto non fosse da tempo. Le sue spade erano lì, pronte come sempre, ma quella notte sembravano meno importanti rispetto alla fragile quiete apparente che li circondava. Il suo sguardo si ammorbidì mentre osservava il viso di Peter rilassarsi finalmente, anche se solo per un po', mentre il suo petto nuovamente fasciato alla bene e meglio si alzava e abbassava a ritmo regolare.
Sapeva che il loro tempo insieme era come un respiro trattenuto nell'aria, prezioso e destinato a sfuggire troppo presto. La battaglia non era finita, Fenris era ancora là fuori, e presto avrebbero dovuto affrontare l'inferno ancora una volta. Ma per ora, Wade avrebbe sfidato anche il destino pur di proteggere quel momento, pur di garantire a Peter una tregua, per quanto effimera. Mentre il silenzio della foresta li avvolgeva, Wade capì che non c'era luogo in cui preferisse essere se non accanto a lui, anche se solo per proteggere quel suo sorriso ritrovato, per quanto breve fosse.
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Silent Treatment // Spideypool
FanfictionSpiderman x Deadpool Spider-Man ha smesso di parlare da quando Gwen Stacy è morta tra le sue braccia. Nessuna battuta, nessun sorriso, solo silenzio e ombre. La colpa lo tormenta, trascinandolo in un abisso oscuro da cui sembra non voler più uscire...